mercoledì 1 dicembre 2010

Marco Grasso
mostra dettagli 19 nov (12 giorni fa)

La paura della morte ha qualcosa a che fare con la paura del parto per le donne che stanno per avere un figlio. A volte le partorienti colte dal terrore, dell' inelutabilità del parto, soffrono in modo molto incontenibile, per fare accettare loro questo momento di tensione e normalmente superarlo, basta con calma dire loro:- Guardati in giro, tutta la gente che vedi é nata allo stesso modo. A volte la quantità umana, può tranquillizare.
Allo stesso modo quando uno é colto da crisi di panico, per l' inelutabilità della morte che dovrà affrontare, credo che sia sufficiente fare un giro al cimitero e fare notare che tutto sommato i morti presenti, non danno la sensazione di presenze sofferenti. Comunque il pensare alla morte solo quando si sta male oppure si è molto vecchi, può essere una prassi che faccia vivere si spensierati per tutto il tempo che si sta bene, ma che si possa lasciare questo mondo con molta paura e poca dignità.
Diverso è per i paesi nordici, che ad ogni rogito ad esempio, si prende in considerazione dei contraenti quale sarà il comportamento del notaio in caso di morte immediata ad esempio fra il periodo dell' impegno dell' atto e la sua perfezione. Questa abitudine, che elimina spiacevoli accadimenti nei confronti degli eredi, porta la popolazione nordica ad avere sempre presente che si deve morire mentre se se ne parla con i popoli meditteranei, una buona parte o "si tocca" o fa scongiuri.
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Marco Grasso