venerdì 20 marzo 2009

Vacanza in Egitto

Consigli per chi va in vacanza nel bellissimo Egitto e paesi limitrofi.
Nel 2003 andai a Sharm El Sheik con mia moglie e un'altra coppia di amici. Avevamo lasciato a casa i figli perché dovevano ancora finire di studiare. Costo: 500 euro a persona per una settimana, in un albergo con una esagerazione di stelle, un lusso architettonico immenso anche se un po kitsch, personale a profusione come se non costasse nulla, piscine esagerate che scimmiottavano il mare, sdraio veramente belle e confortevoli con materassi bellissimi e un servizio “alla sdraio” strepitoso. La colazione il pranzo e la cena, poi, erano presentati in modo così volenteroso, che pretendere che anche il gusto fosse eccellente francamente era troppo. Quando si lasciava l’albergo e si andava al mare, ci mettevano in contatto con la barriera corallina, dove una fauna e flora emozionante ci stupiva con colori cosi violenti e delicati e a tratti con colori pastelli di tutte le tonalità. La disposizione dei fiori dava la sensazione che avessero appena allagato il tutto perché poco prima era venuto un gran fioraio a mettere corbeille colorate sulla collina verso il largo. La sera tornando in albergo chiesi all’organizzatore delle escursioni di voler partecipare alla gita nel deserto che si faceva con i quad. Chiesi anche se eravamo assicurati. La risposto fu “certamente sì”. Partimmo la mattina del giorno dopo alle 07.00 e saremmo dovuti arrivare dove affittavano le moto un'ora dopo. L'autista col nostro accompagnatore cominciarono a parlare e ad andare talmente forte che il nostro pulmino perdeva continuamente aderenza da terra, sbandando in continuazione. Mi ricordai all'ora che quando in un'altra occasione ero stato a Il Cairo per due mesi e ogni volta che prendevamo un taxi dovevamo oltre che l'importo trattare anche per una guida umana, e nonostante tutto era sempre difficile ottenere prudenza, perché era vista come una forma di incapacità a guidare, se non addirittura una sorta di vigliaccheria. Quando mi accorsi che se pur preoccupati tutti stavano zitti, tirai un urlo che fece impressione pure a me. Il pulmino si fermò e l’interprete mi chiese ossequiosamente preoccupato il motivo di tale lamento. Dissi semplicemente che io e mia moglie volevamo tornare a piedi in albergo perché quella velocità ci creava uno stato d’ ansia, e che comunque avremmo pagato anche se tornavamo indietro. A quel punto tutti volevano tornare indietro, l’interprete promise che non sarebbe piu successo, così ripartimmo con un'andatura stavolta forse eccessivamente lenta. Arrivammo in quel capanno nel deserto dove dovevamo scegliere i quad tutti allineati in bella mostra. A fianco dei veicoli era presente un foglio da compilare sul quale c’era scritto in perfetto italiano che qualunque cosa sarebbe successo, sarebbe stata a nostro rischio e pericolo. Dichiarai che non avrei affittato il veicolo se dovevo firmare quel foglio palesemente in contrasto con quanto discusso la sera precedente. E anche gli altri turisti presero parte alla mia decisione e così nessuno firmò quel foglio,e partimmo per l’ escursione senza firmarlo. . Ormai ero diventato il legale del gruppo, sprizzavo buon senso da tutte le parti. Se avessimo firmato e fosse successo qualcosa, al nostro rientro avremmo fatto la figura degli sprovveduti. Poi ho sentito di incidenti successi in Egitto in strade deserte dove la gente si è fatta del male: penso quindi che un po' di rumorosa attenzione da parte degli utenti, specialmente in paese stranieri,a volte possa essere utile.

giovedì 12 marzo 2009

Il momento economico è tragico.

Caro Roberto il momento è tragico, (economicamente) perché i governanti in nome dell' emergenza hanno la facoltà di accedere al credito più abbondante, che solo questa crisi eccezionale ha messo loro a disposizione, ma anche il più peloso perché è quello che pagheranno le future generazioni: Il fatto è che i più sostengono (nello intimo) cosa mai hanno fatto le future generazioni per noi. E' anche difficile operare per gli onesti, prendi ad esempio Obama, persona a tutti gradevole, volevo dirgli di fare prima uno studio di fattibilità sul finanziamento alla G.M. ma non sono riuscito a parlargli.
Se prima di versare i 14 miliardi di $ avesse fatto studiare dove arrivava con quella cifra versata in G.M. come minimo si sarebbe reso conto che era insufficiente e avrebbe comunque preso in considerazione forse che era meglio una ristrutturazione che forse la gente è stufa di SUV. E comunque poteva anticipare la furba frase dei dirigenti G.M. " se non ci date altri soldi falliremo"
Ancora peggio per le banche, che dopo un anno disastroso si sono concessi premi per 18 miliardi di $. Il capo delle facce come il culo va a John Thain capo della Mrrill che ha dato premi per 4 miliardi di $ praticamente con i finanziamenti pubblici, arrivando ad anticipare il bonus del 2009 in ragione di 1/12 perché il finanziamento è stato fatto a gennaio. Cosa mai fatta quando rubavano in tutta tranquillità. E dato che tutti questi dirigenti sono come onesti lavoratori al loro posto, non invidio una persona come Obama. Marco Grasso

Al punto in cui siamo.

Al punto in cui siamo.
Credo che al punto in cui siamo arrivati non sia più concepibile ritornare ad una società migliore con i nostri mezzi, semplicemente perché questa società per arrivare dove è arrivata, a dovuto prima distruggere tutti i mezzi che sarebbero serviti per impedire questo scempio. Con i pochi strumenti, gli unici che ci sono rimasti, possiamo cercare di limitare i danni della casta, a cui per altro e in tanti cerchiamo di appartenere.
Se vogliamo migliorare la società futura, dobbiamo cambiare rotta. Dobbiamo stanziare una cifra importante, necessaria a formare una nuova classe dirigente che abbia valori che noi possiamo condividere solo perché sono di la a divenire. Il senso della cosa pubblica, l' alto onore di appartenere a chi è chiamato a difenderla contro chiunque l' attenti, la soddisfazione che si percepirà quando si adempieranno vere esigenze sociali, dovrà dare una tale carica ai nuovi dirigenti formati con questa scuola e questi criteri, che probabilmente ci daranno un gran calcio nel culo. Questo sarà il segnale che abbiamo raggiunto lo scopo.
Non potranno sopportare che noi abbiamo sopportato una casta così gaudente che tutte le sere sale e scende da palcoscenici televisivi meglio di consumati attori.
Non potranno sopportare che noi abbiamo sopportato che i nostri parlamentari siano stati i più cari di tutto il mondo.
Non potranno sopportare che noi abbiamo sopportato la spartizione iniziale dei giganteschi finanziamenti pubblici di qualunque opera.
Non potranno sopportare che noi abbiamo sopportato l' impunibilità di nefandezze, e che con questo nostra sopportazione abbiamo dato l' avvio al disastro. Subito dopo il calcio nel culo, piano, piano i comitati di affari si scioglieranno per vergogna, tutti non saranno in grado di non vedere perché anche loro avranno vergogna. Sarà la rivincita della della vergogna, sarà la sua presenza a salvare il mondo, perché state pur certi se ora siamo dove siamo è perché manca la vergogna. Marco Grasso.

martedì 10 marzo 2009

La mancanza di vergogna

Al punto in cui siamo.
Credo che al punto in cui siamo arrivati non sia più concepibile ritornare ad una società migliore con i nostri mezzi, semplicemente perché questa società per arrivare dove è arrivata, a dovuto prima distruggere tutti i mezzi che sarebbero serviti per impedire questo scempio. Con i pochi strumenti, gli unici che ci sono rimasti, possiamo cercare di limitare i danni della casta, a cui per altro e in tanti cerchiamo di appartenere.
Se vogliamo migliorare la società futura, dobbiamo cambiare rotta. Dobbiamo stanziare una cifra importante, necessaria a formare una nuova classe dirigente che abbia valori che noi possiamo condividere solo perché sono di la a divenire. Il senso della cosa pubblica, l' alto onore di appartenere a chi è chiamato a difenderla contro chiunque l' attenti, la soddisfazione che si percepirà quando si adempieranno vere esigenze sociali, dovrà dare una tale carica ai nuovi dirigenti formati con questa scuola e questi criteri, che probabilmente ci daranno un gran calcio nel culo. Questo sarà il segnale che abbiamo raggiunto lo scopo.
Non potranno sopportare che noi abbiamo sopportato una casta così gaudente che tutte le sere sale e scende da palcoscenici televisivi meglio di consumati attori.
Non potranno sopportare che noi abbiamo sopportato che i nostri parlamentari siano stati i più cari di tutto il mondo.
Non potranno sopportare che noi abbiamo sopportato la spartizione iniziale dei giganteschi finanziamenti pubblici di qualunque opera.
Non potranno sopportare che noi abbiamo sopportato l' impunibilità di nefandezze, e che con questo nostra sopportazione abbiamo dato l' avvio al disastro. Subito dopo il calcio nel culo, piano, piano i comitati di affari si scioglieranno per vergogna, tutti non saranno in grado di non vedere perché anche loro avranno vergogna. Sarà la rivincita della della vergogna, sarà la sua presenza a salvare il mondo, perché state pur certi se ora siamo dove siamo è perché manca la vergogna. Marco Grasso.

lunedì 9 marzo 2009

La speculazione di Boccadasse.

Speculazione a Boccadasse.
La riconversione della ex rimessa AMT di Boccadasse nasce storta.
L' unica certezza è che è la più grossa e avvilente speculazione edilizia degli ultimi decenni. La più grossa perché si tratta novemila metri quadrati di edilizia residenziale in una città che perde continuamente popolazione è un fatto solo speculativo, e serve solo a chi lo fa. Avvilente perché il prezzo della aerea, che è servito per sanare il disastroso bilancio AMT, è stato offuscato a quella parte di acquirenti che si sono ritirati non sapendo che la proprietà della aerea rendeva da subito . 1.920.000 euro invece di 350.000. Un reddito annuo con una differenza di 1.570.000 euro è enorme e la AMT avrebbe potuto aggiustare ancora meglio il suo disastroso bilancio, se tutti i contendenti conoscevano la situazione.
Inoltre i progetti che appartengono alla città, perché devono essere subiti dai cittadini e non essere sottoposti al loro consenso, come si usa fare in Francia e Svizzera. Vorremmo vedere tanti progetti di tanti architetti, potrebbero avere idee bellissime e magari a tutti riconoscere il giusto costo del loro lavoro, si potrebbero vedere idee nuove, queste idee potrebbero essere utilizzate eventualmente in un secondo tempo perché pagate. Perché devono sempre lavorare gli amici degli amici specie in momenti come questo. Marco Grasso

I tempi dei furbi.

I tempi dei furbi.
Fino a non molto tempo fa pensavo che governare una nazione in tempo di crisi i con una crisi come questa, sarebbe stato una operazione rischiosa perché difficile. Invece ho capito che con un poco di incoscienza, e quella non manca mai, non solo è più facile, ma è anche più remunerativo.
Incominciamo col dire che mai come ora ci sono somme a disposizione dei politici così enormi, semplicemente perché ci è consentito con una facilità estrema di caricarle sulle spalle delle prossime generazioni dato appunto l' eccezionalità della crisi.
Chi poi è in grado di determinare come e a chi dare queste somme e facile intuire che ha un potere nelle mani che mai si era visto prima. E sappiamo che gestire queste per loro, fortunate situazioni, lo sanno fare tutti, e con i risultati che vediamo, siano operatori di destra di sinistra e di centro. Aggiungi che nessuno sa seguire i flussi di denaro, ma sappiamo che la festa comincia con il primo, ora aimé, colossale finanziamento.
Emblematico il finanziamento di Obama alla GM di 13 miliardi di $, la quale dopo pochi giorni ha detto che se non arrivano altri soldi è come avere buttato via il finanziamento. Non è che hanno detto, rifiutiamo il finanziamento perché è insufficiente e sarebbe come buttarlo. Si vede che a buttare via certe somme conviene sempre.
Un altro potente finanziamento, sempre in America, ad una banca, è stato in buona parte usato per le mega retribuzioni ai loro dirigenti, e per la prima volta hanno distribuito il bonus dello anno in corso (2009) in ragione di un dodicesimo perché la operazione è avvenuta a fine gennaio, consci della precarietà del futuro. E' CON QUESTA GENTE CHE ABBIAMO A CHE FARE. Per questo penso che da questa crisi usciranno i nuovi ricchi di gran lunga più pelosi di quelli che operano in tempi normali, perché la contingenza è favorevole ai più spietati, e saranno riconosciuti nel prossimo futuro come uomini fatti da se. Marco Grasso

lunedì 2 marzo 2009

La dittatura del consenso

La dittatura del consenso.
Sono stato una settimana in Valle d' Aosta e ho constatato anche con l' aiuto di un programma televisivo nazionale di quale vantaggio esagerato usufruisca questa regione a statuto speciale.
Dagli investimenti in strade ed autostrade, dalla costruzione di impianti di risalita di ultima generazione,dalla ristrutturazione di castelli e messi a profitto con intelligenti gestioni, ( questo è doveroso riconoscerlo valga per tutti l' esempio del forte di Bard.) Il fatto che a fronte del valore di cento di tasse pagate dai residenti valdostani, lo Stato ne restituisca centoventi alla Regione, e che mille litri di benzina a metà prezzo per ogni singolo residente, l'equivalente di una regalia annua di 500 euro. Buona parte degli sciatori pagano una assicurazione giornaliera del costo 2.5 euro; Questo permette alle singole valli di costruire e gestire “Pronto interventi” di traumatologia con la fruizione di elicotteri per il soccorso alpino finanziando un indotto che di per sé è una ricchezza. Tutto questo aveva un senso subito dopo la guerra, quando la popolazione delle valli potevano essere costrette ad emigrare per una obbiettiva difficoltà di esistenza. Ma ora con questa crisi devastante, l' anomalia Valdostana diventa orticante. Come orticante è l' ignorare il problema da parte delle forze politiche che trattano gli elettori valdostani come un negoziante tratta i clienti, con il terrore di perderli. Neppure Bossi parla di questi privilegi, il costo dei quali vengono spalmati su tutta l' Italia allo sbando. Questa dittatura del consenso che terrorizza la classe politica con la paura di non poter controllare 120000 voti valdostani la rende miserrima e di qualità scadente. Marco Grasso.

Il coraggio di agire

Il coraggio di agire.
Il costo per mantenere in vita l' industria automobilistica americana e il suo indotto sta per dimostrarsi insostenibile. Specie per General Motors che la prima iniezione di 13,4 miliardi di $ è ora considerata inutile, se non seguita da altri corposi finanziamenti. A questo punto mi viene da fare una considerazione: Prima di elargire somme così importanti, non converrebbe fare un' analisi della situazione onde evitare di rovinare le future generazioni. Solo dopo aver accertato, e sotto la responsabilità dello accertatore, si potrà intervenire. Il politico deve trarre forza per la sua decisione da uno studio corretto e competente. E' questo modo di ragionare la normalità, diversamente, elargendo somme esagerate a velocità inutili, si è ancora vittime della finanza creatività. Chi non è salvabile deve fallire, a meno di distruggere il futuro e perdere per sempre la fiducia, elemento indispensabile per qualunque ripresa economica.
Senza considerare che con 13,4 miliardi di $ si fanno un sacco di interventi sociali e anche investimenti completamente nuovi che darebbero sicuramente nuova occupazione, che ora parrebbero per l'America più appropriati che non aumentare il costo del fallimento della industria automobilistica. Marco Grasso.

Elezioni in Sardegna

Premesso che ha vinto Berlusconi su Soru e non Ugo Cappellacci. Premesso che Soru è una persona onesta, che ama la sua terra, e che per la Sardegna la sua dipartita politica non è una situazione fortunata. Sostengo che Soru ha perso perché non ha capito che ogni tanto bisogna anche sorridere, e non mandare tutti a quel paese solo perché si è nel giusto. In politica bisogna perdere del tempo anche con persone che non danno soddisfazione, che sono indecisi, e che se il giorno delle elezioni è bello non vanno a votare; queste sono le persone che a volte senza saperlo hanno la situazione in pugno. I fedeli non contano niente perché sono scontati. Si può anche discutere perché se è bello tanti non vanno a votare, ma questa è un' altra questione. Speriamo che Ugo Cappellacci non sia eccessivamente riconoscente.

Una doverosa attenzione

Si legge su pagina 22 del SECOLO XIX di sabato 28 febbraio;Un bel parco eolico è un esempio di armonia tra uomo e natura, aggiungo solo se gli aereogeneratori sono effettivamente attaccati alla rete nazionale della elettricità ( e quindi essere in condizione di alimentarla ). Bisognerebbe operare al fine di non far fare a questi nuovi e costosi impianti la stessa fine delle dighe non collegate alle città che dovevano servire. Basterebbe addossare la funzionalità dell' impianto al produttore degli aereogenaratori e quindi lo allacciamento del suo prodotto alla rete elettrica nazionale. Sarebbe anche corretta una dichiarazione di produttività annuale di ogni singolo impianto. Troppo facile portare su monti sperduti cammionate di costoso materiale, prendere i soldi, e poi dire, “Io quello che dovevo fare l' ho fatto”. Ora con la attuale crisi offerta dai creativi impuniti che ci sta rovinando la vita, dover sopportare una nuova generazione di creativi che con i predecessori avranno sicuramente in comune la impunità, non è proprio auspicabile, un poco di attenzione in più è doverosa.

Basta riballita

La sinistra ha tutti leader da ribollita, le persone che la votano lo fanno perché non riescono a turarsi il naso,( vi ricordate quando si diceva, turatevi il naso e votate DC, perché sembrava che qualunque altra cosa fosse peggiore) ed è per questo che si galleggia e non si affonda mai.
In politica dopo l' affondamento si risorge sempre, però ci vuole ogni tanto un po di coraggio.
Così supponiamo che dopo l'affondamento i naufraghi si dividono: Una parte a fare superare lo sbarramento del 4% alla sinistra, una parte con Casini con il quale palesemente ha condiviso le ultime battaglie, ( Rutelli e amici ), una parte che con Dipietro condivide l' intransigenza alla opposizione, e qualcuno che vada pure con Lui. Quello che rimane si accordi per una legislatura almeno sui grandi temi. Potrebbe accadere che da questo smembramento nasca un nuovo capo, magari sarebbe sempre meglio di ora. Tutta la Nazione sarebbe riconoscente e anche possibile una alternanza con da una parte una coalizione limpida, e dalla altra parte un partito a tutti gli effetti unito, o comunque che incomincia a vincere sempre. Questo ce lo dovete, sopratutto per incominciare a sperare. Ora ci state togliendo anche la speranza.