martedì 24 luglio 2018

Il carabiniere Gaetano Luppino è morto a savona...

Il carabiniere Gaetano Luppino è morto a Savona, dopo una malattia durata dieci anni (per colpa dei nostri alleati) e contratta al rientro dalla Bosnia e dal Cossovo. Non odio l'America e tanto meno gli americani, ma non sopporto il nostro servilismo verso questa amministrazione che permette di giustificare e fare continuare questa situazione di sudditanza degna di un Paese minore! L'Amministrazione americana aveva trovato il sistema per smaltire l'uranio impoverito prodotto dalle centrali nucleari, semplicemente inserendolo nei proiettili anticarro e da bombardamento. La proprietà di queste bombe (che poi firmeranno la sofferenza degli alleati) era di sviluppare un calore di migliaia di gradi tale da "asciugare" le vittime che si trovavano dentro un carro o colpiti da un proiettile all'uranio impoverito, oltre a deleterie radiazioni. Naturalmente gli "alleati", cioè noi italiani, non sapevamo che l'effetto delle nuove bombe, dopo l'obiettivo raggiunto nei bombardamenti, era la contaminazione portatrice di lunghissime sofferenze alle persone che vi erano entrate in contatto. Un effetto più devastante delle stesse bombe siriane al fosforo o ad altri veleni. Un "bombardamento show", condiviso da quasi tutto il mondo occidentale. Noi italiani, alleati degli americani che hanno prodotto e usato queste bombe, ci siamo accorti che qualcosa non andava quando gli americani presenziavano le zone bombardate protetti e scafandrati, mentre i loro alleati (cioè i nostri soldati) erano in maniche di camicia! Ma questo particolare verrà in mente ai nostri soldati presenti nelle zone di guerra solo quando incominceranno ad ammalarsi di melanoma, per poi morire dopo dieci anni di evitabili sofferenze! Ed è proprio questo concetto che esaspera il comune sentire di chi "sente".
I nostri alleati sono sicuri di noi italiani perché sanno che noi abbiamo un sistema di scelta della dirigenza politica che elimina sul nascere una persona normale, capace di chiedere conto a chiunque abbia attuato un simile schifoso comportamento nei confronti dei suoi amministrati. Per non parlare di Chicco Forti, che se fosse americano non sarebbe neppure stato giudicato in Italia!​ Altro che ergastolo comminatogli con l'attenuante (a umma a umma) che se si considera colpevole verrà subito graziato!

lunedì 23 luglio 2018

Occorre una legge sulla corruzione.

L'Italia è uno dei paesi occidentali più corrotti al mondo; per uscire da questo primato occorre una legge efficace sulla corruzione. Questa non può prescindere dal vero recupero della refurtiva frutto della corruzione; e per attuarlo vi è un solo modo: la certezza del recupero della refurtiva che si applica alle persone accusate di mafia, se vogliamo che le cose migliorino. Forse una tale possibilità è offerta dal nuovo cambiamento politico a cui stiamo assistendo.  
La confisca dei beni a parenti, amici, amici di amici che non potrebbero mai dimostrare l'esistenza di proprietà per tali dimensioni patrimoniali, è il segreto della soluzione, anche se parziale, del problema. Come è possibile che per il signor Zonin tutti sono obbligati a credere che non solo non ha rubato, ma ci ha rimesso anche dei soldi? Questo è solo possibile con la connivenza di una piccola parte della magistratura collusa, che ha favorito il non procedere al momento giusto attuando un'omissione che ha aumentato spaventosamente il disastro del dottor Zonin, molti anni or sono. Parte di questi magistrati compiacenti in seguito sono andati a lavorare, molto ben remunerati, per il dottor Zonin. Questi fatti non sono mai stati collegati da nessuno. Come pure i controllori, della Banca d'Italia che dovevano "lavorare" sulla Banca Popolare di Vicenza, hanno ottenuto assunzioni ben retribuite da parte dei controllati, senza che nessuno avesse nulla da eccepire. Occorrono leggi che terrorizzino i corrotti non tanto con la galera, ma con la povertà. L'ex presidente Zonin si difende su tutti i fronti, umiliando anche la Commissione Parlamentare d'inchiesta che gli permette di sostenere senza contraddizione che non solo non ha rubato, ma che non era a conoscenza neppure dei finanziamenti "baciati": ti presto soldi se una parte cospicua del prestito la investi in azioni della banca, che essendo decotta, con questi finanziamenti mi permetterà di continuare a rubare. Ed è qui che la commissione sprofonda nel baratro dell'incapacità! Come si spiega che i figli abbiano la proprietà dei più bei vitigni, comperati durante il periodo lavorativo di papà dottor Zonin? Come si può avere fiducia in persone così diverse da tutti gli altri umani? Perché perseverare in questo privilegio legislativo offerto a persone che, come unico principio comportamentale, hanno la certezza di essere impuniti? Perché i giornali non intervengono educando la politica?