domenica 17 febbraio 2013

Togliere ai "misci" per dare agli Amato.

Ogni italiano imparerà, prima o poi, a prendere confidenza con questo termine: "tasso di sostituzione". E' l'importo della pensione che ciascuno di noi percepirà in rapporto all'ultimo stipendio (se dipendente) o reddito da lavoro (se professionista od autonomo) percepito o dichiarato. Ci sono gestioni previdenziali, come quella dei "parasubordinati" (cioè gli attuali lavoratori a progetto, ex-CO.CO.CO. , e le partite IVA senza Albo) dove questo tasso è del 26-27%, cioè del tutto insufficiente anche a garantire la pura sopravvivenza materiale. Meglio stanno altre Gestioni previdenziali, ma comunque anch'esse vivono lo stesso problema: la drastica insufficienza della futura pensione. Ma come si è arrivati a questo? Semplice: è il frutto delle riforme Amato-Dini. Con esse si è passati dal sistema definito "RETRIBUTIVO" a quello definitivo "CONTRIBUTIVO". Cerco di spiegare in sintesi la differenza. Sistema RETRIBUTIVO: la pensione veniva calcolata sull'ultimo, o sugli ultimi, stipendio o reddito dichiarato, sempre molto più alto rispetto all'inizio della vita lavorativa. Questo calcolo era estremamente favorevole per i pensionandi, in quanto essi percepivano una pensione molto più alta rispetto ai contributi effettivamente pagati. Il fenomeno era evidentissimo nelle alte cariche della Pubblica Amministrazione e nel mondo politico, con ultimi stipendi altissimi. Però, dal momento che non esistono pasti gratis, chi pagava le pensioni di chi percepiva di più di quanto versato nella vita lavorativa? Semplice, gli attuali lavoratori, una parte dei cui contributi sono girati al pagamento dei pensionati. Un sistema così si regge però se ci sono molti lavoratori e pochi pensionati. Da noi è il contrario. Per questro si è dovuto passare al sistema CONTRIBUTIVO. Cioè a dire che ciascuno prende una pensione proporzionale ai contributi versati, un sistema più equo anche se meno favorevole. Tuttavia la riforma NON HA TOCCATO I PRIVILEGI PRECEDENTI, ed oggi i lavoratori a "contributivo" non solo pagano la propria pen sione ma continuano a pagare anche le pensioni precedenti, di quelli che i contributi li hanno pagati solo in parte. L'EFFETTO E' CLAMOROSO: si prendono soldi dalle Gestioni prievidenziali dei soggetti più deboli per girarli (anche) a beneficio delle "pensioni d'oro". Che riguardano centinuai di migliaia di persone: in genere politici ed ex-boiardi di Stato. Uno dei casi più eclatanti è quello di Giuliano Amato, che porto ad esempio perchè è uno degli autri delle riforme previdenziali: percepisce attualmente 31.411 euro mensili di pensione. E' evidente che non può avere pagato contributi capaci di generare una simile pensione, che gli deriva dal calcolo retributivo favorevole in base agli ultimi stipendi. Ma chi paga la (ampia parte) della pensione d'oro di Amato? Gli iscritti alla Gestione "parasubiordinati" e quelli ad altre Gestioni simili! Siamo in presenza di uno Stato e di un sistema che pren de soldi ai più poveri er darli ai più ricchi. Cosa eticamente vergognosa. La soluzione? E' semplicissima! CALCOLARE DA SUBITO TUTTE LE PENSIONI (superiori ad una certa soglia, dihiamo 3.000 euro lordi al mese, per salvare tutti coloro a cui i contributi non vennero pagati da datori di lavoro infedeli) CON IL SISTEMA CONTRIBUTIVO. Ciascuno prendere esattamente quanto effettivamente pagato. Ed i soldi recuperati vadano ad inytegrare i montanti contributivi di chi li ha effettivamente pagati. Ah..dimenticavo... Ed i famosi "diritti acquisiti"? Si perdono! Si puòl fare, ce lo ha insegnato MNonti quando ha bloccato le rivalutazioni delle pensioni, anche di quelle modeste. E tutti i poveri "Giuliano Amato" d'Italia? Saranno duramente colpiti nel portafoglio e dovranno rassegnarsi a misere pensioni di soli 8-10.000 euro al mese. Ma confido che, nonostante tutto, riusciranno a sopravvivere senza dovere mendicare le monetine agli angoli delle strade! 4 febbraio 2013

Il derivato questo sconosciuto.

Vorrei spiegare a coloro i quali ieri sera hanno sentito parlare Gad Lerner e un banchiere di derivati cosa sono. I più furbi spacciatori di derivati sono gli inglesi. Gad chiedeva al banchiere: "Come fa un banchiere a sotto scrivere un derivato che dovrebbe diminuire il debito."? E il banchiere sosteneva che "chiunque si avvicini a lui con una qualunque forma che voglia diminuire il suo debito lo sbatte fuori dalla porta"! A questo punto interviene il marpione, venditori di derivati. Dopo essere stato in tempi non sospetti presentato con ottime referenze a governatori e sindaci, domanda a che punto è il debito totale della sua città o della sua regione. Stabilito l' ammontare del debito, supponiamo 100, chiede quanti anni ancora pensa di governare. Supponiamo la risposta sia di 3 anni. Il derivato per sua natura ha una disponibilità occulta dell' ordine del 3/5% a completa disposizione del venditore, percentuali piccole ma sempre su cifre importanti! Il contraente potrà proporre allo amministratore pubblico ad esempio: Consideriamo il debito totale aumentato del 10%, e che quindi gli interessi per il tuo nuovo debito corrispondano al 1,5% per i restanti anni che hai da governare, percentuale veramente di favore. Il debito è aumentato si ma il Governatore non se ne accorgerà nemmeno anzi, gli interessi diminuiranno, e per questi tre anni il derivato fa il suo lavoro, Ma dopo i tre anni gli interessi potrebbero diventare insostenibili. C'è da dire che con quel 10% in più il contraente ha modo di inibire fortemente l' amministratore, cosa che sarà quasi sicuramente stata fatta. 2 febbraio 2013

Sta saltando l' accordo sulla corruzione!

L'altra sera a Ballarò, Fini e Tremonti c'è mancato poco che si tirassero gli stacci, e saltasse il patto che ha sempre legato tutti i politici nel non parlare mai di corruzione. Fini accusa Tremonti di aver inserito l' IMU che sarebbe partita negli anni successivi, ad opera di Monti, e di essersi sempre dichiarato contrario ai tagli orizzontali eseguiti sempre da Tremonti. E questi rispondeva che aveva avuto un bel coraggio a contrastarlo così pubblicamente proprio lui (Fini), parlò, (come a voler far intendere solo a chi sa) di giochi e di un persona, parrebbe molto vicino alla destra che gestisce i giochi tal Corallo e poi disse che gli avrebbe parlato a quattrocchi. a Fini. Intervenne Giovanni Floris, che sembrava volesse togliere le castagne dal fuoco a tutti, intervistando velocemente un altro.