domenica 21 gennaio 2018

Derivati sulla speculazione edilizia americana e loro conseguenze


La guerra oggi si fa agli sfortunati, specialmente se vivono in un territorio che ha delle ricchezze di cui i veri proprietari neppure sono a conoscenza; le multinazionali prima o dopo ne pretenderanno lo sfruttamento. Comunque oggi la vera guerra, le stesse multinazionali,  la fanno alla pace con sistemi che generano un numero mai calcolato di morti in paesi per lo più loro alleati. L'America ci ha imbottito di derivati creati da delinquenti finanziari a loro volta aiutati dalla stessa politica americana. Per non pagare il prezzo di questa demenziale crisi, occorre disfarsi di detti derivati, relativi alla bolla speculativa sulle case, vendendoli a tutto il mondo e in particolare in Europa, vera alleata da sempre ma in eterna soggezione americana!  Il primo colpevole di questo disastro che ha colpito tutto il mondo è il politico più asino di tutti i tempi, ovvero George W. Bush, figlio del precedente presidente degli U.S.A. Quando le banche commerciali americane finirono i soldi per finanziare lo bolla edilizia, chiesero al loro presidente W.Bush di aumentare di due punti il vincolo legato al rapporto fra soldi a disposizione e soldi da investire; di fatto per continuare a finanziare la bolla speculativa che stava creando ricchezza artificiale in modo esagerato.
Il rapporto tra soldi di proprietà della banca, o a disposizione per gli investimenti e soldi spendibili era di uno a quindici (1/15). I direttori delle banche commerciali chiesero di poter aumentare di due punti: cioè di passare a soldi da investire a diciassette (1/17).  Il grande Bush figlio, forte del suo intuito e della sua genialità, sbalordì tutti sostenendo che era meglio non porre limiti e che l'aumento di due punti (equivalente a miliardi di dollari in investimenti che già si "conoscevano" sbagliati) aveva la precedenza su qualunque limite! "Fate quello che volete", deve aver detto rivolto ai titolari delle banche commerciali, "da oggi avete la possibilità di investire quanto volete". E così fu. I funzionari bancari andarono a caccia di persone, anche non in grado di acquistare una casa, ma indifese sull'imbonimento di chi aveva tutto l'interesse affinché la comperassero. Anche alla risposta di "clienti" che sostenevano a ragione di non essere in grado di acquistare una casa, dettero loro la possibilità di pagare la prima rata del mutuo anche dopo due anni dal finanziamento. 
L'insieme di questi contratti  dava la "certezza" per gli addetti a questi affari di creare reddito; dette invece origine ai derivati. Questi non sono titoli muniti di un proprio valore intrinseco ma derivano il loro valore da altri prodotti finanziari, ovvero da beni reali alla cui variazione di prezzo essi sono agganciati. Il titolo, o il bene,  la cui quotazione imprime il valore al derivato, in questo caso erano un gruppo più o meno grande di di contratti di acquisto di appartamenti con mutuo, che avrebbero dovuto, se equilibratamente concepiti, permettere di raggiungere il normale pagamento del mutuo generando reddito. Furono da subito venduti in tutto il mondo. Quando si sentiva che la bolla speculativa stava per scoppiare, l'assicurazione più importante degli U.S.A. pensò bene di assicurare i derivati e con tale garanzia continuarono ad essere venduti ed a  arricchire i "banchieri" americani invadendo il mondo con questi derivati, che già gli addetti ai lavori definivano "tossici" e ne sconsigliavano agli amici l'acquisto. 
La bolla scoppiò quando a tutti gli acquirenti di case conveniva non pagare più le loro abitazioni, perché stavano pagando un costo quadruplicato rispetto al valore di mercato! Il derivato veniva venduto  in tutto il mondo, ed in particolare alle banche che a loro volta lo rivendevano ai clienti come fosse un investimento, anche perché alla vendita del derivato fatta alle banche, veniva associato un premio in denari o sotto forma di regalia all'acquirente banchiere, ossia una vera e propria  tangente. L'acquirente si trovo poi in difficoltà, quando venne il momento di denunciare la irregolare vendita truffaldina! Questa mancata denuncia permise di far maturare la prescrizione al negozio viziato che diversamente, come a volte è avvenuto se denunciato, veniva annullato. 
Alla fine cosa è successo? Che l'America ci ha "girato" una crisi che era sola sua, e che si aggiungeva alla nostra. Noi (l'E.U.) abbiamo affrontato questa crisi con un sistema rigidissimo, basato sui sacrifici familiari e personali, e con la "non inflazione" che ha creato un euro sempre più forte; l'America invece ha stampato un quantitativo di dollari impressionante fino a farlo crollare e a  raggiungere il 25% in meno rispetto all'euro, aumentando così la sua produttività, dato che la sua merce era divenuta incredibilmente più vantaggiosa e conveniente rispetto ai prodotti europei e in generale in tutto il commercio mondiale. 
Geniale l'antipatico Marchionne che, non so se per intuito o per fortuna, si è trovato ad essere l'unico a sfruttare favorevolmente la truffa americana.  

domenica 14 gennaio 2018

Ecu Euro marchi e lire.

Ormai sono in molti a sostenere che l'entrata in Europa sia stato un errore di cambio e non un errore politico! Il cambio andava studiato, condiviso e quindi proposto e magari quel valore ritenuto ora, col senno del poi, sbagliato andava combattuto intelligentemente e non accettato. Ma il problema dell'Italia purtroppo è che tutte le scelte importanti le prendono i politici, 
​tendenti per natura a raggiungere obiettivi immediati ed incapaci ragionare nel lungo periodo quando i benefici possono raggiungere le future generazioni​.
Le altre Nazioni Europee, sapendo che l'Unione stava maturando, si sono preparate in senso politico ed avevano le idee chiare; purtroppo noi no! L'ecu, moneta che serviva a determinare il valore delle valute europee, nel 1992 valeva 1587.48 lire italiane e 2,05 marchi tedeschi. Quindi secondo l'ecu, precursore dell'euro, occorrevano 1587,48 / 2,05 = 785,88 lire italiane per comperare un marco tedesco! Un marco tedesco valeva al momento dell'entrata in vigore dell'euro circa 1000 lire! Perché poi un marco, che valeva un euro e quindi 1000 lire, a noi è stato valutato poco meno di 2000? Praticamente due marchi! Chi erano i nostri geni che hanno subito simili valutazioni, probabilmente senza accorgersene
​ o condividendo i risultati spiegati dalla Germania​
? Ma di questo argomento non ne ha mai parlato nessuno. Eppure questo valore gonfiato ha innalzato la Germania e ha condannato l'Italia. La nostra merce è automaticamente aumentata; latte, grano,zuccheri, acciaio e prodotti dove non avevamo concorrenti, hanno visto diminuire il proprio mercato a vantaggio della maggiore convenienza del latte in polvere, di grani geneticamente modificati e di altri prodotti esteri che costano un terzo del nostro. Ma guai a parlare di questi inconvenienti, sarebbe come offendere i nostri politici! In Germania e in Francia non sarebbe potuto succedere. Forse il fatto di non investire più in cultura ci ha consegnato al governo degli incapaci. Chissà per quanti anni ancora non potremo contare su una classe dirigente normale. Marco Grasso
http://marcograsso.blogspot.com/

mercoledì 10 gennaio 2018

I disastri della Commissione Europea.

Vorrei sapere se chi opera nell'interesse e per conto dell'E.U. ha fatto un giuramento di fedeltà alla stessa. Porre in essere accordi economici europei con potentati finanziari, che come unico obiettivo hanno il raggiungimento di posizioni vantaggiose solo per la loro parte, somiglia al tradimento. La Commissione crea infatti un gigantesco danno a quella nazione dell'U.E. che subisce gli effetti di simili accordi. Un esempio è l'obbligo di comperare grano di tipo Ogm che sopporta un diserbante vietato nella nostra Nazione; sembrerebbe illogico e inutile e invece è più grave: si tratta di  concorrenza sleale perché il costo del prodotto in questione viene più che dimezzato. Naturalmente i nostri contadini sono costretti ad abbandonare le terre mentre una volta, prima che la Commissione  dell'U.E. favorisse i lobbisti del grano, la coltivazione era remunerativa!  E' di questi giorni  la notizia che un'antica azienda ligure, la Marinella con 25 dipendenti e 640 mucche, attiva da 80 anni, in questi giorni sta usando il suo latte come concime e potrebbe fallire. Non si può non ricordare il disinvolto disastro che la sciagurata distribuzione delle quote latte ha causato al settore. Molte piccole ditte che avevano investito nel loro lavoro, ammodernando le stalle, si trovarono a fronteggiare la concorrenza del latte in polvere ad un prezzo esageratamente basso. Fallirono e qualcuno si suicidò, nel più completo disinteresse della politica. Penso sia sicuramente attuabile una U.E. più democratica e meno furba, a patto che si prendano in considerazione i suoi attuali difetti, altrimenti gli anti-europeisti avranno più lana da tessere!

giovedì 4 gennaio 2018

E' semplicemente vergognoso che nessun politico si sia distinto su questo argomento.

Alla fine siamo riusciti a conoscere dati scientifici dimostranti che le faglie sotto lo stretto di Messina si stanno allontanando. Tale conoscenza è dovuta a studiosi competenti, non certo ai politici i quali, per legge non scritta ma ben nota, sono senza responsabilità e non si occupano di certe cose. Il fenomeno (quello delle faglie, non dei politici) porterebbe nel tempo all'allontanamento anche dei due punti sulla terraferma, rispettivamente in Calabria e in Sicilia, dove dovrebbero essere posizionati i due piloni del ponte. La struttura morfologica presa in esame ha evidenziato il rischio di spaccature profonde e di terremoti. Come possono i politici degli ultimi venti anni continuare a dichiararsi favorevoli a tale sfortunata costruzione? Perché non prendono il toro per le corna (più precisamente sarebbe la bufala) e cancellano una volta per sempre la vergognosa e costosa Commissione che ci costa poco mene di due milioni di euro l'anno? La Corte dei Conti sostiene che dal 1982 al 2005 sono stati sostenuti costi per 128.597.000 euro. Ricordiamo anche che per l'opera in questione (di nessun interesse per l'U.E.) non è possibile alcun intervento finanziario europeo. Nel 2014 la Società del Ponte è riuscita a farsi liquidare 9 milioni e 600 mila euro; è inoltre rimasto aperto un contenzioso di 700 milioni di euro a favore di quelle società che hanno vinto l'appalto (le uniche forse a sapere che non si sarebbe mai fatto, ma comunque un grosso affare parteciparvi). La Società si è opposta ma alla fine ci sarà un accordo (comunque sempre meglio della costruzione) e sarà una gran festa per tutti.  Come si può non affrontare il problema almeno subito dopo le elezioni? E chi lo dice che i votanti pro Ponte siano più di quelli che sono, silenziosamente, contrari?

Il Glifosato più fastidioso è quello della Germania.

Perché nessun governante italiano si sente di indignarsi e di accusare pubblicamente la perfetta Germania che ci ha imposto ancora cinque anni di dieta al "Glifosato"? Infatti i prodotti trattati con questo potentissimo erbicida non possono che essere a base di granaglie geneticamente modificate, cioè le uniche in grado di non seccare al contatto con questo veleno! E tutto accade mentre i nostri contadini sono costretti a non seminare ottimo grano e ad abbandonare le campagne, se non per produrre prodotti geneticamente modificati. Quelli tradizionali costano molto di più di quelli trattati! Le soluzioni sono quelle di abbandonare le campagne o allevare bestiame brado. Anche la Germania all'inizio era contraria, assieme a tutta l'E.U. al potentissimo veleno. Poi ha deciso di comperare la fabbrica del Glifosato (ricordiamo che ha vinto la pace...) e da quel momento ha imposto a tutta l'E.U. i prodotti americani contaminati dal forte veleno glifosato.
​ Vorrei ricordare che tutto il pane che mangiamo, ad eccezione di quello dichiarato nostrano, è quasi tutto straniero e trattato; la produzione nostrana costerebbe molto di più!​