giovedì 21 luglio 2016

Il responsabile c'è già...

L'unica attenuante di chi ha alzato la paletta dando il via libera alla disgrazia è la sorte avversa, perché la burocrazia o l'indolenza che avrebbe potuto evitare questo disastro per definizione è "irresponsabile". Nessuno si permetterà mai di fare i nomi di chi ha inibito di spendere i soldi stanziati da anni per il raddoppio di questa tratta che avrebbe permesso il non attuarsi di questo lutto nazionale. Il tratto relativo ad "Adria-Corato è uno dei sistemi meno evoluti al mondo. E' affidato esclusivamente all'uomo, cioè al capostazione"
Senza pensare ai signori della Si-Tav per i quali questa disgrazia non è di loro competenza quindi non hanno alcuna responsabilità, se non quella di avere speso cifre gigantesche solo ora diventate discutibili. Però la responsabilità esiste a chi dirige e comanda il sistema Paese nelle determinare sue priorità, non avendo ancora considerate urgenti questa esigenza che purtroppo ci ha colpito tutti! Tutti i ritardi registrati per portare la sicurezza sui trasporti beneficeranno del consociativismo diffuso, per cui non esisterà alcuna responsabilità, se non quella del capostazione! Il ministro Delrio ha sostenuto che la situazione della rete ferroviaria italiana avrebbe bisogno di una cura di ferro; ci sono 2700 chilometri di ferrovia a binario unico. E' su questi che bisogna intervenire con urgenza, per evitare altre stragi. Bene bravo si; anzi No-Tav. 

Meglio concentrarsi sul massimo rialzo...

Leggo sul Secolo XIX del 12 luglio 2016 che i lavori in Corso Europa hanno accumulato sei mesi di ritardo, costi aumentati di 110 mila euro per sostituire 344 metri di separazione delle due corsie con una robusta ed idonea lamiera. I lavori ripartiti da poco dovevano finire nel febbraio 2016. La cosa triste è che si continua ad assegnare i lavori con il sistema consociato che attua la scelta della ditta che ha raggiunto il massimo ribasso, in questo caso è stato di oltre il 32%!
Purtroppo questo sistema è considerato da tutti dannoso ai nostri soldi e un poco meno da chi li spende in nome nostro: perché non è stato ancora modificato? Manca la volontà; e allora perché tutti sostengono che il massimo ribasso rende sicure solo le ditte? Infatti esse possono contare su una revisione del prezzo in corso d'opera che di solito annulla ed aumenta la cifra del massimo ribasso per la quale si era stati scelti. Sarebbe molto meglio che le ditte appaltatrici si impegnassero per una cifra del massimo rialzo: garantire alla pubblica amministrazione che la ditta si impegna a non andare oltre quella percentuale, visti i rischi dell'appalto. 

Qualcosa sta cambiando...

 Dopo anni di penose e avvilenti battaglie fra due gruppi sfortunati perché governati da incapaci, No-Tav e polizia, si sta intravedendo e si prende ora visione come si sarebbe potuta prendere anni fa, che gli studi sul flusso delle merci e le relative previsioni del fabbisogno infrastrutturale del futuro trasporto Torino Lione sono stati raggiunti basandosi su dati manipolati o comunque non veri. Basti pensare che per la prima volta si è preso in considerazione un dato obiettivo, e forse per la prima volta vero, cioè che in val Di Susa il traffico ferroviario attuale è un sesto di quello che potrebbe sostenere la vecchia linea! Una giustificazione accettabile su dati non "amici", cioè contraffatti circa le potenzialità, poteva essere, come minimo, quella della vecchia rete intasata. Invece no. Questo dato ha generato un immediato cambiamento del costo della vecchia opera portando ad un risparmio di 2.6 miliardi di euro. Forse la compattezza del consociativismo e la certezza che questa brutta figura avrebbe inevitabilmente investito tutti i geni ultimi del "fare" ha incrinato la loro determinazione. Sarebbe stata una nuova Irpinia ma con l'aggravante che in tanti si sono battuti perché non si facesse. Anche Monti si era preso un poco di tempo per studiare il problema... ma anche a lui (!) hanno presentato dati che fornivano gli amici degli amici... Per fortuna qualcosa sta cambiando, qualche nuovo eletto sta esigendo che si leggano le carte... Quelle vere. 

Un poco di vergogna ogni tanto bisogna provarla.

> E' da miseri  sostenere che trionfa l'anti politica senza fare colpa alcuna alla politica. Soprattutto se è quella politica - giusto per fare un per esempio -  che ha curato, protetto e accudito con rara costanza le macchinette, i gratta e vinci e le lotterie istantanee, facendo crescere ludopatici capaci di distruggere intere famiglie; e riuscendo nell'ultimo anno a portare 16 milioni di italiani a giocare. Quello che il nostro Stato consente di fare con il gioco d'azzardo, contando sulla fragilità di centinaia di migliaia di persone, è semplicemente orribile. Il problema è che se uno lo dice viene tacciato di "antipolitica" e bollato con l'infamante (ma perché, poi?) accusa di "populismo". Si sostiene che lo Stato incassa però 8,8 miliardi di euro in tasse ufficiali, più i privati ringraziamenti dei funzionari del gioco più la non consueta rigidità di Equitalia quando devono pagare le tasse, permettendo loro sconti fino a più del 90%!  E' un disastro nazionale appartenere ad un Paese come il nostro che stampa ed usa 1/5 dei gratta e vinci del pianeta. Dovrebbe intervenire l'Europa con multe salate, come ha fatto con le quote latte facendo impazzire i nostri allevatori che avevano modernizzato le stalle, o con la misurazione dei pesci! E' anche triste che i nostri intellettuali passino disinvoltamente sopra a questo problema, rendendolo di fatto un non problema!