lunedì 30 ottobre 2017

La disperazione Alitalia.

La nostra bella e sempre traballante compagnia di bandiera Alitalia, costantemente sull'orlo del fallimento, sarà ora presa in considerazione da un private equity, fondato nel  1992: Cerbernus, fondo specializzato a fare soldi nell'acquisto e ristrutturazione di società mal gestite (naturalmente con importanti esuberi cancellati, e licenziamenti indiscutibili) e la rivendita delle società stesse. Costo dell'offerta inferiore all'ultima perdita degli ultimi otto mesi, avendo respinto poco tempo fa tre miliardi di euro dalla compagnia di bandiera francese. L'Alitalia appartiene ad una di queste società oggetto di questo fondo!  Dal 1974 al 2014 il costo di Alitalia per i contribuenti italiani è stato di 7,4 miliardi di euro. Perdita stimata per il 2016 in circa  600 milioni di euro. Carlo Calenda, sicuramente una riconosciuta intelligenza politica ha sostenuto: "L'azienda è stata gestita male". Ma è possibile che il sistema Italia non sia in grado di scegliere un manager che
 come unico scopo abbia il buon andamento societario, e non la riconoscenza verso chi lo ha nominato?
Ma è mai possibile che uno degli ultimi manager abbia sentito, in questa situazione, il bisogno di cambiare le divise a tutto il personale viaggiante? Ma è possibile che non si percepisca che tutto quello che il Fondo guadagnerà, e che distruggerà per raggiungere il suo obiettivo, lo pagheremo ancora​ noi con le nostre tasse​?  Ma è possibile che i dirigenti Alitalia abbiano sentito l'esigenza di servirsi di Digital Shell che ha la sede in una viuzza di Catania? Questa società viene iscritta nel registro camerale il 20 maggio, capitale sociale 500 euro; una "semplificata" Srl il cui socio e amministratore unico sono stessa persona
​, che di fatto fa il venditore di caffè, ha 65 anni e non si intende sicuramente di problemi informatici! 
L'Alitalia ha appaltato a questa società cifre considerevoli per lavori che gli stessi operatori Alitalia sono bravissimi ad eseguire. Ma come è possibile che queste persone vivano nella più totale tranquillità, essendo super pagate per prendere decisioni contrarie ad ogni tipo di logica e che nessuno si senta in obbligo e in difetto nei confronti di noi come contribuenti e dei dipendenti futuri licenziati?

lunedì 9 ottobre 2017

Chi governa non sopporta una giusta legge elettorale.

Ai partiti serve una legge elettorale per responsabilizzarli​e a​ noi elettori per sentirci in un paese democratico​. E' forse per questo che tale legge si costruisce a pochi mesi dal voto?​
 A nulla serve che il Consiglio d'Europa, e con esso anche una sentenza della Corte di Strasburgo, ha affermato nel 2003 che "un anno prima delle elezioni non si devono fare leggi elettorali!" La vera aberrazione italiana è votare la legge quando non vi è più il tempo per modificare gli inevitabili errori della legge stessa
​ ed eliminare eventuali "furbate"​,magari vietat
e​  dall'U.E. Gaetano Azzardi ha sottolineato che in una democrazia parlamentare "la legge elettorale non serve a scegliere un Governo ma è lo strumento con cui i cittadini eleggono i loro rappresentanti. "Ormai tutti vogliono sapere il giorno dopo lo spoglio quale sarà Il Governo! Questa è una esigenza inventata, fattaci sembrare nostra per poter meglio operare accordi che solo con un'ansia indotta e creata ad arte si possono attuare! Sostiene Zagrebelsky che "per correre dietro 
ai consensi che servono ai partiti di governo per rivincere, non si fanno distinzione fra le esigenze, anche illegali, di gruppi rappresentanti di grandi pacchetti di voti". Anzi,  molto spesso questi stessi gruppi sono coccolati.​

martedì 3 ottobre 2017

Si ha più bisogno di elezioni dirette che di veloci nomine!


Una classe politica che si rispetti  ​deve conoscere e farsi carico delle esigenze  sociali del paese che la ha eletta.

Inoltre, deve essere eletta, non nominata. Infatti, s
olo se eletta
 sarà responsabile verso l'elettorato attivo e non
​dovra' invece essere 
riconoscente alle classi politiche che hanno governato, e che la hanno nominata!  

Per esempio prendiamo il caso dell'onorevole Casini. Il parlamentare non è nelle condizioni di rappresentare la reale volontà della Nazione nell'inchiesta parlamentare relativa al disastro
​ bancario nazionale di cui è stato nominato capo. 

Chiaramente l'inchiesta dovrebbe evidenziare come i dirigenti
​ bancari hanno permesso di arricchire persone loro amiche
 a spese di ignari clienti e risparmiatori
​.  E come n
oi cittadini ci siamo poi
 inevitabilmente trovati
 a​dover 
contribuire 
​per​
 colmare la conseguenti voragine generatasi
​.

Questo disastro finanziario senza precedenti evidenzia chiaramente che chi doveva controllare lo ha fatto molto male (permettendo il disastro) e che chi doveva riparare (la magistratura) ha scritto le pagine più brutte sulla sua presunta indipendenza. 

Casini sosteneva nel 2015
​  in una intervista a Repubblica 
di avere una "idiosincrasia (intolleranza) per le inchieste parlamentari". Questo parlamentare è ora presidente di questa inchiesta
​ sui disastri bancari​!
 

Una buona parte dei 49.783.000 di aventi diritto al voto vorrebbero sapere come il 
​Presidente​
Casini ha così sapientemente cambiato idea dopo la sua inequivocabile affermazione del 2015
​?

Non stupisce proprio che un buon 50% di questi non si avvarrà di questo diritto
​.​..

domenica 1 ottobre 2017

Il problema è tutto li: chi governa deve essere nominato dagli elettori e non dai partiti. Perché a questi è dovuta riconoscenza e predisposizione al consociativismo che è la corruzione organizzata.

Una classe politica che si rispetti
 ​d​eve conoscere e sentire
 le esigenze politiche e sociali del paese da essa rappresentato. Per poter porre rimedio alle problematiche deve necessariamente essere eletta e non nominata
​!​
 Perché 
 ​ solo se eletta
 sarà responsabile verso l'elettorato attivo, e non riconoscente alle classi politiche che hanno governato, e che la hanno nominata! Forse per questo motivo su 49.783.000  votanti fra Italia ed estero, circa il 50% non si presenterà al voto
​.​
  Si capisce che il signor Casini non può rappresentare la volontà nazionale alla sua nomina per la direzione di una delle più importanti inchieste parlamentari relativa al disastro
​ bancario nazionale, imputabile
 
​ai​
 dirigenti
​ bancari che hanno permesso di arricchire persone amiche
 a spese completamente a carico di ignari clienti e risparmiatori.
 E n
oi cittadini​ siamo
 inevitabilmente
 ​obbligati a​
 contribuire 
per​
 colmare questa voragine
​ attuata da manager bancari (quasi sempre di nomina politica)
 e loro amici
Questo disastro bancario ha permesso di verificare con certezza che chi doveva controllare lo ha fatto molto male (permettendo che il disastro avvenisse) e che la magistratura ha scritto le pagine più brutte sulla sua indipendenza (2). ​
Casini sosteneva nel 2015,
 in un'intervista a Repubblica, 
di avere una "idiosincrasia (1) per le inchieste parlamentari". Questo parlamentare è ora presidente di questa inchiesta
​ sui disastri bancari​!
 Ai quasi 50 milioni di futuri votanti verrebbe voglia di sapere come il 
​Presidente​
 Casini abbia così sapientemente cambiato idea, dal tempo della sua inequivocabile affermazione del 2015
.​
> ​(1) Enciclopedia Treccani. Idiosincrasia: Incompatibilità, avversione,ripugnanza verso determinati oggetti, per lo più astratti.
 ​    ​

> ​(2) Vedere il libro di Cecilia Carreri "Non c'è spazio per quel giudice"