venerdì 29 novembre 2013

La vera storia del decadimento del cimitero monumentale di Staglieno.

 Uno dei più bravi scrittori russi contemporanei,  Grigorij
 Chkharbisshwili, con un nome che sembra uno scioglilingua (decisamente  meglio lo pseudonimo B.Akunin con cui si firma),
 sostiene che: "Certi cimiteri regalano porzioni affascinanti del
 passato. Ci entri e il tempo ha un altro ritmo, lo spazio respira di
 vita propria: un cimitero fa  cogliere con straordinaria esattezza
 il modo in cui un popolo si comporta con la morte". Tutto questo, il
 nostro cimitero monumentale di Staglieno lo ha sempre attuato senza
 che quasi ce ne accorgessimo, adempiendo a questo "suo compito" anche
 elargendo risorse economiche e stipendi dignitosi ad artigiani,
 artisti, commercianti e operai cimiteriali e riempiendo di vita vera
 e  dignitosa tutto il quartiere che prosperava fuori dalle mura del
 cimitero.  Ma agli inizi degli anni Novanta la politica incominciava
 ad allenarsi per rovinare tutta la nostra Nazione;  per quanto mi
 riguarda    io ero presente  a Staglieno (altri nel porto,
 nell' Amt, in ferrovia) ed ho potuto assistere ad una assoluta e
 demenziale opera di demolizione di questa perla che solo un
 comportamento normale ci avrebbe permesso di consegnare ai nostri
 figli come a noi era stato consegnato dai nostri padri. Inizia negli
 anni .......... una determinazione spudorata nell'imporre la
 cremazione fino al punto di elargire i soldi pubblici, cioè nostri,
 non facendo pagare il trasporto funebre a chi intendeva usufruire
 di questo servizio.  Seguì un forte ampliamento dei piccoli e
 bellissimi cimiteri limitrofi, che videro ben presto snaturato il
 loro elegante equilibrio, nato per soddisfare esigenze di graziosi borghi collinari, a un'improvvisa forzatura urbanistica, che consentì alle lobby del mattone di prosperare devastando.
 Erano convinti, come sempre sbagliando, che bisognasse far fronte ad un aumento di domanda di loculi e tombe di ogni tipo, non prevedendo neppure loro (fra lobby non ci si è mai parlato) che la cremazione così gratuitamente
 sponsorizzata avrebbe risolto tutti i problemi e quindi reso inutile
 la creazioni di piccole e brutte "cattdraline" in cimiteri limitrofi
 nati per rispettare esigenze limitate e locali. Nello stesso tempo si
 bloccava ogni manutenzione al cimitero monumentale di Staglieno che
 mirasse a ripristinare perdite o deficienze derivanti dall'usura
 del tempo. Si interveniva solo per ristrutturazioni complete,
 gigantesche e costose ma mai più sull'ordinaria e fondamentale
 manutenzione, dando inevitabilmente una visione di abbandono. I tetti, del nostro cimitero, non si riparavano più: si aspettava che le infiltrazioni, per
 lo più generate dalla nascita di piante su tutte le sommità,
 devastassero tutto; poi, sfruttando l' inevitabile protesta,
 confusamente si ricostruiva lucrando su ingenti finanziamenti
 pubblici che, con interventi continui, mirati ed oculati, si
 sarebbero potuti evitare, generando un risparmio collettivo. E' chiaro che questa nuova mentalità evidenziava una visione di abbandono della struttura
 cimiteriale considerata dal mondo intero un sito consigliato a tutti
 i turisti che transitavano da Genova. Ma il colpo mortale al
 cimitero monumentale lo si ebbe quando una incauta assessore pensò bene di
 escluderne la visita disinserendola dal giro turistico della città, in cui
 fino ad allora il "Cimitero Monumentale di Staglieno" era ai primi posti e conosciuto in tutta Europa!
E' lì che si è cominciato ad avere la percezione che questa stupida mossa fosse stata messa in atto senza capire che queste visite turistiche si perpetravano ugualmente,anche senza nessuna pubblicità; anzi i visitatori aumentavano,
 grazie ad un normalissimo tam tam e un sanissimo passaparola che non
 necessitava di alcun costo pubblicitario. Questa inadeguata assessore ritenendo che non si doveva più "vendere" il percorso turistico del cimitero, complice anche il risultato che l'incuria della mancata manutenzione evidenziava la povertà e
l'incapacità amministrativa al visitatore, nonostante il cimitero
 fosse sempre assediato da numerosissimi pullman portatori anche di
 un florido commercio, ne decretò l' inizio
 dell'abbandono.                                                                                              A nulla servirono le rimostranze di noi operatori, le petizioni, le iniziative di sensibilizzazione dell'opinione pubblica.                                                           Cominciammo ad essere ascoltati solo nei periodi di elezioni, secondo una logica che, da allora in avanti, abbiamo imparato a conoscere bene e che ormai non stupisce più nessuno:  la politica stava cambiando, le cose
 pubbliche incominciavano ad essere gestite come se il politico di
turno ne fosse il padrone assoluto; la collettività non aveva più
 voce in capitolo, nessuno poteva dire nulla perché tutti gestivano
 indisturbati tutto. Era l' inizio del consociativismo che
 avrebbe portato ben presto alla completa distruzione di tutta
 l'Italia e del nostro cimitero, perché le scelte erano mirate a
 esigenze non collettive, non sociali ma esclusivamente personali, e
 il risultato di questo modo di fare politica, a tutti i livelli e in
 tutti i settori, è sotto gli occhi di tutti.         -- 

domenica 24 novembre 2013

Corruzione e fallimento devono avere il loro valore.

Si parlava e ora ci si scorda del disordine politico sindacale e amministrativo che ha permesso ad Amt di buttare 600 milioni di euro più gli ultimi milioni dell' accordo di ieri. Tutte ricchezze pubbliche, cioè nostre, servite sempre e solo per sanare il bilancio in corso; la verità vera è che Amt è una società fallita e sempre salvata solo dalle cotture dei polpi, mai usate per cambiamenti strutturali, cioè riforme che ci portassero ad un costo umano del trasporto pubblico genovese. Bisognerebbe ogni volta che c'è un impellente bisogno sociale "vero" di risorse pubbliche poter dire: Spiacenti ma anche quest' anno abbiamo dovuto cuocere il polpo!  Se poi ci ricordiamo che il costo di Amt per chilometro prodotto è doppio rispetto alle colleghe liguri, e vergognoso rispetto alle società europee, a Genova ci sentiamo tutti cuochi di polpi pro Amt. Ci può tirare solo su il morale la romana Atar che ha venduto per conto di propri dirigenti  biglietti usabili sulle linee cittadine sovvenzionate dai "pantaloni" romani!  Non è ancora dato sapere se a qualcuno, a Roma,  si è chiesta qualche spiegazione; e se si cosa hanno detto, oltre alla solita fiducia riposta nella prescrizione!  Allora va a finire che il problema è solo e sempre lo stesso: Una sana legge sulla corruzione, oltre al giusto rispetto del fallimento. 

venerdì 22 novembre 2013

Per i 600 milioni divorati dalla politica e dalla dirigenza AMT, nessuno ha mai fatto nulla!

Leggo su un appunto di qualche anno fa quanto segue: " Il 4 ottobre 2006 il Secolo XIX informava che la rimessa di Boccadasse era stata ceduta, previa regolare gara d' appalto, per la cifra di 33,5 milioni di euro ad un pool di cooperative. L'AMI ipotizzava di "occupare" la struttura ancora per tre anni e cioè fino all' Ottobre 2009. Si segnalava, sempre in quel articolo, che non era nota l' entità  del canone d' affitto annuo da corrispondere al nuovo proprietario. Con l' insediamento a Tursi della giunta di Marta Vincenzi si sottoponeva ad una attenta radiografia la privatizzazione del trasporto pubblico con la difficile situazione in cui "navigava" AMI.
Si evidenziava così l' enorme carico finanziario dell' affitto della rimessa (160.000 euro al mese, pari a 1.920.000 euro annui come riportato da Repubblica il 28 Giugno 2008 e il XIX del 5 Febbraio 2008),  di qui  la necessità di fare rientrare AMI in AMT (al massimo entro la fine del 2008). Sempre sullo stesso giornale, il 21 Ottobre, si legge che AMI avrebbe pagato un canone annuo di 350.000 euro.
Balza agli occhi davvero enorme la differenza tra i due canoni d' affitto, e non si capisce come prima i quindici e poi i quattro concorrenti rimasti in gara per l' acquisizione della rimessa, abbiano potuto valutare l' immobile senza poter considerare il canone d' affitto, enormemente vantaggioso per l' acquirente, in quanto la differenza tra i due canoni è addirittura di 4.710.000.00 euro (in tre anni ) pari al 13% del valore dell' immobile. Un caso davvero anomalo, quando gare del genere di solito si vincono o si perdono per pochi decimali".
Chiunque si chiederebbe: "Quando l' affitto è stato concordato, prima o dopo la gara d' appalto?" E' ancora evidente che è stata solo una gran festa per tutte le parti in causa eccetto che per le finanze genovesi, gli utenti e i lavoratori dipendenti di AMT! E così praticamente da quando la mano pubblica si è interessata alla gestione dell' AMT. Per non parlare di operazioni "una tantum" leggi "festa" come la vendita della diga del Brugneto e di altri pezzi dell' acquedotto del valore di 29 milioni euro; Vendita anche del patrimonio edilizio pubblico case popolari di Begato; E di vendite ne sono state effettuate moltissime come i finanziamenti ad un vero e proprio spreco voluto e mantenuto dalla politica; Ma purtroppo è sempre stata una gran feste pagata e subita dai cittadini di Genova. 
Solo una sana legge sulla corruzione renderebbe meno sfacciati e dannosi simili comportamenti!.
Marco Emilio Grasso.

La corruzione, sostiene il Papa, non dovrebbe essere perdonabile perché frutto di una somma di molti peccati.(Professionisti del peccato.)

Cari sindacati, nella sofferta gestione della AMT, è difficile pretendere il posto fisso e lo stipendio regolare, se continuate a ignorare e a non percepire la convenienza e l' importanza sociale della  legge contro la corruzione! Questa nostra mancanza tutta italiana ha divorato i vostri diritti, e non ve ne siete neppure accorti! Dovevate intervenire con responsabilità  nella gestione di questa società che ha sempre fatto vendere e dilapidato il patrimonio pubblico per rifinanziare l' incapacità e la disonestà della propria dirigenza.  In Italia ci sono 800 consigli di amministrazione (tutti a nomina politica, e rifugio di trombati.)  a fronte di solo 7 o 8 società esistenti in Francia che gestiscono e meglio, tutto il trasporto nazionale francese, e vi lascio immaginare con quale risparmio pubblico... Il Comune di Genova si è venduto i gioielli di nostra proprietà per finanziare questa incapacità amministrativa che tutti gli anni si presenta quando si deve redigere il bilancio della nostra azienda di trasporto pubblico. Tutte queste vendite eseguite sempre velocemente in modo furtivo e poco chiaro, con lo spirito della grande festa fra i contraenti e senza la minima consapevolezza che potrebbe trattarsi di un "altro" errore. Mai costosi finanziamenti derivanti da importanti vendite di "cose" pubbliche hanno risolto il problema funzionale della azienda genovese, ma sempre e solo il risanamento dell' anno amministrativo in corso. E quando, per le poco chiare vendite, sono stati inquisiti i responsabili, di qualunque società o banca pubblica, questi si sono sempre dichiarati fiduciosi nella giustizia; Perché certi che la prescrizione avrebbe comunque dimostrato la loro innocenza prima dei tre gradi di giudizio. Il nostro sindaco Doria non ha nessuna colpa di questa polpetta avvelenata, e questo credo sia chiaro a tutti. E' lui la vera vittima, non potendo dare le colpe ai colpevoli!  Voi sindacati ora dovete pretendere di entrare nei consigli di amministrazione, essere pagati secondo merito e non vergognosamente "a prescindere" come è sempre accaduto sta accadendo e accadrà finché non daremo l' immensa "culata" in terra; e finalmente cercare di ridurre il numero delle società di trasporto pubblico,(Per la liguria dovrebbe bastare una sola società) come in Francia e quindi con la conseguente diminuzione dei consigli di amministrazione  Ma che nessuno, a tutto oggi, si sia reso conto che in Italia questa devastante situazione è stata possibile solo perché non è mai esistita una legge, presente in tutta Europa, che inibisca una  così sfacciata corruzione, ma anzi è  sempre stata favorita con interventi legislativi che da venti anni la hanno sempre più sviluppata, favorendo sempre, quella parte di disonesti amministratori della cosa pubblica. 

lunedì 18 novembre 2013

I disastri dell' incoscienza pubblica!

E' già la seconda volta che il dottor Mastrapasqua, A.D. dell' Inps, viene zittito dalla politica. Può essere antipatico perché guadagna troppo, ma è certo che di bilanci ne sappia più di tutti i ministri messi assieme e  quelle che oggi sono le sue paure domani saranno inevitabilmente le nostre disgrazie. La prima lettera la scrisse quando lo obbligarono ad acquisire, non gratis ma con tutto il loro enorme debito Inpdap e Enpals.(10 mld buco Inpdap dentro l' Inps più 8 mld debito dello stato con l' Inpdap. Più il debito incorporato di Enpals di parecchi miliardi) Sosteneva l' A.D di Inps, che con i debiti accolti, da questi due enti pensionistici, perché non pagati dallo Stato, non sarebbe stato in grado di pagare le pensioni fra due anni. Non ha avuto il coraggio di denunciare e lo capiamo, che l' Inpdap impose all' Inps, e quindi a tutti noi, di continuare a mantenere i privilegi insostenibili per gli ex Inpdap: Vacanze pagate per i figli, borse di studio, lavoro sicuro, pagamento per finanziare costi di dottorato (tre anni) assistenza per parenti in stato di bisogno. Cose che all' Inps nessuno si sognerebbe di elargire, ma per i nuovi privilegiati, portatori di un disastro contabile, pare continuino a finanziarle, nel silenzio più assoluto. Nonostante questo oggettivo disastro, dovette ritrattare e dire che scherzava, che non era vero niente. L' ultima lettera, la seconda, scritta ieri ai ministri Saccomanni e Giannini invitandoli a riflettere sulla situazione preoccupante dell' Inps. Ma i due ministri, abilitati a vedere la luce in fondo al tunnel, tranquillizzare tutti i malpensanti si sono imposti sostenendo con la forza della politica, che il problema di Mastrapasqua è tecnico!?!?   Perché queste bomba deve scoppiare proprio ora che ci siamo noi?  Per ora il problema è e rimarrà  tecnico! Poi lo risolveranno quelli che verranno dopo di noi.  D' accordo, tutto sotto controllo come tutti i governanti esigono; però rimarrà agli atti, a suo vantaggio, che per due volte Mastrapasqua ci ha provato!  

Nuovo aggiornamento della corruzione.

Questo dilagare, perché accettata, non dal sistema porto di Genova, ma dal sistema Italia, è il faro non la spia sul problema della corruzione in Italia!  Da parte della dirigenza del porto di Genova il dover dividere con assoluta tranquillità, il costo di opere pubbliche contabilizzate in importi fatturati con somme inferiori (anche di un euro) ai quarantamila per evitare le gare d' appalto e fare una infinità di fatture tutte rigorosamente sotto l' importo che se raggiunto farebbe scattare la gara di appalto; naturalmente garantendo una migliore produttività nella spesa di risorse pubbliche. Il tutto senza alcun problema, significa una sola cosa: Essere completamente incoscienti! Questa ingordigia, distruttrice non solo di tutte le imprese concorrenti, ma  permette il raggiungimento di costi fortemente maggiorati che non sarebbe possibile in un sistema di assegnazione onesta del lavoro! Questa anomalia dovrebbe dare la certezza, a questa classe dirigente, di essere i veri buchi nel fasciame della nave Italia.  Quello che sta succedendo a Genova da una denuncia non di un pentito qualunque, ma di una persona da anni a conoscenza del sistema,  supportata da una documentazione impressionante nella precisione e certezza di prove dimostranti la consuetudine di una devastante corruzione diventata ormai norma applicata a tutti gli effetti da parte della classe dirigente portuale. Questa è una situazione a mio avviso ben peggiore, per gravità, del caso dell' ingegner Mario Chiesa che preso con una tangente di 7 milioni di lire diede inizio a tangentopoli! Le persone erano due; l' ingegner Chiesa e il titolare della ditta di pulizie. Era il 17 febbraio del 1992.  
Bisogna ricordare che tangentopoli non si curò di risolvere il problema corruttivo, non promulgando alcuna legge che combattesse la corruzione, ma anzi permise un ventennio di norme giuridiche che protessero tutti gli addetti ai lavori creando una devastazione amministrativa mai vista prima! Chissà che questo disastro non faccia sentire alle forze sane della politica di intervenire in modo definitivo sulla corruzione!
Forse si può ora capire quello che ha detto il Papa quando sostiene che la corruzione non è perdonabile perché frutto di una somma di peccati!

Prima o poi dovrete pur cambiare.

Caro sottosegretario Fassina l' ho vista l' altra sera da Santoro, ma come può pretendere che si presti attenzione quando ci spiega, anche se in modo convincente e appassionato, che dovremmo gioire perché stiamo assistendo per la prima volta, non so da quanti anni, al finanziamento leggermente aumentato di qualche settore pubblico invece che alla sua regolare diminuzione. Non sprecando nemmeno una parola sulle remunerazioni dei manager di Stato italiani in vetta alle classifiche di tutto il mondo!  Pagati quasi il triplo di Francia Germania e USA, e quasi il doppio di Nuova Zelanda e Gran Bretagna? Non una parola sulle pensioni irragionevoli per qualunque Nazione per boiardi di Stato e tutta la casta, costantemente tutelati dalla Corte Costituzionale in un palese e continuo conflitto di interessi.  In compenso gli italiani hanno nelle loro istituzioni la più alta sfiducia! Solo il 28% degli italiani hanno fiducia nel loro Governo; la medie europea il 40%. Nella Giustizia gli italiani sono il 38% ad avere fiducia, mentre in Europa sono il 51%. L' Italia oltre ad essere una Nazione delle più corrotte è anche fra le Nazioni che più sono regredite negli ultimi venti anni. Caro Fassina, come può non parlare mai di questi tumori, proprio come se non esistessero e fare parte di un partito di sinistra? Possibile che non capiate che solo mettendo in discussione questo sudiciume si possono raggiungere obiettivi sociali di rilievo con un minimo di onesta felicità e partecipazione di questa giovane e sfortunata generazione; Altrimenti i complimenti per come bene a parlato li riceverà solo da parenti e amici. Forza  ci vuole più coraggio, ca..o e salga a bordo Fassina

Nuovi aspetti portuali della corruzione.

Questo dilagare, perché accettata, non dal sistema porto di Genova, ma dal sistema Italia, è il faro non la spia sul problema della corruzione in Italia!  Da parte della dirigenza del porto di Genova il dover dividere con assoluta tranquillità, il costo di opere pubbliche contabilizzate in importi fatturati con somme inferiori (anche di un euro) ai quarantamila per evitare le gare d' appalto e fare una infinità di fatture tutte rigorosamente sotto l' importo che se raggiunto farebbe scattare la gara di appalto; naturalmente garantendo una migliore produttività nella spesa di risorse pubbliche. Il tutto senza alcun problema, significa una sola cosa: Essere completamente incoscienti! Questa ingordigia, distruttrice non solo di tutte le imprese concorrenti, ma  permette il raggiungimento di costi fortemente maggiorati che non sarebbe possibile in un sistema di assegnazione onesta del lavoro! Questa anomalia dovrebbe dare la certezza, a questa classe dirigente, di essere i veri buchi nel fasciame della nave Italia.  Quello che sta succedendo a Genova da una denuncia non di un pentito qualunque, ma di una persona da anni a conoscenza del sistema,  supportata da una documentazione impressionante nella precisione e certezza di prove dimostranti la consuetudine di una devastante corruzione diventata ormai norma applicata a tutti gli effetti da parte della classe dirigente portuale. Questa è una situazione a mio avviso ben peggiore, per gravità, del caso dell' ingegner Mario Chiesa che preso con una tangente di 7 milioni di lire diede inizio a tangentopoli! Le persone erano due; l' ingegner Chiesa e il titolare della ditta di pulizie. Era il 17 febbraio del 1992.  
Bisogna ricordare che tangentopoli non si curò di risolvere il problema corruttivo, non promulgando alcuna legge che combattesse la corruzione, ma anzi permise un ventennio di norme giuridiche che protessero tutti gli addetti ai lavori creando una devastazione amministrativa mai vista prima! Chissà che questo disastro non faccia sentire alle forze sane della politica di intervenire in modo definitivo sulla corruzione!
Forse si può ora capire quello che ha detto il Papa quando sostiene che la corruzione non è perdonabile perché frutto di una somma di peccati!

mercoledì 13 novembre 2013

Per certe riforme ci vuole più ragionevolezza!

Guardando la politica da fuori ti sembra tutta irrazionale e furbesca, stando dentro sembrerebbe invece di perdere il contatto con tutta la realtà.  La consorteria politica ancora da votare per me rimane il movimento 5 stelle. Non essendo ancora contaminato dalla corruzione ha ancora una inevitabile funzione calmieratrice nei confronti della stessa e dei vecchi volponi della politica.  Ma la cosa che non si riesce a capire è il perché dell' abbandono della lotta contro la corruzione; Riportata alla dignità di impegno politico solo dal Papa. Questa battaglia dimenticata farebbe sicuramente sentire la nuova formazione politica penta stellare ancora più pulita, giovane e unica rispetto a tutti i partiti concorrenti!  Perché questa incomprensibile rinuncia alla promulgazione di una legge contro la corruzione che nessun partito vuole? Proprio la realizzazione del reddito di cittadinanza potrebbe essere finanziato con meno di un terzo della nostra esagerata corruzione; invece si fa passare il messaggio che anche per i proponenti di questa nobile riforma, la corruzione viene vista come una  cosa di cui è meglio non parlarne!  Mentre si ha il coraggio di indicare la soluzione del finanziamento della proposta sulle spalle di pensionati sia pure molto ricchi!  La correzione di assurde pensioni deve essere un disegno a parte e fatto in punta di diritto; lasciando inalterate le pensioni per le quali si è versato tutto il dovuto, e andando a ridiscutere le pensioni anomale alle quali si è arrivati con leggi furbe e circostanziate o finali promozioni e adattamento a certe consuetudini che il semplice buon senso avrebbe dovuto vietare, ma messe in essere solo per favorire la solita casta! La corruzione bisognerebbe averla sempre combattuta, dando al raggiungimento della promulgazione della legge, quasi come premio, la realizzazione del reddito di cittadinanza!  Solo chi vince questa battaglia ha il diritto di proporre certe spese di così grande  importanza sociale!  Anche la 5 Stelle Laura Caselli convince e coinvolge tutti quando parla di un tetto massimo alle mega pensioni di 5000 euro netti al mese, ridimensionamento necessario per la situazione economica del nostro paese; Anche se  bisognerebbe convincersi che la Corte Costituzionale non dovrebbe deliberare su questi argomenti per un manifesto conflitto di interesse, avendo portato il costo della sua Istituzione allo importo  più alto al mondo. 

In Italia l' unico a parlare di corruzione è il Papa!

Sono cattolico non credente, non per scelta ma per una sensazione intima, che mi piacerebbe molto non avere.
Però la soddisfazione e l' ammirazione che questo Papa, guidato da una generosità, questa si non umana, perché eccezionale unica, capace di  irrorare di speranza di favorire una aspettativa fino a ieri completamente inesistente a noi comuni mortali. Questo Papa dalle scarpe comode, dallo sguardo fiero è riuscito a parlare di corruzione! Colpa da anni non nominata da tutta la nostra nomenclatura politica e non. Quest' uomo è riuscito a fare emergere la sporcizia del pane guadagnato con la furbizia e il sopruso  della corruzione. Forse è l' unica persona che è riuscita a toccare la ributtante certezza dei corrotti convinti di essere nel giusto semplicemente perché non perseguibili. E quindi sempre innocenti. Come dice  il nostro Papa, il peccato si perdona, la corruzione no; perché è figlia del peccato reiterato. Il corrotto è titolare del falso "tesoro" della ricchezza del potere.  La corruzione puzza, odora di putrefazione! ma il corrotto non se ne accorge, come chi ha l'alito cattivo. Chissà che qualcuno incominci ad avvertire un giusto disagio, sarebbe un gran bel regalo!. 
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giovedì 7 novembre 2013

Allo schifo ci stiamo abituando.

E' normale che la ministra Cancellieri  si sia messa  a disposizione della famiglia Ligresti riuscendo a favorire la scarcerazione della figlia Giulia. D' altronde questa famiglia  ha riconosciuto al figlio della Cancellieri dopo solo 14 mesi di lavoro una buona uscita pari a 3.6 milioni di euro! Opera prestata dal figlio della ministra, Pierluigi Peluso, nella società Fonsai di proprietà della famiglia Ligresti che nello stesso anno chiudeva il bilancio con una perdita pari a 800 milioni di euro! Baterebbe una legge che in presenza di perdite riconoscesse solo stipendi! Ma questo è normale che non avvenga. Come pure è normale che il nostro presidente del Consiglio Enrico Letta la cui fondazione VeDrò è stata sovvenzionata con 15mila euro dai proprietari delle società che gestiscono il gioco con le slot machine; a cui la politica ha riconosciuto un provvedimento tombale su un debito, accertatato dalla guardia di finanza da 98 miliardi di euro, poi passato a quasi 3 ed infine la soluzione definitiva e tombale con  di 611 milioni. Mentre il governo sta raschiando il barile dei soliti sfigati! Ed è tutto normale! Penso mai una miserrima sovvenzione ad una associazione abbia avuto una simile produttività!  Quando poi i grillini hanno rinfacciato dando del "Giuda" al nostro Presidente del Consiglio, per essere presente in VeDrò, questi ci ha tranquillizato dicendo che non ha più nulla a che fare, che si forse ci poteva essere un poco di conflitto! Tutto questo da noi è normale.     
https://mail.google.com/mail/images/cleardot.gifCosa sono sicuro di non ricordare con normalità, ma con disgusto e risentimento  quando alla televisione hanno fatto vedere giganteschi automezzi che scaricavano nell’ hinterland di Napoli, quantitativi immensi di materiale schifoso, che ormai, già allora, aveva  raggiunto le falde acquifere e si vedevano pecore con malformazioni  raccapriccianti e contadini rassegnati ai tumori dei loro parenti.  Ricordo sempre in questa trasmissione che un ufficio posticcio, indicava dove scaricare la porcheria. I titolari di questo   ufficio furono intervistati, nonostante il loro imbarazzo non sembravano consci del disastro che la trasmissione stava diffondendo.  Rimasi allibito. Da quel momento non potei più vedere Bossi e la lega, ma neppure i politici! Dove erano quella sera!  Ora il pentito Schiavone sta indicando con precisione maniacale  i siti  dove  fra non molto il cancro si esalterà, trasformando quelle campagne che sono sempre state con una produttività ividiabilmente sana e riconosciuta come tale da tutta Europa in siti da evitare!  Come pure da evitare sarà la loro produzione, perché una classe politica intenta a rubare e a difendere il proprio leader con promulgazioni di legge a doc non aveva nel il tempo e la capacità di porvi rimedio. E’ stato più semplice far finta di non vedere!  Anche dalla zelante Germania arrivavano camion carichi di fanghi nucleari che sono stati scaricati nel nostro sud!  Proprio sui terreni dove oggi vivono i bufali e non nasce più l’ erba!  Forse in questi ultimi 65 anni non ci sono state guerre,  ma si è distinta una classe politica veramente miserabile.

Il capitalismo moderno.

Una volta quando eravamo normali, gli industriali assumevano persone che retribuivano a secondo del risultato economico raggiunto dalle società da loro condotte. Poi con la cessione delle industri di Stato si inserirono nelle trattative semplici ragionieri che con esagerati prestiti momentanei di banche compiacenti diventarono miliardari e proprietari dall' oggi al domani, dando vita ad una nuova e più attenta classe capitalista; che  cambiò metodo ed oltre ai manager ad essere pagati a forfait lo pretesero anche i nuovi proprietari. Finalmente anche i capitalisti proprietari prelevavano, prima della chiusura del bilancio i loro esaltanti compensi! Indipendentemente dallo andamento economico; anzi la positività dei bilanci era più difficile da raggiungere specie dopo la distribuzione, a volte di vergognosi quanto insensati compensi. Si è entrati così nell' era della feste. A queste feste possono partecipare solo i furbi i politici e i loro figli. La capacità o la meritocrazia non è richiesta perché risiede nelle mani sapienti della partitocrazia consociata dove tutto fila liscio, e il costo di questa esaltante fluidità è sulle spalle dei più.
Il colpo gobbo lo ottennero non quando imposero la censura, ma comperandola sempre con i soldi dei più e la fecero entrare in produzione raggiungendo il massimo della produttività espresso in ricchezza e privilegio semplicemente agli appartenenti alla propria casta. Questo enorme e capillare aiuto su cui nessun regime ha mai potuto contare (giornali e televisioni)  ha di fatto raggiunto un massimo di cui nessuno può sapere il limite superiore: Fino a quando?  La risposta sana e onesta è, fino al disfacimento globale, che pare raggiunto ma potrebbe essere ben oltre!! Di sicuro si può affermare che quando daremo la "culata" in terra il più presentabile della casta ci insegnerà come tornare alla normalità.  

L' unica cosa da fare non è nel DNA della nostra politica!

 Bisognerebbe pensare prima di tutto ad una sana legge che
 contrastasse la corruzione. Solo questa porterebbe lo stesso anno 30
 miliardi di euro sottratti ai 60 che la Corte dei Conti ha
 certificato.  Purtroppo nessuna forza politica e nessun partito
  sta pensando a promulgarla. La sola presenza di questa legge
 colpirebbe la sua devastante produttività, e sarebbe lo stesso anno
 dimezzata dal disorientamento inevitabile che punirebbe i di lei
 fruitori. Togliere l' esistente certezza che i tre gradi di
 giudizio non saranno mai in grado di colpire i corrotti perché
 sempre tutelati dalla più veloce e puntuale prescrizione, aumenta la
 produttività perversa della stessa. Pensate forse che se ci fosse
 stata la certezza di restituire e rischiare anche solo pochi mesi di
 carcere la Carige di Genova e la sua Assicurazione si sarebbero
 permesse simili sviste, in demenziali acquisti immobiliari costati
 anche 15 volte di più del prezzo pagato dal acquirente/ venditore
 nello stesso giorno?  Costati milioni di euro ai clienti stessi
 della banca, e inspiegabili presenza di danaro in conti privati di
 parenti di alti funzionari Carige. Questo esteso per tutto il sistema
 bancario e tutto il restante sistema si mangerebbe l' incasso
 delle vendite delle società e dei palazzi demaniali di proprietà
 pubblica  in un batti baleno, dando un nuovo impulso alla
 speculazione privilegiata, e magari farci trovare a dover pagare con
 soldi "nostri" affitti di sicuro remunerativi ai nuovi non
 sprovveduti proprietari!  Il Papa ha ragione da vendere a dare colpe
 conclamate a questa irragionevole ricchezza, perché è generata
 esclusivamente da manovre finanziarie miranti a impoverire le
 società che , queste si produrrebbero ricchezza, se normalmente
 gestite. Dare la colpa agli anatemi del Papa contro questo nuovo
 sistema di arricchimento lo trovo scorretto . Si potrebbe benissimo
 verificare che i consumi debbano ancora raggiungere la bassezza della
 loro contrazione, perché la percezione che questa politica non sia
 adeguata alla soluzione di questa crisi è certa.  marco grasso. 

venerdì 1 novembre 2013

Presto si saprà se a guidare la nostra Carige sarà la meritocrazia o la gerontocrazia.

Per vedere se cambierà qualcosa alla banca  Carige e alla sua
 Assicurazione basterà vedere se i nuovi amministratori chiederanno,
 ad esempio, conto alla due signore che hanno scudato più di dieci
 milioni di euro, non denunciati dalla Carige. Se si cercherà di fare
 chiarezza sulla compravendita del complesso residenziale venduto dal
 signor Tal dei Tali a Carige vita per un valore di 8.9 milioni di
 euro e pagato la stessa mattina 690 mila euro sempre dal signor Tal!
  Su più di 8 milioni di guadagno non è stato pagata una lira di
 tassa! Chi doveva controllare come si giustifica?  Sarebbe anche
 interessante sapere se i nuovi amministratori sono incuriositi a
 voler capire che fine hanno fatto i 39 milioni di risarcimento pagati
 al signor Filadelfo Arcidiacono. Nessuno sa più nulla, né dei 39
 milioni né del signor Arcidiacono. Ardita anche la vendita di un
 altro immobile milanese venduto,  lo stesso giorno dell'acquisto, a più del doppio
 sempre alla nostra Carige. Valore di vendita 20 milioni! Se i nuovi
 amministratori Cesare Castelbianco e Sandro Repetto faranno chiarezza
 sui fatti sopramenzionati, e chiederanno spiegazioni a chi doveva
 controllare e soprintendere, o almeno imporre di fare pagare le tasse
 giuste su un guadano sperequato; ci sarà qualche speranza. Perché
 solo operando così si potrà restituire onore e credibilità alla
 nostra banca!   Se si limiteranno a dire che da domani cambierà
 tutto e metteranno tutto il passato nelle mani della "santa
 prescrizione" allora poveri noi e poveri i nostri nipoti!