giovedì 17 marzo 2011

Manca solo quello che ci vorrebbe: ......................

Le ultime feste che si sono tenute ad Arcore, hanno reso evidente una cosa: Chi sono gli uomini e le donne del Presidente, inclini a trasmettere fedeltà al capo, ed una incrollabile indignazione onestamente sentita nei confronti degli avversari politici contrari a certi vezzi del Primo ministro finiti su tutti i giornali.
Purtroppo le peculiarità che necessitano alle persone che devono coadiuvare qualunque Capo di governo che si trovasse in questo periodo storico ad operare in Italia, dovrebbero avere qualità ben diverse della fedeltà ed indignazione. Ma soprattuto, capacità e amore per un paese che sta soffrendo, e orgogliosa volontà che di solito hanno gli uomini quando si cimentano con eventi eccezionali, riuscendo a trasmettere la loro onesta sincerità e caparbia detterminazione a tutto il paese, vivendo l'accadimento non come un privilegio ma con grande umiltà, e riuscire nell' impresa di portare il proprio paese fuori dalle secche della crisi dovrebbe esser la soddisfazione più grande per persone impegnate in politica. Di questo film non si é ancora visto nulla.
Tutti i soggetti economici del nostro Paese, Confindustria in primis, sentono come non più rimandabile, una riforma fiscale che faccia pagare qualcosa di più, alla grande rendita parassitaria, tutelando naturalmente il normale risparmio famigliare, e indirizzando questo fattore della produzione alle nostre piccole imprese, ormai da anni dimenticate. Una sana detassazione della produttività, la mai attuata cancellazione dell' IRAP. Anche i progetti del Ministro Tremonti risalenti a tre mesi fa non se ne sa più nulla.
Non si potrebbero estendere a tutte le imprese meritevoli, e per un periodo limitato da concordare come se fossimo una unica famiglia, le agevolazioni che hanno fatto grandi le coop? Pare che il rimandare questi problemi (riforma fiscale) ci stia costando 120 miliardi di euro l' anno. E non sembrerebbe opportuno ora chiedere di sotto scrivere quelle norme europee contro la corruzione che solo la nostra Italia non ha sotto scritto essendo purtroppo il paese con il più alto tasso di corruzione, (45/50 miliardi di euro annui dati forniti dalla nostra Corte dei Conti) e che tanto beneficio hanno portato nella intera Europa che le ha adottate, tenuto conto che il paese meno corrotto è il paese più appetibile dai sani investimenti esteri.

Fiat/Wolkswagen.

A Marchionne qualcuno deve aver detto: Qualunque cosa tu dica agli italini, tutti ti seguiranno, picchia forte sulla globalizzazione, che non hanno ancora capito bene, comunque puoi sempre contare sulla maggioranza di teste frollate dalla narcosi televisiva, (la maggioranza). E poi quando inevitabilmenta capiranno, vedrai, non avranno nessuna vergogna e un trpudio di "lo avevo detto" sommergerà tutti. Ma a questo punto il giuoco è fatto. (in tou culo a chi lavora e nuovi soldi al capitale), per non molto naturalmente, ma giusto il tempo necessario di passare l' omino nero ai meno attenti c'è sempre.
L' inizio sibillino ma tosto:- è giunto il momento che chi ha la fortuna di lavorare deve privarsi di qualche diritto, acquisito nel periodo delle vacche grasse, e rinunciarvici ora - la globalizzazione lo impone. Pare sentire una sana voce antisindacale che mormora: - Pensate a chi non ha il lavoro, sta peggio di voi che pretendete l' impretendibile.-
I periodi buoni che hanno permesso i privilegi, ora il buon senso impone di eliminarli. - C'è ancora chi crede che si possa stare nella globalizzazione senza cambiare nulla, bisogna come minimo aumentare le ore di lavoro, e comunque diminuire il costo del lavoro.- A chi scrive e a chi legge sembra che in molti alla Fiat siano in cassa integrazione in questo momento, insomma un poco di confusione c'é, il fatto di pagare lavoratori che non lavoranano con soldi dei contribuenti e nello stesso tempo si parla di diminuire il costo del lavoro, crea un poco di non chiarezza; -Sembra la vocina amica continuare a dire a Marchionne. - Ma se parlerai sicuro e deciso, nessuno che conti avrà il coraggio di ribattere, il ministro e il governo sono tuoi fan, ma dovi lo trovi un paese cosi'!
Parla il giovin Signore della Fiat, John Elkann, - La Cina esiste e dobbiamo confrontarci - . Strano la Cina è invasa da tutte le macchine del mondo eccetto che quelle della Fiat.
Incomincia a sembrare evidente che senza investimenti non si va da nessuna parte anche se si dimezzasse il salario degli operai. Lo sviluppo di India e Cina, sono una grande opportunità per chi come la Wolkswagen, facendo importanti investimenti, riesce a prendere quota parte del mercato Fiat e si sta preparando per la grande opportunità che inevitabilmente deriva dalla crescita dei colossi asiatici.
A noi poco competenti ma diffidenti osservatori, vediamo con preocupazione perdite di mercato mensili sempre più importanti della Fiat, casse integrazioni sempre più lungamente sopportate dal denaro pubblico, e la totale mancanza di investimenti in azienda, mentre il titolo Fiat si comporta come se avesse gli stessi successi della Wolkswagen.
Non si può dimenticare che la Wolkswagen sta affrontando la globalizzazione con 35 ore lavorative alla settimana, contro le 40 della Fiat, che vuol dire, 1807 ore lavorative annue Fiat contro 1429 della Germania, ad uno stipendio medio molto più basso per gli operai italiano che lavorano di più.
In poche parole la Wolkswagen ha inteso la globalizzazione come momento per investire e non per lottare contro gli operai in difficoltà.
Anche il nostro governo quando gli ha restituito i due miliardi di euro irrestituibili, avrebbe potuto dire "uno lo investi nella tua Fiat" ma questo prima di morire vorrei che qualcuno me lo spiegasse.

Fiat/Wolkswagen.

A Marchionne qualcuno deve aver detto: Qualunque cosa tu dica agli italini, tutti ti seguiranno, picchia forte sulla globalizzazione, che non hanno ancora capito bene, comunque puoi sempre contare sulla maggioranza di teste frollate dalla narcosi televisiva, (la maggioranza). E poi quando inevitabilmenta capiranno, vedrai, non avranno nessuna vergogna e un trpudio di "lo avevo detto" sommergerà tutti. Ma a questo punto il giuoco è fatto. (in tou culo a chi lavora e nuovi soldi al capitale), per non molto naturalmente, ma giusto il tempo necessario di passare l' omino nero ai meno attenti c'è sempre.
L' inizio sibillino ma tosto:- è giunto il momento che chi ha la fortuna di lavorare deve privarsi di qualche diritto, acquisito nel periodo delle vacche grasse, e rinunciarvici ora - la globalizzazione lo impone. Pare sentire una sana voce antisindacale che mormora: - Pensate a chi non ha il lavoro, sta peggio di voi che pretendete l' impretendibile.-
I periodi buoni che hanno permesso i privilegi, ora il buon senso impone di eliminarli. - C'è ancora chi crede che si possa stare nella globalizzazione senza cambiare nulla, bisogna come minimo aumentare le ore di lavoro, e comunque diminuire il costo del lavoro.- A chi scrive e a chi legge sembra che in molti alla Fiat siano in cassa integrazione in questo momento, insomma un poco di confusione c'é, il fatto di pagare lavoratori che non lavoranano con soldi dei contribuenti e nello stesso tempo si parla di diminuire il costo del lavoro, crea un poco di non chiarezza; -Sembra la vocina amica continuare a dire a Marchionne. - Ma se parlerai sicuro e deciso, nessuno che conti avrà il coraggio di ribattere, il ministro e il governo sono tuoi fan, ma dovi lo trovi un paese cosi'!
Parla il giovin Signore della Fiat, John Elkann, - La Cina esiste e dobbiamo confrontarci - . Strano la Cina è invasa da tutte le macchine del mondo eccetto che quelle della Fiat.
Incomincia a sembrare evidente che senza investimenti non si va da nessuna parte anche se si dimezzasse il salario degli operai. Lo sviluppo di India e Cina, sono una grande opportunità per chi come la Wolkswagen, facendo importanti investimenti, riesce a prendere quota parte del mercato Fiat e si sta preparando per la grande opportunità che inevitabilmente deriva dalla crescita dei colossi asiatici.
A noi poco competenti ma diffidenti osservatori, vediamo con preocupazione perdite di mercato mensili sempre più importanti della Fiat, casse integrazioni sempre più lungamente sopportate dal denaro pubblico, e la totale mancanza di investimenti in azienda, mentre il titolo Fiat si comporta come se avesse gli stessi successi della Wolkswagen.
Non si può dimenticare che la Wolkswagen sta affrontando la globalizzazione con 35 ore lavorative alla settimana, contro le 40 della Fiat, che vuol dire, 1807 ore lavorative annue Fiat contro 1429 della Germania, ad uno stipendio medio molto più basso per gli operai italiano che lavorano di più.
In poche parole la Wolkswagen ha inteso la globalizzazione come momento per investire e non per lottare contro gli operai in difficoltà.
Anche il nostro governo quando gli ha restituito i due miliardi di euro irrestituibili, avrebbe potuto dire "uno lo investi nella tua Fiat" ma questo prima di morire vorrei che qualcuno me lo spiegasse.

Bravo don Ciotti!

L' altra sera all' Infedele, che senso di sano piacere e speranza don Ciotti è riuscito a infondere in qualunque persona fosse stata in ascolto, specialmente quando ha enunciato quel dato tecnico che tutti i politici con una sospetta trasversalità non ne parlano mai. Sosteneva don Ciotti con una partecipata veemenza,"perché il nostro governo non ha fatto sue le norme sottoscritte da tutte le nazioni europee che perseguitano la corruzione che sottrae sostanze sacre alla nazione" e fa sviluppare il più potente cancro di corrotti e corruttori che così facendo riescono a scacciare quelle mele sane che salirebbero in politica. Perché di una così sana riforma voluta da tutte le persone che sono sicuramente la maggioranza si riesce a non parlarne mai. L' Italia é l' unica nazione europea a non aver sottoscritto il patto europeo anticorruzione!

Le promesse di Marchionne.

In questa settimana, o forse nella prossima quando il governo si sarà fatto prendere in giro da Marchionne, perché riuscirà ad accontentare tutti; E non avrà nessun problema a piazzare centri dirigenziali in ogni dove anche se poi lui deciderà con tutta calma da dove governerà (finanziariamente) la sua Fiat. E gli uomini del governo usciranno con parole di una rassicurazione impressionante, specialmente per i menagramo a cui non va mai bene nulla. Sarebbe bello che lei dicesse, dott Di Pietro, che se fosse stato al posto degli uomini di governo, avrebbe preteso, e quindi condizionando l' elargizione alla famiglia Agnelli, dei due miliardi di euro occultati dall' Avvocato, all' investimento familiare di un miliardo di euro in Fiat. Non gli avrebbe mica chiesto di buttarli via questi soldi, a tutti gli effetti dello Stato italiano, ma semplicemente di investirli nella azienda per la quale il nostro Stato ha speso quasi un terzo del nostro debito pubblico. E Marchionne se a dire una cosa così, fossero stati rappresentanti di una nazione normale non avrebbe potuto fare il figurone che ha fatto schaffeggiando i sindacati, proprio nel momento più avvilente per il nostro paese, non comunque da una posizione di forza, proprio mentre la Fiat in Italia accumula con una continuità impressionante, sopratutto per il fatto che le catene di montaggio sono le più obsolete (Mancanza di investimenti.) una perdita di una infinità di quote di mercato, a tutto vantaggio di quelle aziende che hanno saputo fare il loro lavoro, esempio la Wolkswagen. Cioé investire. Io credo che una reprimenda così lineare se la si può dire entrerebbe a forza nella testa di chi ascolta. E' chiaro che il PD non potrebbe dire una cosa così per come si é comportato nel periodo della trattativa, marco grasso buona fortuna.

Il caso del superbacino.

Leggo sul IL SECOLO XIX del 22 febbraio, che "sotto la presidenza del professor Dagnino, l' Autorità portuale progettò e costruì il super bacino galleggiante di acciaio e cemento, considerato da tutti i tecnici all' avanguardia rispetto a quelli allora esistenti. La struttura quasi ultimata fu attraccata alla banchina "Chernobyl". Nel 1996, l'Autorità portuale decise di svendere il manufatto ad un riparatore navale turco alla cifra irrisoria di un milione di dollari circa un miliardo, cioè l' 1% del costo sostenuto dallo Stato: 100 miliardi." Fa male ricordare che l' operatore turco sistemò il bacino in due mesi e il primo lavoro, affidatogli dalla Sapiem (gruppo Eni) riguardava la ristrutturazione e la manutenzione di una piattaforma per l'estrazione del petrolio possibile solo con le dimensioni imponenti del nostro bacino." Trovo giusto che quando Novi, insediatosi alla guida della Autorità portuale, chiese ai ministri competenti il permesso per iniziare la procedura per ricostruire un super bacino, i ministri (Infrastrutture e Trasporti) dissero chiaro e tondo che "mai avrebbero autorizzato il Porto di Genova a costruire un bacino simile a quello svenduto."
E il successivo progetto relativo ad una vasca in muratura anche se approvato dal ministro delle Infrastrutture, venne successivamente cancellato da Tremonti, probabilmente la sindrome della vendita all' 1% della vecchia struttura era sempre presente.
Probabilmente i genovesi a cui la marina inglese nell' alto medio evo chiese il permesso di issare sulle proprie navi la bandiera genovese,(poi diventata con poche modifiche definitivamente inglese) per poter usufruire del rispetto che questa aveva dai pirati, erano genovesi sicuramente diversi da quelli che pochi anni fa vendettero il super bacino.

Calano i consumi, aumenta il gioco!

Ci si lamenta (Confindustria nella persona del suo massimo esponente, la dottoressa Marcegalia) che le vendite e quindi i consumi sono quasi fermi, essendo cresciute nel 2010 solo dello 0,2%.
Non si dice che lo stato ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale un decreto che permetterà l' utilizzo di due nuovi giochi: Roulette e poker cash, dando la possibilità di aumentare del 10% per il prossimo anno il già sbalorditivo incasso delle società che gestiscono questa grande bisca di 60 miliardi di euro annui, di cui 10 alle casse dello stato per l' anno 2010. l'Italia é il paese col più alto tasso speso al gioco di tutta Europa. A me pare che si sia fatta una scelta ben precisa fra il miglioramento economico del nostro paese e l' andamento economico di società che gestiscono il "GIOCO" che sono in concorrenza con i, (a volte primari) consumi. Senza contare il disagio e la disperazione che entrano nelle famiglie.

Buona questa

La verità, la conoscenza, la voglia di migliorare sono una ricchezza per una nazione che le coltiva, ed i dirigenti che attuano una si fatta politica, traggono soddisfazione dal progresso che inevitabilmente arriva a tutta la società. Il progresso è palpabile all' interno del paese e dal rispetto internazionale, e nasce un sentimento di orgoglio anche nelle classi meno abbienti. Il giurista Guido Rossi a proposito dell' impressionante provincialismo culturale del Vecchio Mondo sostiene: - Credo che stia per terminare il tempo del predominio occidentale. I paesi asiatici compiono uno sforzo enorme per capire le altre culture senza perdere il senso delle proprie. L' occidente si impegna molto meno, e noi italiani siamo schiacciati da una sorta di appiattimento, di torpore di eterno presente-.
Nel nostro caso possiamo dire che abbiamo sprecato molte forze politiche per legiferare a tutela e vantaggio di interessi particolari, e non si ha più la forza o non si vuole vedere l' esigenza, tanto poco futura da essere quasi presente, di legiferare per calmare questa ondata di " egoismo di pochi e di crescente debolezza di molti".
Ascoltiamo senza chiedere spiegazioni a dogmi economici del tipo " L' Europa ha accettato l' idea di Tremonti che l' Italia può far alzare il valore del debito pubblico, senza sanzioni, perché garantito dai depositi dei risparmiatori." Due questioni, garantire significa (anche)" assicurare con beni propri l' adempimento di una obbligazione", il risparmio tradizionale appartiene a chi ha depositato i soldi in banca, a noi tutti, sanno esattamente quanto abbiamo in fatti lo hanno usato per la garanzia!
Se questa garanzia è tanto per dire, perché non hanno messo dei nomi del tipo, Berlusconi, Briatore, Ferrero, Delvecchio, Benetton, Armani, Caltagirone, Prada, ecc..........Forse che i nostri nomi sono più facilmente impegnabili?
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Nucleare? Da oggi sarà dura.

Lo tsunami, come inferno proveniente dal mare, ma circostanziato alla popolazione giapponese, l' incubo nucleare lo si sente come una appartenenza globale. Il primo lo si può mitigare per i sopravissuti con aiuti finanziari per alleviare gli enormi disagi, il secondo dovrebbe farci ragionare sulla costosissima nuclearizzazione che stiamo per realizzare in Italia.
E' inevitabile che con questi accadimenti ai sostenitori del nucleare dovrebbe essere chiaro che la centrale sicura deve ancora essere inventata. Dovremmo anche evitare di fare una guerra interna su "nucleare si, nucleare no" Comunque bisognerebbe iniziare a fare le nuove costruzioni, tenendo in considerazione che si sta andando inevitabilmente incontro ad periodo caratterizzato da una seria scarsità energetica. (Anche l' uranio non é eterno) Fare quindi costruzioni eco sostenibili, e autosufficienti, impianti fotovoltaci ed eolici, possibilmente scevri da speculazioni. E rispondere alla domanda: Se si coprissero tutti i tetti dove é possibile, con panelli fotovoltaici, di ultima generazione, a che percentuale di autosufficienza energetica si arriverebbe? A questa domanda non si é mai risposto in modo onesto ed imparziale!
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Marco Grasso
http://marcograsso.blogspot.com/

Rispondi Inoltra

Fiducia? Sempre meno.

Fin quando non ci sarà una legge che permetta di aggredire il patrimonio privato del responsabile politico, o del funzionari che é a conoscenza del fatto criminoso e che per sua volontà o suo disinteresse abbia favorito l' evento disastroso a carico della collettività, sarà difficile porre rimedio a questo demenziale malcostume che rovina la nostra società. In poche parole riscoprire la RESPONSABILITA'. Che esiste quasi ad ogni inizio di legislatura, ad esempio con il censimento del patrimonio dei parlamentari, come voler dire; questa volta la musica é diversa! E poi non se ne sa più nulla.

L' esempio ultimo riguarda il versamento dei liquami nel golfo di Napoli, a conoscenza del governatore della Campagna Bassolino, per il quale (zinco azoto e inquinanti pericolosissimi) è stato emesso avviso di garanzia, come pure il suo assessore all' ambiente, Nocera. e al capo della segreteria politica Gianfranco Nappi, il prefetto Marta Di Gennaro braccio destro di Guido Bertolaso, e il prefetto Corrado Catenacci, capo del commissariato di governo per i rifiuti campani. In una telefonata intercorsa fra un funzionario e un gestore di depuratori, "Gli impianti non funzionano, ma la cosa deve rimanere tra noi. Gli impianti fanno schifo e pure la depurazione" ci sarebbe stato questo comportamento se esistesse una legge che aggredisce il patrimonio del menefreghista, o di tutte queste persone che disponevano probabilmente anche di ingenti risorse!

E' di pochi giorni la notizia televisiva raccontata da un contadino alla periferia di Roma che allevava pecore e faceva notare racappricianti malformazioni e molti animali morenti sbavando in modo sofferente, sosteneva in modo rassegnato che anche suo figlio era gravemente andicappato, e la responsabilità era delle stesse sostanze versate durante le notti. Poi faceva notare al giornalista il luogo dove tempo fa e sempre di notte venivano camion e interravano sostanze sicuramente velenose. L' avvilente è che a tutte le sedi da lui conosciute, comune vigili carabinieri, ha sempre trovato la solita risposta; Cosa possiamo farci. Riscoprire una responsabilità risarcitiva o comunque che permetta al responsabile di comunicare a qualcuno sopra di lui, sono convinto che comunque porterebbe a conoscenza di un problema che prima si sa meglio e’.

Come il comportamento di Equitalia che vende ad una asta truccata l' appartamento di una persona gravemente ammalata, sono sicuro che in questo caso il risarcimento ci sarà e sarà totale, anche perché a chi ha messo in essere questa gherminella non mancano di sicuro i soldi.