giovedì 25 giugno 2009

Il nuovo sistema di voto.

Il sistema del premio di maggioranza a favore del solo partito con più alto numero di voti e non alla coalizione, va solo in una brutta direzione: Esaspera il valore del voto; E la dove il voto si vende, viene per la democrazia, negativamente rivalutato, e chi lo compera si compromette in promesse che deve mantenere, semplicemente perché senza quei voti non potrebbe governare (finalmente da solo). Quando poi le promesse dovranno essere mantenute tutti ce ne accorgeremo, e allora ci sentiremo ancora più avviliti. Molto più difficile è impegnare in poco democratici favoritismi una coalizione. In questo senso ha ragione la lega. Con questo sistema se anche la lega dovesse raddoppiare i voti non conterebbe più nulla.
Diversa posizione è per il partito democratico, questo ha solo un grande sogno, ed è disposto a qualunque cosa pur di non avere a che fare con qualunque coalizione, e provare a governare da solo.
Conclusione, noi italiani non siamo portati per la democrazia, per le regole, per questioni morali che dovrebbero inibire lo strapotere e il privilegio di chi è chiamato a governare. Adoriamo le furbizie le scorciatoie, per l' onestà e l' intelligenza c'è tempo.

Basta macchine!

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Marco Grasso
http://marcograsso.blogspot.com
Elkann: Mercato in caduta libera, le case preparano tagli fino al 20%. Annuncia, il giovane vicepresidente della Fiat, John Elkann, fra due anni uno dei tre stabilimenti italiani, quello di Imola verrà chiuso. I sindacati accusano il potente Marchionne di non rispettare gli accordi di palazzo Chigi. Aveva escluso la chiusura di fabbriche in Italia.
Credo che sia tutta colpa della presunzione di tutti gli addetti ai lavori delle case automobilistiche di non voler prendere in considerazione che la festa è finita !!! Che per il futuro di macchine ce ne sarà di bisogno sempre di meno, e meno male, perché io non capirei dove ce le potremmo mettere ai livelli di produzione che considerano sostenibili lor signori.
Intanto tutti questi sbagli di previsione sono sulle spalle della società, cioè noi; Occorrerebbe una sana conversione per investire in ciò che la società ha bisogno, e non dare più soldi alla industria automobilistica, perché siamo stufi di vedere ingigantire il nostro debito pubblico per colpa di questa industria. Operi per conto suo, rischiando del suo, e non pretendere più soldi da parte dello Stato, tra l' altro senza mai averli restituiti (e sono 520 miliardi di finanziamento dato alla Fiat dallo Stato, poco meno della metà del debito pubblico. La pelle si accappona se si pensa quanto interesse vivo annuo dobbiamo pagare). In nessun paese al mondo si è verificata una situazione così punitiva nei confronti della società civile.

Brunetta a otto e mezzo, mercoledi 24 giugno2009

Brunetta a otto e mezzo.
L' altra sera nella trasmissione condotta da Lilly Gruber e Federico Guiglia, il ministro Brunetta, in maniera dotta ma precisa come sempre, sosteneva che buona parte degli italiani (pensionati e appartenenti al settore pubblico) la crisi ha regalato loro una situazione economicamente vantaggiosa. La spiegazione è semplice: I loro stipendi hanno avuto una rivalutazione dovuta alla diminuzione di costo di certi prodotti colpiti appunto dalla crisi, esempio bolletta elettrica e gas, e tutto il resto. E se questi fortunati non consumano come dovrebbero, é la prova provata che sono preda della pubblicità catastrofista della opposizione governativa, che terrorizza su una crisi che in realtà almeno per loro non c'è. Nessuno dei due conduttori ha contestato al sempre felice Brunetta che la crisi ha falcidiato in modo devastante sopratutto i risparmi, cioè la sicurezza di tutte le famiglie, ed è forse questo motivo unito a moltissime cose che il semplice buon senso evidenzia a inibire acquisti di prodotti che per lo più servono a chi li produce.

martedì 23 giugno 2009

Una opportunità mancata.

L' eredità della prima stagione del nucleare, ha fatto dichiarare al professor Carlo Rubbia, ( Premio Nobel )quando era presidente dell' Enea, e quindi responsabile dei materiali radioattivi, che Saluggia località piemontese, è uno dei posti con la pericolosità radioattiva più alta al mondo. La nuova produzione nucleare non farà che creare nuovi siti di stoccaggio di future scorie che inevitabilmente produrremo.

Perché quando si calcola il costo di questa energia nucleare si omette sempre l' onere di adeguamento dei siti di stoccaggio, e non si ricorda che nessuna compagnia di assicurazione prende in considerazione la opportunità di assicurare l'eventuale rischio nucleare, semplicemente perché il disastro è economicamente insanabile, ma solo semplicemente subibile.

Perché, ora che sta partendo il nucleare stiamo tutti zitti, sapendo che le centrali nucleari servono solo a chi le fa.

Perché non abbiamo sfruttato (sarebbe stato bellissimo a livello Europeo) l' occasione della grande crisi dell' auto per investire e dare occupazione ai nuovi esuberi creando una nuova e potente industria Europea per la industria di energia alternativa, ristrutturare in modo consono e intelligente la nuova produzione di autovetture, invece di spendere ingenti energie per riattivare a livelli insostenibile l' industria automobilistica

Le regole c' erano, bastava rispettarle.

Franclin Delano Roosvelt decise di modificare il sistema finanziario statunitense per impedire che si ripetesse un 1929. E queste regole se non fossero state sospese nel 2004 dai repubblicani per le 5 banche di affari di Wall Street non saremmo arrivati alla attuale crisi.

Nel 2002 George W. Bush annunciava il piano (tanto caro alle banche di investimenti) per allargare il mercato dell' acquisto della prima casa anche a chi non se la poteva permettere. E' nel 2004 la Sec, l' equivalente della Consob italiana che concede alle cinque banche di affari l' esenzione da quei tetti (di rapporto fra capitale proprio e capitale di rischio) che una sana politica economica aveva imposto. Nello stesso tempo, più o meno, le cinque banche di affari ( e per fortuna solo loro) non essendo più vincolate da tali regole fra capitale proprio e capitale di rischio, ma il completo abbandono di tale rapporto (i creativi incominciavano a far sentire la loro presenza). La felicità economica sembra raggiunta. E' doveroso ricordare che senza questa pazza legge che dava la possibilità alle cinque banche di affari di operare svincolate da leggi prudenziali non si sarebbe potuti arrivare a questo disastro. E sappiamo tutti come è andata a finire. Questa è una delle ragioni più importanti della crisi. Il presidente Obama per rispetto verso il suo predecessore non può essere più chiaro.