venerdì 21 dicembre 2018

Una altra poco percepita in Europa.

Purtroppo sappiamo che la scelta della nostra classe dirigente si basa sempre e solo sulle nomine dei partiti, i quali hanno come obiettivo principale quello di stare al potere il più possibile, non quello di gestire e migliorare le cose. Quindi una visione lungimirante per il benessere del Paese presuppone scelte che non darebbero immediati risultati elettorali positivi. Si continua invece ad elargire una ricca mancia ai gruppi sociali che pagano subito con il voto. Anche l'uso del Parlamento europeo, sfruttato come "rifugio" di trombati politici, spesso anziani e comunque quasi sempre incapaci, sta dando i suoi frutti devastanti.  Ad esempio l'agenzia del farmaco persa da Londra a causa della brexit, doveva trovare una posizione alternativa a quella inglese. L'attività dei furbi dirigenti politici europei, che mal sopportano le sbruffonate italiane e il dileggio ai politici europei, hanno permesso che la sorte scegliesse Amsterdam e non Milano, la cui candidatura era molto accreditata e la nuova sede già stata individuata nel grattacielo "Pirelli" al centro di Milano; era stata in testa alle prime votazioni. Sono riusciti a sostenere che il costo della vita ad Amsterdam è più economico che a Milano e che comunque era meglio un sorteggio, non si sa se neanche se effettuato con la monetina o con i dadi. Comunque al momento della "giocata" non si sa chi era presente. La più importante selezione segnala una sconfitta di Milano ottenuta per sorteggio a vantaggio di Amsterdam, testimoniando anche in questo caso l'incapacità politica di presenziare all'assegnazione. Il signor Tajani non poteva suggerire qualcosa di positivo ai suoi inesperti connazionali? invece ci ha fatto  subire, ancora una volta, la liceità di una sede meno predisposta ma politicamente accettata dalla trattativa politica (anti italiana) europea! 
Si aggiunga che Milano ha un grattacielo nel centro della città completamente vuoto ed Amsterdam deve ancora costruire lo spazio necessario. E' il momento che l'U.E. tenga conto anche degli italiani, che in fondo sono cittadini europei e che queste manfrine cominciano a non sopportarle più!

I nuovi filantropi fanno veramente pena. Nella loro immensa stupidità, ci vorrebbero spiegare quanto sono attenti ai problemi del mondo.

Il lato che si sta schiarendo dell'Oms (Organizzazione mondiale della sanità) è che prendendo i fondi dai privati governa la sanità negli interessi di questi ultimi che, casualmente, sono titolari di azioni delle società farmaceutiche fornitrici dell'Oms. Questa nobile agenzia è in balia dei suoi finanziatori!  La normale conseguenza filantropica, secondo Bill Gates, è la catalizzazione. Si ha la "filantropia catalittica" quando si esauriscono le innovazioni sulle quali le imprese e il Governi sono disposti ad investire.  Ed è in questo caso che i miliardari trovano un "vasto spazio inesplorato di innovazioni dai rendimenti fantastici": è sufficiente elargire una cifra consistente, pari ad esempio a duecento milioni, con la capacità di fare investire alla società "catalizzata", con il furbo proprietario del benefattore, produzioni per parecchi miliardi. Il maggiore azionista della sconosciuta azienda che produce quel vaccino reso "sapientemente" necessario e a prezzi esagerati, diventerà ancora più ricco da quando è diventato filantropo. Mark Zuckerberg ha fatto sapere che farà anche lui beneficenza per la maggioranza della sua ricchezza. Se poi anche lui si incontrerà con la "filantropia catalizzata", vorrà dire che diventerà ancora più ricco! Enry Ford sosteneva: "E' una fortuna che i cittadini non comprendono il sistema bancario e monetario, perché credo che se lo comprendessero non passerebbe un nuovo giorno prima dello scoppio di una rivoluzione." Se poi i cittadini scoprissero che si deve stare male perché esiste la "filantropia catalizzata" e "vasto spazio inesplorato di innovazioni dai rendimenti fantastici", e questo accadesse nel Paese che ha la popolazione più armata, cioè l'America, allora la rivoluzione farebbe più paura. Altra persona è il signor Andrew Carnege, emigrato in America; egli ha creato una fortuna tre volte superiore a quella di Bill Gates, ma l'ha spesa quasi tutta, nell'età matura, per finanziare istruzione, scienza ed ecologia, tenendosi per sé solo lo stretto necessario. Credo che questo signore la "filantropia catalizzata" e " il vasto spazio inesplorato di innovazioni dai rendimenti fantastici" li chiamasse con un altro nome.

sabato 1 dicembre 2018

Bayer Monsanto Glifosato.


Via libera della Commissione europea all'acquisizione di Monsanto da parte di Bayer. Ma ad alcune condizioni. La fusione infatti dovrà essere subordinata a una serie di misure correttive, che riguarderanno semi, pesticidi e agricoltura. 
Stando a quanto riferito dalla commissaria Margrethe Vestager, responsabile della politica di concorrenza, l'Europa si è assicurata che il numero di attori globali che competono attivamente su questi mercati rimanga lo stesso. Ciò dovrebbe far sì che il monopolio da parte di Bayer-Monsanto non metta a rischio la concorrenza e non garantisca agli agricoltori la possibilità di scegliere diverse varietà di semi e pesticidi a prezzi accessibili.
La decisione segue una revisione approfondita della proposta di acquisizione di Monsanto da parte di Bayer. Monsanto è il più grande fornitore al mondo di sementi e genera la maggior parte delle sue vendite negli Stati Uniti e in America Latina. La Monsanto vende anche il glifosato, il pesticida più discusso e usato in tutto il mondo. Bayer è il secondo maggior fornitore di pesticidi a livello globale, con una forte diffusione in Europa. Ma non solo. È anche un grosso fornitore di semi a livello globale per un certo numero di colture.
Di fatto, il matrimonio tra Bayer e Monsanto darà vita al più grande player integrato globale di semi e pesticidi. Da qui le numerose preoccupazioni da parte di associazioni e cittadini, che hanno spinto l'Ue a porre delle condizioni.
Nell'ambito di un'indagine approfondita, la Commissione ha valutato oltre 2.000 diversi mercati di prodotti e ha esaminato 2,7 milioni di documenti interni. Ha concluso che la transazione avrebbe notevolmente ridotto la concorrenza sui prezzi e sull'innovazione in Europa e su scala mondiale. Ha inoltre espresso preoccupazioni sul fatto che avrebbe rafforzato la posizione dominante della Monsanto su determinati mercati. Ma secondo l'Europa, gli impegni presentati da Bayer risolverebbero del tutto i problemi di concorrenza:
“Essi eliminano tutte le sovrapposizioni esistenti tra le parti nei mercati dei semi e dei pesticidi, dove sono state sollevate preoccupazioni e riguardano l'organizzazione globale di ricerca e sviluppo di Bayer per i semi nonché le attività di ricerca per sviluppare un prodotto sfidante per il glifosato di Monsanto. Infine, Bayer si è impegnata a concedere una licenza a tutto il suo portafoglio prodotti per l'agricoltura digitale a livello globale per garantire la continua concorrenza su questo mercato emergente”.
Su tale base, la Commissione ha dato il proprio benestare alla fusione. Per ottenere l'ok dall'Ue, Bayer cederà anche parti di attività industriali relative a semi e tratti al concorrente Basf, altro gruppo chimico tedesco, compresa la divisione di ricerca e sviluppo finora impegnata a creare un prodotto concorrente al glifosato di Monsanto.
La questione glifosato
A dicembre l’Europa ha rinnovato per altri cinque anni le autorizzazioniall’utilizzo e alla vendita del discusso erbicida di Monsanto. Allora, era stato decisivo il voto della Germania. Adesso, a distanza di tre mesi, questa mossa ha facilitato il commercio di un prodotto che ora è di proprietà della tedesca Bayer.
...e il monopolio su pesticidi e semi
Assicura la commissaria Vestager che nonostante la fusione ci saranno ancora quattro players globali in semi e tratti. 
“Bayer può fondersi con la Monsanto solo se BASF sostituirà Bayer come quarto player prendendo essenzialmente le attuali attività di semi e tratti di Bayer. Inoltre, le parti coinvolte nella fusione continueranno ad avere una forte concorrenza da parte di Dow/DuPont e Syngenta e di Limagrain e KWS."
Adesso, l'ultimo step per la fusione sarà quello dell'approvazione da parte del Dipartimento di giustizia degli Stati Uniti.
Controllo delle sementi, monopolio delle multinazionali, maggiore e più semplice diffusione di pesticidi, sicurezza alimentare. Le preoccupazioni legate alla fusione sono tante, difficilmente le raccomandazioni dell'Ue e le condizioni poste potranno farci sentire davvero al sicuro.
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Francesca Mancuso