martedì 28 febbraio 2017

Ripristino o rifacimento? Non è un problema: sempre e solo rifacimento!

Tre o quattro anni or sono, camminando in via Quarto e via Quinto e oltre, mi resi conto che sul corrimano della ringhiera posizionata lungo tutta la passeggiata si erano staccati tre o quattro  coperchi che ornavano e coprivano i giunti dei moduli che formavano la ringhiera della passeggiata. Naturalmente ciascuno degli incavi scoperti, oltre a riempirsi di acqua quando pioveva e quindi arrugginirsi, si era trasformato in posacenere. Un mio amico, allergico come me agli sprechi, li ha contati e mi ha fatto notare che attualmente i posacenere sono 300! Naturalmente la ruggine oltre al corrimano sta interessando anche la ringhiera sottostante. Possibile che a nessun amministratore interessi operare attuando un  forte risparmio di soldi pubblici che si raggiungerebbe se questo manufatto fosse ripristinato e pitturato? Viene il sospetto che sia, al contrario, premiante per qualcuno intervenire quando tutto sarà marcito e il rifacimento diverrà obbligatorio! Naturalmente, il tutto, con una sana gara di appalto, magari con la clausola del "massimo ribasso", se non ancora abolita. Ma perché mi sento praticamente solo a pensare che con 300 piattini da posare a coperchio e due squadre di quattro persone che si occupino di aggiustare e tinteggiare la ringhiera, il lavoro sarebbe più giusto, onesto ed economicamente conveniente. Eppure una minima parte di quei soldi, da buon genovese, la sento mia. Magari molti immigrati vorrebbero recuperare la dignità, che sicuramente hanno insieme alle competenze, con un lavoro utile, ma che ai nostri amministratori non interessa. E' certo che il costo sociale del recupero della ringhiera è limitatissimo rispetto al posizionamento di una nuova e allo smaltimento della vecchia quando la situazione lo imporra.

lunedì 27 febbraio 2017

Questa situazione non è stata presa in considerazione dalle autorità competenti per risolvere i danni dei terremoti.

Tra i comuni di Foligno e Nocera Umbra ci sono oltre 700 casette di legno costruite nel 1977 per ospitare i terremotati di allora, e sono sempre stati spesi, per la manutenzione, 170.000 mila euro all'anno. Durante l'anno vengono affittate ed ora sono occupate, in minima parte dagli immigrati che possono pagare un discreto canone. Le domande che si pone il contribuente sono: 1) Perché devono restare inutilizzate se a 20 chilometri ci sono i terremotati del 2016 costretti a vivere o in lontanissimi alberghi o in gelide tende? 2) Quelle casette potrebbero ospitare 3000 sfollati la metà di quelli di Norcia. Quando"le iene" raccontarono agli sfortunati sfollati dal terremoto di questa disponibilità, non credevano che ciò fosse possibile! 3) La cosa che più ha indisposto il contribuente è quando dall'intervista delle iene è emerso che i terremotati non sapevano di questa disponibilità a soli 20 chilometri. E che per loro sarebbe stata la migliore delle  scelte. 4) Per quale motivo è partito l'ordine di costruzione di casette di legno per un importo di oltre un miliardo di euro, senza renderlo pubblico (ci sono volute "le iene") e senza nessuno studio di persone terze sulla decisione da prendere per simili importi di soldi del contribuente.
Alcuni sostenevano che era possibile anche il trasporto delle casette ma molti, e fra questi gli sfollati, che la distanza era la più sostenibile. Comunque al "parlottare" sempre nel più assoluto riserbo, sapendo come gli addetti ai lavori a volte sbagliano nello spendere simili cifre, avremmo preferito la decisione chiara e motivata di uno studio di esperti con tanto di preventivo trasparente. 

Una avvilente non volontà di governare.

Ora si sta capendo con assoluta certezza che una parte di italiani è stata venduta ai fabbricatori di ludopatici favoriti da politici desiderosi solo e soltanto di soldi. Smaniosi di fare arricchire cognato e moglie con affari che il semplice buon senso avrebbe sconsigliato di affrontare. Quando poi gli inquirenti hanno colpito con sequestro il risultato di simili avventure della moglie del nostro eroe questa signora ha opposto una istanza contro il provvedimento. I veri affetti vanno sempre difesi! Un poco come se le famiglie rovinate dal gioco chiedessero un risarcimento all'ex Presidente della Camera. Purtroppo, a causa di questi comportamenti l'Italia ha il più alto numero di giocatori e di rovinati al mondo... Ma non si è ancora sentito un Premier, degno di questo nome che prometta di sanare questo disastro. Se è vero come è vero, che i governanti sono sensibili ed ubbidienti alle lobby, allora perché non costituiamo una lobby che abbia un programma per eliminare: Il gioco d'azzardo, la lotta alla corruzione, l'abolizione dopo il primo grado di giudizio della prescrizione. Per il gioca d'azzardo non ci facciamo incantare dai sindacati, come ci incantarono per la Stoppani, posizionata fra Cogoleto e Arenzano che ci ha avvelenato per più di cento anni, e il recupero totale di quel territorio è praticamente impossibile! Se avessimo pagato decuplicando gli stipendi agli operai e i profitti "al padrone" e non farli lavorare ci avremmo guadagnato tutti.

Non sempre gli immigrati sono una risorsa.

> Alcuni di noi leggono sul XIX con abituata rassegnazione: "Allarme sicurezza nel centro storico: ancora un agguato alle forze dell'ordine. Un gruppo di spacciatori senegalesi cerca di "liberare" uno di loro arrestato: due poliziotti accerchiati e picchiati." La casta parlamentare più pagata del pianeta non è, fortuna per lei, neppure sfiorata dall'esigenza di promulgare leggi restrittive per simili comportamenti! Ad uno straniero che si presenta ai nostri confini dicendo di essere perseguitato basterebbe imporre un contratto: se preso a delinquere, verrà espulso, previo accordo con il paese di provenienza affinché ciò avvenga in modo rapido e costruttivo. Potrebbe essere un'idea rispetto al completo menefreghismo politico. Invece l'evidente incapacità "castale", assieme alla corruzione, alla burocrazia di convenienza della lobby della gestione degli immigrati, di quelle del gioco d'azzardo e della gestione di grandi opere senza fine e senza utilità, preferiscono trincerarsi dietro la frase che "gli stranieri sono una risorsa". Se tale concetto è verissimo nella maggioranza dei casi, applicarlo a tutti indiscriminatamente, oltre a suonare retorico, porta a chiedersi: in certi casi negativi, per chi sono una risorsa? 

venerdì 17 febbraio 2017

Per fortuna che siamo assicurati.

> L'Italia dopo essere stata sanzionata e poi multata dall'U.E.  ha promulgato una legge per tutelare chi è vittima di aggressioni o rapine da parte di delinquenti, in buona parte finti immigranti ma in realtà veri delinquenti. La legge è la numero 122  del luglio 2016. Per poter usufruire del risarcimento devi praticamente essere molto povero, comunque non avere uno stipendio che superi gli 11.500 euro annui. Io penso, col vantaggio del senno del poi, che almeno il costo di questa assicurazione relativa agli immigranti dovrebbe essere a carico della Comunità Europea, avendo noi praticamente i confini più esposti e sfortunati, ma che tutelano comunque i confini del nord Europa. Ma come si possono promulgare simili leggi! Due casi vergognosi:  il primo, relativo alla signora Giuseppina di 62 anni massacrata con l'asporto della milza e molte fratture ossee, con prospettive di ripresa scarse e comunque costosissime. Non verrà risarcita perché "troppo ricca", dato che supera il vertiginoso reddito di cui sopra. Fatto ancora più insopportabile è quello di David Raggi, ucciso con coccio di vetro da un clandestino ubriaco. La famiglia non ha percepito nulla perché il povero David avrebbe superato la cifra indicata nella legge se fosse vissuto ancora 9 mesi, avendo iniziato a lavorare da soli tre mesi! Non sono avvocato, ma David quella cifra non l'ha mai guadagnata, però la legge patriottica ci ha fatto risparmiare questo ingiusto risarcimento. Provo un'immensa vergogna ad avere un legislatore così attento al risparmio dei soldi pubblici in casi del genere.  

lunedì 13 febbraio 2017

L'INQUINAMENTO CHE GENERA IL PORTO DI GENOVA NEL PIU' ASSOLUTO SILENZIO.


 

Buongiorno, sono una signora che abita in Salita San Francesco da Paola. Ero abbastanza soddisfatta avendo notato che il pulviscolo nero sui miei davanzali, da quando la centrale vicino alla lanterna era stata spenta, era diminuito nonostante la continua messa in moto dei generatori delle navi, accesi giorno e notte, continui ad elargire pulviscolo. Prima o poi speriamo che il progresso "colpisca" anche il porto di Genova, dotando di corrente trifase le banchine che permetterebbe lo spegnimento dei generatori, come avviene nel resto del mondo moderno. Ho appreso con enorme tristezza che un carico di carbone è stato scaricato vicino alla centrale, con questo vento il pulviscolo aumenterà, per completare l'opera quando verrà bruciato. Ma la cosa che più mi ha fatto sentire inesistente come cittadina, è l'articolo di Giovanni Ciolina sul XIX di questo venerdì "TIRRENO POWER, PER VENT'ANNI UNA CENTRALE SENZA CONTROLLI" ed in particolare le motivazioni del decreto di archiviazione per i politici e gli amministratori. Il giudice :" ...nonostante non si ravvisino condotte penalmente rilevanti, ma lesi onore e terzietà delle istituzioni pubbliche e dei funzionari pubblici". Il provvedimento è stato inviato al ministro dell'ambiente e a Toti. Il gip aggiunge:" In una chiave più realistica nell'incuria, nell'incapacità, nell'insolenza, nell'arroganza e nell'assenza  di una dimensione istituzionale del ruolo di controllo e vigilanza spettante alle pubbliche istituzioni." 
Continua il magistrato:"paradossale che tutte le autorità sanno bene che già dal 2002 la Tirreno Power non adempie alle prescrizioni imposte a tutela dell'ambiente e della salute dei cittadini, ciò nonostante rilasciano le autorizzazioni."  Ora a noi che viviamo così vicino al porto fra navi e la ripresa dell'attività della centrale... non  resta che sperare in Toti.

In buona parte la colpa è nostra se hanno sempre primeggiato gli incapaci!

 Nessuno può prevedere che futuro avremo se la U.E. dovesse saltare o andare a due velocità. Come del resto nessuno può sapere quale realtà gli italiani dovrebbe affrontare se fossimo governati da Salvini e amici. Però tutti sappiamo che una fortissima mano a questi cambiamenti la stanno dando l'incapacità e la faziosità di alti dirigenti europei mai eletti e quindi senza nessuna responsabilità; come pure il comportamento poco edificante della conduzione in questi ultimi trent'anni di tutti i Governi. Tutti incapaci di contrastare  privilegi e corruzione, non sentendo per nulla il disagio nazionale di milioni di giovani sfiduciati e senza futuro, molti costretti a vivere con la pensione dei loro genitori. I cambiamenti, anche quelli più devastanti (ma non sembra questo il caso), avvengono quasi sempre come reazione all'incapacità di governare. Un esempio lampante è quello relativo alla mancanza di risoluzione dei veri problemi dell'U.E. Cito l'ultimo accadimento: "Il Consiglio europeo tenutosi a Malta la scorsa settimana ha incomprensibilmente messo a disposizione la miserrima cifra di 200 milioni di euro per sostenere l'accordo Italia/Libia, atto a bloccare l'ingresso dei profughi. Invece l'analogo accordo Germania/Turchia prevede una cifra di 6 miliardi di euro!" Gli immigrati che hanno fatto il diavolo a quattro, come a Colonia  in Germania e anche qui in Italia, sono semplicemente stati ignorati dai governi attuali, sicuramente per il terrore di sbagliare. E' chiaro che ciò aumenta il consenso a Salvini; a lui basta urlare che li manderebbe tutti a casa. Nel frattempo chi ha la responsabilità di legiferare in caso di comportamenti criminali, non prende alcun provvedimento di rimpatrio forzoso agli emigranti che delinquono. Inoltre se non ci piacciono questi cambiamenti poco democratici (aumento di voti a Salvini, il modo poco democratico di governare, Brexit e il consenso non prevedibile di Trump) ci dobbiamo sentire anche un poco noi responsabili per aver assistito agli eventi in perfetto e distratto silenzio. Forse ora capiamo quando Gaber cantava " La democrazia è partecipazione..." Non siamo neppure più capaci di indignarci, anzi ci fa impazzire l'originalità di Antonio Razzi imitato perfettamente da Crozza! Oggi la satira, invece di demolire un modello discutibile, lo riabilita rendendolo migliore dell'originale.

martedì 7 febbraio 2017

I rumeni hanno una coscienza civica che a noi manca.

I rumeni ci stanno dando una lezione non da poco dopo la loro sentitissima  protesta contro la legge "salva -corrotti" causandone la bocciatura. Noi nel 2005 abbiamo promulgato una legge salva delinquenti, e corrotti in particolare, di una indecenza impensabile per un Paese civile. Il consociativismo di allora praticamente ci ammorbò. Sono praticamente riusciti ad addolcire e cancellare gran parte delle pene di reati economici con un allungamento della prescrizione, salvando in alcuni casi dal carcere persone che sarebbero state arrestate pochi giorni dopo, se non fosse intervenuta la legge!  Se avessimo più dignità nazionale basterebbe bloccare la prescrizione dopo il primo grado di giudizio come in tutti i Paesi civili. La riforma del 2005 sull'addolcimento della prescrizione, non fece muovere un dito a noi italiani. Solo Nicola Marvulli, presidente della Cassazione, disse che era un'amnistia mascherata, mentre il CSM disse che si trattava di una riforma "dagli effetti devastanti". 
> Vedere ora in Polonia che la protesta non si ferma perché è considerata una lotta per la democrazia, ci riempe il cuore di ammirazione, ma noi moralmente ne usciamo a pezzi!  Non mi spiego come mai il Movimento 5 Stelle non persegua con forte tenacia questo risultato.

venerdì 3 febbraio 2017

Sono questi i problemi che impediscono la crescita.



Dopo l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti restano "misteriose e non accessibili" le numerose forme di sovvenzioni pubbliche alla casta politica, che danno origine ad uno dei più corrotti paesi all'interno del novero delle nazioni moderne del pianeta: il nostro! Questa avvilente affermazione è stata convalidata dal titolare del  "rapporto Cottarelli",  incaricato dal presidente Renzi per cercare le cause di questo disastro. Sosteneva in una intervista, quando era ormai fuori dall'Italia, fuori dal rapporto e fuori da tutto, che certi dati a lui non pervenivano per questioni burocratiche. Avete capito bene: la burocrazia tranquillamente annientava Cottarelli. In questo ginepraio le vere strutture artefici del saccheggio necessario per attuare il sistema corruttivo sono principalmente "le fondazioni" di appartenenza personale ai singoli politici, e agli ancora più fortunati partiti politici a vantaggio delle cui struttura tutte le lobby possono investire la loro generosità per raggiungere i loro obiettivi. Con l'obbligo morale di tacere, da parte del partito beneficiario, se non richiesto, il nome del benefattore. Naturalmente a patto che non superino i centomila euro! Questa situazione genera l'incapacità di attuare le grandi opere, che infatti finiscono tutte sotto inchiesta, anche se inutilmente. Infatti alle gare d'appalto sono ammesse solo le società che garantiscono l'offerta più bassa, anche se nessun paese serio ha mai compreso il principio che sta alla base di questa norma. In realtà sappiamo che solo chi ha saputo dare i soldi alle persone giuste potrà attingere all'adeguamento dei prezzi e continuare la festa. Forse Cottarelli, vista l'impenetrabilità del sistema del "massimo ribasso", ha lasciato perdere.

La preparazione insufficiente dei nostri dirigenti e politici.

> I nostri politici o funzionari pubblici non si sono formati a scuole create, come in Francia da Charles de Gaulle nel 1945 (Scuola nazionale d'amministrazione) con una visione futuristica e patriottica relativa alla formazione di chi nel futuro doveva guidare la Nazione! Ma la preparazione e scuola dei nostri futuri politici è stata spesso la loro messa a disposizione fin da giovani presso gli uffici dei politici attivi; i quali più che capacità, chiedevano obbedienza, ossequio e a volte anche servilismo. Figuriamoci quando alcuni di questi "aiutanti" hanno raggiunto il successo e sono stati eletti, quanta esperienza e capacità possono aver messo a disposizione per lo sviluppo del proprio Paese. E' chiaro che nessun politico italiano era in grado di valutare, a differenza dei tedeschi, che il cambio euro/lira e tutte le altre monete europee, era ad esclusivo vantaggio della Germania. Ce ne siamo accorti noi non i parlamentari, non gli alti funzionari e neppure gli economisti (quelli veri non li ascolta nessuno e quelli normali sono a disposizione); noi semplici cittadini, poco dopo l'entrata in vigore dell'euro, abbiamo pagato il caffè un euro mentre appena pochi mesi prima lo si pagava 8/900 lire, poco meno della metà di un euro. Ora stiamo andando a picco, e ce lo ha fatto notare Trump, ma a tutti conviene riconoscerlo come fascista e donnaiolo. Anche se è stato l'unico Presidente a mettere l'America davanti a tutto andando contro i suoi colleghi miliardari. Per Trump non è più accettabile che la Germania usi un euro vantaggioso solo per lei e dannoso per tutta l' Europa e per l'America stessa. Trump ha capito che la globalizzazione diminuisce il numero ma aumenta la potenza dei miliardari mondiali, conferendo loro la possibilità di evadere gran parte delle tasse. Parte di queste tasse dei multimiliardari dovrebbero servire a sovvenzionare la disoccupazione che la globalizzazione, oltre alla ricchezza per pochi, ha generato. Ad esempio l'esportazione in Cina, in grado di produrre gran parte della produzione mondiale che prima creava lavoro in ogni singola nazione, oltre che favorire l'evasione crea l'opportunità per quelle ormai poche società di arricchirsi anche con il dumping.(1) Tutta questa organizzazione del terzo millennio, alla base della quale c'è la globalizzazione, favorisce poche centinai di "Furbacchioni" rovinando non solo i diseredati ma per la prima volta anche le classi medie e medio alte. Speriamo che facciano pagare il giusto a questi prepotenti, con un sistema di tasse progressive per limitare i danni elargiti a tutte le classi sociali
> ​(1) Esportazione di prodotti a prezzi rovinosi, possibile solo perché prodotta in paesi dove si può attuare il massimo dello sfruttamento umano; i prezzi di dette merci sono tali da creare fallimenti e disoccupazione non potendo fare competere chi produce onestamente creando ingenti danni sociali e vergognose ricchezze per pochi.  ​