domenica 31 gennaio 2010

Garanzie della politica.

Non possiamo più permetterci l' apparato burocratico che l' Italia si è dato perché è semplicemente enorme e troppo costoso. Superiore per addetti al numero degli impiegati pubblici degli Stati Uniti.
Questo costo affiancato al costo della corruzione (Studio della Transparency Interntinal Italia) che è valutato 60 miliardi di euro, unito all' inevitabile inflazione che farà aumentare il costo del nostro già insopportabile debito pubblico ci da la sensazione di non essere in grado di saperlo affrontare; Nonostante ci garantiscano che l' uscita dal tunnel è già iniziata anche se per qualche anno l' occopazine scenderà, ma questo è un dato fisiologico, e solo i pessimisti lo trovano pauroso. Ma l' avvilimento ci avvolge soprattuto perché, ne opposizione e ne partiti di governo hanno mai parlato ne di corruzione ne di burocrazia proprio come se non esistessero. Troviamo invece un ministro che se potesse con una bacchetta magica farebbe una legge che i ragazzi al raggiungimento di una certa età " andassero" fuori di casa. Complimenti ministro almeno nei sogni poteva fare qualcosa di più.

La responsabilità della politica.

La politica in Puglia si è comportata in modo irresponsabile, volendo nominare lei il governatore, dando zero importanza alla persona, puntando tutto sull' accordo di vertice. Questa decisione è stata clamorosamente sconfitta dal popolo votante; Chiaro esempio di dissidio con i dirigenti politici. I dirigenti politici hanno pensato che le "politiche moderne" ( oneste), il rispetto per l' ambiente il buon governo, lo anteporre il potere alla onesta degli uomini, che solo per questo sono unici, non sono un valore da seguire. Questo errore porterà alla cancellazione dell' attuale dirigenza politica. Essendo di fatto reciso ogni forma di collegamento fra la base e il vertice. Tutti i partiti politici dovrebbero aver capito che i consensi non si acqisiscono strappando voti al partito vicino, ma portando a votare quelle persone che da molto tempo non votano più. Probabilmente chi non vota vorrebbe votarsi il suo rappresentante e non dare il potere di nomina a chicchessia, che potrà poi pretendere una doverosa riconoscenza dall' averlo nominato per conto di tutti i vatanti. Questo recupero, inevitabilmente necessita una politica onesta. Come necessita prendere rimedio alla corruzione che è dilagata in modo ormai insostenibile, ed è la più alta in Europa e nessuno ne parla.
Marco Grasso

Problemi Fiat.

I governi di tutto il mondo industriale, America Francia e Germania, a causa del loro aiuto finanziario, hanno avuto un ruolo attivo, nello impedire la chiusura di fabbriche dell' industria automobilistica, (e di delocalizzazioni gli industriali usufruitori di detti finanziamenti non hanno avuto il coraggio di parlarne) e nella determinazione dei compensi agli amministratori,i governi elargitori di finanziamenti per sostenere la crisi, metteranno becco fino a quando non saranno restituiti i prestiti. Forse proprio questa ingerenza favorirà la restituzione.
Noi ( governo italiano) che non prestiamo ma regaliamo, dobbiamo subire posizioni così sprezzanti e intrattabili come la delocalizzaione di Termini Imerese in Croazia; Tenendo presente che 10 mesi fa il piano "A" voluto proprio da Marchionne, prevedeva investimenti nello stabilimento siciliano. Cosa é successo? C'é nell' aria qualche speculazione nordista relativa allo stabilimento? La si venda per un euro come qualcuno giustamente sostiene alla regione Sicilia, che di soldi per quel sito ne ha messi. Oppure è solo la nostra soggezione endemica nei confronti della Fiat a farci subire.
Perché il governo non si appropria dei quasi 2 miliardi di euro di liquidità ( eredità Agnelli) che giacciono in Svizzera e che legalmente sono di proprietà dello stato.

Il solito problema Fiat.

Ho letto l' intervista del sindaco di Torino Chiapparino, da questa intervista emerge un consiglio per il governo, denunciando la scarsità di denaro pubblico messo a disposizione della Fiat e quindi di intervenire finanziariamente.
Vorrei dire al sindaco, che a mio modesto avviso saper fare le automobili, solo o dopando il mercato o dopando il costruttore (incentivi alla rottamazione, o finanziamenti necessari alla innovazione del prodotto) è come non saperle fare.
A questo punto la Fiat dopo più di 500 miliardi di euro di finanziamento pubblico, pari a un terzo del nostro debito , e a un terzo del costo del debito pubblico annuo, costo che per tutti gli anni futuri si perpetuerà, non è riuscita ad arrivare la dove vuole ancora tentare di arrivare con soldi pubblici. Non può questa nostra società, andare dagli straordinari quando il mercato lo si insaporisce con risorse non sue, passando alla cassa integrazione con il leggero ricatto del licenziamento se il mercato non tira. La Fiat dovrebbe ridimensionarsi, producendo solo la richieste di un sano mercato,( il mercato sano è quello che la richiesta é basata sull' incontro delle due curve di domanda e offerta che determinano il prezzo) e non forzato da soldi pubblici, evitando in futuro il ricorso a finanziamentì statali. E' vero che in Croazia, come in Polonia il costo della mano d' opera è bassissimo, anche se le macchine li prodotte in Italia verranno pagate come quelle prodotte a Torino. Potrebbe essere che il tempo delle macchine se non proprio finito è comunque ridimensionato, perché non aspettare un poco. Eventualmente sarebbe più giusto e proficuo per tutta la nazione usare gli stessi soldi solo per gli operai che verranno licenziati e poi riconvertiti. Tra l' altro questo è un momento di forte ricerca di personale meccanico specializzato, da parte di piccole imprese,( queste sì vera spina dorsale del nostro paese) che hanno notevoli difficoltà a reperire.
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giovedì 14 gennaio 2010

Smaltimento dell' uranio impoverito.

Non mi sento anti americano. Però, quando questa grande nazione, compie degli atti sconvenienti nei confronti dei suoi alleati, mi farebbe piacere che il Governo Italiano li facesse notare. Ieri sera su Rai news 24 si vedevano soldati americani che ispezionavano un teatro di guerra precedentemente da loro bombardato. Questo accadeva in una zona non precisata del Corno d' Africa, i militari erano bardati in modo che sembrava visitassero un sito interessato da un bombardamento atomico. Caschi, maschere facciali, tute bianche ( per poter evidenziare ogni sorta di pulviscolo) stivali e guanti. Praticamene attuavano quelle precauzioni che i nostri ragazzi non hanno attuato nel Kossovo, perché non sapevano nulla, con il risultato che 77 sono morti a causa del linfoma di Hodghing e 1700 con questo tipo di malattia stanno combattendo, e parecchi bimbi nati malformati. Se tutto questo si poteva evitare, mediante una comunicazione rendendo noto agli alleati che i proiettili usati contenevano uranio impoverito, e che a causa della sua trasformazione in polvere letale subito dopo lo scoppio, l' avvicinamento a quel teatro di guerra era da effettuarsi solo con opportune schermature. Se questa imbarazzante situazione non la si fa notare agli americani nemmeno quando ci chiedono un importante aumento dell' impegno militare italiano, vuol dire che chi tratta per noi è in uno stato di sudditanza.

Il problema corruzione.

La corruzione in Italia brucia cinquanta miliardi di euro l' anno (centomila miliardi di vecchie lire). E' la stima di Transparency International Italia, tratta dalle recenti analisi della banca mondiale. Ne segue che le società di rating (quelle che contribuiscono a determinare il tasso di interesse del debito pubblico di tutti i paesi) quando valutano il rischio-paese Italia devono tener conto della nostra corruzione. Questa valutazione fa aumentare inevitabilmente il tasso sul nostro debito pubblico. Ogni punto di interesse in più, per noi, vale 16 miliardi di euro l' anno da corrispondere a chi sottoscrive nostro debito.. Cifra con cui si fanno cose molto importanti. Penso che la dimensione del disastro-corruzione dovrebbe fare discutere ed eventualmente litigare governo ed opposizione su come ridurre questa disastrosa consuetudine. Sembra invece ci sia una sorta di accordo a rimandare alle prossime generazioni la soluzione di questo per loro non problema.

problemi di tutte li immigrazioni

QUANDO SI DICE EMIGRATO
(Leggere fino in fondo per favore)

Generalmente sono di piccola statura e di pelle scura. Non amano l'acqua, molti di loro puzzano perché tengono lo stesso vestito per molte settimane. Si costruiscono baracche di legno ed alluminio nelle periferie delle città dove vivono, vicini gli uni agli altri. Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti. Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci.
Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi dialetti.
Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l'elemosina ma sovente davanti alle chiese donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti,.
Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro. Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti.
Le nostre donne li evitano non solo perché poco attraenti e selvatici ma perché si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro.
I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel nostro Paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, attività criminali.
Propongo che si privilegino i veneti e i lombardi, tardi di comprendonio e ignoranti ma disposti più di altri a lavorare. Si adattano ad abitazioni che gli americani rifiutano pur che le famiglie rimangano unite e non contestano il salario. Gli altri, quelli ai quali è riferita gran parte di questa prima relazione, provengono dal sud dell'Italia. Vi invito a controllare i documenti di provenienza e a rimpatriare i più. La nostra sicurezza deve essere la prima preoccupazione".

(Relazione dell'Ispettorato per l’immigrazione del Congresso americano sugli immigrati italiani negli Stati Uniti, Ottobre 1912