lunedì 13 febbraio 2012

Anatocismo e interessi composti


Equitalia, "emendamenti su casa e rate non risolvono il problema: agire sulle cause dello strozzinaggio"


Nuove norme per la vendita all'asta dell'abitazione o dell'azienda del contribuente moroso ipotecata da Equitalia: la cessione potrà avvenire per mano dello stesso debitore al prezzo di mercato. Possibilità di rinegoziare il piano di rateizzazione della somma scaduta e richiesta dall'esattore. E ancora gli aggi, finora concessi a priori e in quota fissa (4,65 per cento se il pagamento avviene entro 60 giorni e 9 per cento solo oltre questo termine), che saranno commisurati agli effettivi costi sostenuti dall'agenzia di riscossione. Sono queste le tre misure contenute in altrettanti emendamenti alla manovra finanziaria presentati e approvati nelle commissioni parlamentari che, salvo ripensamenti in Aula, andranno a modificare il tanto contestato sistema di recupero dei crediti dell'Agenzia delle entrate e dell'Inps. Dopo mesi e mesi di proteste di cittadini, azioni da parte di avvocati appassionati e inchieste giornalistiche, i tre emendamenti presentati alla Camera sono ciò che la politica ha prodotto per mettere la parola fine sulle "vessazioni" targate Equitalia, peraltro difese a spada tratta dallo Stato (8,8 miliardi di euro recuperati nel 2010 ndr). La soluzione tanto attesa è dunque a portata di mano?

"Se queste misure fossero state prese cinque anni fa, forse avrebbero potuto cominciare ad arginare un fenomeno davvero drammatico", è l'opinione di Bettina Pitzurra, militante indipendentista sarda e una delle sette "pasionarie" che per alcune settimane hanno inscenato uno sciopero della fame davanti alla  sede della Regione a Cagliari. "Abbiamo ottenuto un'iniziativa di modifica costituzionale affinché si separi la riscossione fiscale in Sardegna da quella dello Stato", spiega la donna. Ma la strada costituzionale è lunga e nell'isola la parola d'ordine è "urgenza". Perché lì, vista la grande incidenza di cartelle esattoriali, cui si aggiungono gli effetti di una legge regionale di finanziamento per l'agricoltura poi cassata dall'Ue, la questione sembra essere più grave che altrove: il rischio è mettere in ginocchio qualcosa come 80mila piccole aziende.

E le misure contenute negli emendamenti non risolvono il problema. Perché il il piccolo artigiano, imprenditore o lavoratore autonomo dotato di partita Iva che per le cause più disparate (crisi del settore imprenditoriale, mancati pagamenti da parte dello Stato per servizi forniti o anche impossibilità a pagare per impedimenti fisici o malattie) si è trovato a non poter più onorare i debiti nei confronti dello Stato è vittima di un sistema che si trasforma velocemente in una vera piaga sociale. "E infatti - dice la Pitzurra - noi stiamo lottando per dei provvedimenti che mettano fine ai casi di usura conclamata: abbiamo presentato ai prefetti un documento composto da 12 punti nel quale si chiede 'la soppressione delle attuali facoltà ricattatorie a favore di Equitalia in relazione alle sanzioni, alle ganasce fiscali e agli interessi sugli interessi legittimati dallo Stato, poiché in palese contraddizione con la normativa anti usura'".

Secondo l'indipendentista, insomma, "bisogna andare a cercare l'origine del dramma e lavorare su quello  e non sull'effetto". Cioè: le cartelle di Equitalia hanno insito un sistema di interessi e loro capitalizzazione che fa raddoppiare o triplicare una somma dovuta nel giro di pochi anni. "Perché tutto questo? Si lavori sulle cause", dice Pitzurra. In Sardegna, spiega ancora, oltre i casi di Equitalia, "le banche hanno preso negli ultimi anni indebitamente 60 miliardi tra massimo scoperto e anatocismo". E questo ha creato casi eclatanti di "pignoramento della prima casa: come si può fare una mostruosità del genere?", si chiede la donna. "Il rammendo di questo calzino è una tragedia peggio del calzino che ormai non sarà più rammendabile", conclude sul filo della metafora. "E' inutile proporre politiche tappabuchi su danni giganteschi, facendo finta di non vedere il danno provocato dalle banche e da Equitalia".

Curare le cause più che effetti. E' la stessa considerazione fatta da Alberto Goffi, consigliere regionale Udc in Piemonte e avvocato da anni in lotta contro le vessazioni firmate Equitalia. "Sono contento da una parte che gli emendamenti siano trasversali - spiega - a dimostrazione che la questione è diventata esigenza comune, ma intervengono in una fase quella esecutiva che non è il vero problema". Per Goffi "il vero problema" generato alle famiglie e alle imprese dal sistema Equitalia è "la moltiplicazione delle sanzioni e degli interessi". Su questo tema l'intervento è monco. "Manca, tanto per cominciare - dice Goffi -, una preventiva compensazione tra debiti e crediti e questo risolverebbe il problema di molte aziende che hanno sì un debito con Equitalia ma anche un credito nei confronti dello Stato, per Iva o per lavori svolti verso la Pubblica amministrazione". E lo Stato italiano, secondo i dati della Cgia di Mestre, è il peggior pagatore d'Europa: ammontano a 70 miliardi di euro i debiti dovuti per servizi.


E non è tutto, aggiunge Goffi: mettere sullo stesso piano evasori e persone in difficoltà è "completamente sbagliato. Serve - spiega - un trattamento di vantaggio per coloro che dimostrano di aver fatto regolare dichiarazione di Inps, Iva, cioè non si sono nascosti al fisco, ma hanno una oggettiva difficoltà a versare quanto chiarato". Lo Stato insomma secondo l'avvocato non può non tenere conto delle difficoltà nelle quali possono incappare i suoi cittadini più leali. "Gli si permetta quindi di spiegare le ragioni oggettive che gli impediscono di onorare i pagamenti, come il calo di fatturato, la richiesta di cassa integrazione per i loro dipendenti o i mancati pagamenti da parte dello Stato o situazioni di malattia invalidanti come tumore o Sla che hanno effetti devastanti sulle imprese. In questi casi gli interessi e le sanzioni devono essere ridotti. Poi si discuta pure della fase esecutiva, ma il problema reale sta prima di quella fase". E poi, conclude, "si elimini quel devastante moltiplicatore di interessi che fa lievitare le somme in maniera esponenziale nel giro di pochissimo tempo". 


Corruzione il mio pallino


Quando un paese non parla onestamente del proprio tumore, vuol dire che non gli uomini ma gli eventi gestiranno la crisi. La corruzione ha determinato il nostro costante impoverimento.  E se non si lotta contro di essa come si sta facendo (con terrificanti quanto inutili spot) contro l' evasione, saremo costretti, purtroppo, a considerare le manovre finanziarie come sostenitrici e mantenitrici di questo decadimento, quindi sacrifici e sofferenze buttati per favorire i fruitori della corruzione. In Francia ci sono 20 aziende  e quindi 20 consigli di amministrazione che gestiscono il trasporto pubblico nazionale.  In Italia 1200  con 1200 consigli di amministrazione pieni di " politici trombati " che intervengono solo quando si fanno acquisti importanti. Poco tempo fa si è costruita una pista ciclabile nella riviera di ponente, con caratteristiche uguali  a quella costruita sulla costa azzurra. La nostra è costata 10 volte di più. L' alta velocità è costata 3,5  volte il costo medio degli altri paesi europei. 

Se non si prendono in considerazione queste anomalie, ho paura che non ne usciamo. Bisogna ricordare che tutti gli altri paesi europei hanno la legge contro la corruzione  che  noi ci ingegniamo ad ignorare da oltre 10 anni. Ma se facciamo manovre lacrime e sangue solo sulla pelle dei cittadini, senza mai prendere in considerazione questo nostro tumore istituzionale, come si fa a non essere socialmente depressi? 

Se non puoi più farle, almeno aggiustale


Bisogna fare ricorso al buon senso, specie in periodi di crisi. Ad esempio Fincantieri a Genova non può sperare di fabbricare altre navi da crociera: stanno lavorando a prezzi che fanno concorrenza ad alberghi medi. Forse di navi da crociera ce ne sono anche troppe, e stranamente auentano via via che aumenta la crisi. Uno dei tanti strani fenomeni. Vuol dire che non ci si può affezionare al boom economico e al benessere in costante crescita; sarebbe come  affezionarsi alla giovinezza.  Una pura follia. Però questi cantieri e  queste capaci maestranze potrebbero benissimo essere leader nelle riparazioni navili: è di questo che il mercato ha bisogno. 

Corruzione di G. Sartori


Che l'Italia sia un Paese profondamente corrotto è noto. Ma scoprire che si trova nella graduatoria di Transparency International al sessantanovesimo posto (per corruzione) lascia allibito anche  me.  Certo, non abbiamo un passato glorioso. La mafia, l'onorata società, sboccia in Sicilia, per poi risalire per tutta la penisola e diffondersi al tempo stesso negli Stati Uniti. Abbiamo anche un passato assai più lungo. In un bellissimo libro, L'Italia e i suoi invasori, Girolamo Arnaldi racconta che nessun popolo è mai stato invaso quanto il nostro. A quei tempi i barbari ammazzavano. Noi l'abbiamo quasi sempre scampata, come se fossimo dotati del genio della sopravvivenza. O Spagna o Francia, purché se magna. Siamo, allora, di vecchissimo mestiere. Se vogliamo capire come è nato e nasce tanto odierno marciume forse conviene ripartire da qui. Quanto all'oggi, il governo tecnico di Monti è l'unica chance di salvezza che ci resta.


domenica 12 febbraio 2012

Corruzione, cancro da 60 miliardi è la terza causa di danno all'erario!!!


Un fenomeno in costante crescita, per la Corte dei conti si è annidato nelle pubbliche amministrazioni. Il guardasigilli ha annunciato una riforma contro le nuove forme di reato nei rapporti imprese-Stato di EMANUELE LAURIA http://www.repubblica.it/economia/2011/12/21/news/corruzione_dossier-26964256/?ref=HRER1-1 
ROMA - È una voragine in cui sprofondano i conti pubblici. Sessanta miliardi di euro che, in un Paese chiamato a stringere la cinghia, rappresentano il costo della corruzione.  Il fenomeno, hanno spiegato i giudici contabili, è in costante crescita "e si è insediato e annidato dentro le pubbliche amministrazioni". Finendo per costituire la terza causa di danno all'erario. L'ultimo allarme, fatto risuonare nel corso di un'audizione alla Camera dal presidente della Corte dei conti Luigi Giampaolino, ha trovato pronta eco nelle tabelle di Transparency International, che vedono l'Italia scendere in due anni dal 63° al 69° posto dell'indice di percezione della corruzione. Siamo in compagnia del Ghana e delle Isole Samoa e quartultimi in Europa davanti solo a Grecia, Romania e Bulgaria. Non sono numeri vuoti: Transparency ha stimato che per ogni peggioramento in classifica si perde il 16 per cento degli investimenti dall'estero. Al contrario, scalando qualche gradino, si attrarrebbero preziose risorse. L'economia reale, insomma, risente oggi più che mai dell'effetto nefasto del malaffare. Nelle capitali politiche del Continente, anche in questo campo, hanno puntato gli occhi sul nostro Paese: il Greco, l'organismo del consiglio d'Europa deputato alla prevenzione e al contrasto della corruzione, in un recente rapporto ha espresso preoccupazione per la mancanza di un programma nazionale coordinato e per l'indipendenza "solo parziale" delle strutture chiamate a fronteggiare il ritorno delle mazzette negli uffici pubblici. D'altronde, l'istituzione di un'autorità unica anti-corruzione sganciata dal potere politico è prevista anche da diverse convenzioni internazionali, dell'Ocse come dell'Uncac, un'organizzazione di Stati nata per combattere le infiltrazioni illecite nell'amministrazione. Il tutto mentre la nuova legge contro la corruzione, varata dal governo Berlusconi nel marzo del 2010, dopo il sì del Senato attende ancora il via libera definitivo della Camera. Il ministro della Giustizia Paola Severino ha annunciato una riforma per sanzionare nuove figure giuridiche come la corruzione privata all'interno delle imprese. Il crimine, per adesso, corre più veloce delle norme. “ Battaglia impari per la Corte dei conti nel 2010 recuperati solo 293 milioni”. E' una battaglia impari, quella contro la corruzione. Basti pensare che, a fronte del costo plurimiliardario del fenomeno, la Corte dei conti nel 2010  è riuscita a recuperare nel complesso"solo" 293 milioni. Di questi 32,19 milioni sono il risultato delle 47 sentenze emesse dalle quattro sezioni d'appello con le quali sono stati condannati per danni patrimoniali da reato contro la pubblica amministrazione 90 funzionari pubblici. E bisogna aggiungere 4,73 milioni per danni all'immagine. Le sezioni regionali della Corte invece hanno emesso 350 sentenze con condanne al pagamento di 252,68 milioni per danni patrimoniali e altri 3,57 per danni all'immagine della pubblica amministrazione. Ma incombono le citazioni in giudizio da parte delle procure regionali della Corte:  delle 227 depositate, 95 riguardano reati di truffa e falso, 50 peculato e 40 concussione e corruzione.  Nel Lazio il maggior numero di citazioni, poi Calabria, Sicilia e Campania. "Tassa" di mille euro sul contribuente  ma nel calcolo non c'è il sommerso”. Che la corruzione non sia soltanto un aspetto del malcostume  italico  è  ormai un fatto assodato. In una visione più prosaica, ha invece un peso economico che incide,  su ogni contribuente, per circa mille euro a testa. E frena gli investimenti esteri. I sessanta miliardi di "buco" stimati dalla Corte dei conti rischiano di essere solo una buona approssimazione perché, come spiega il presidente della Corte dei conti Luigi Giampaolino, i reati di corruzione sono caratterizzati da "una rilevante difficoltà di emersione ed esiste una scarsa propensione alla denuncia, non solo perché si tratta di comportamenti che spesso nascono da un accordo fra corruttore e corrotto, ma anche perché, nell'ambiente in cui sorgono, anche le persone estranee al fatto, ma partecipi all'organizzazione, non dimostrano disponibilità a denunciare fenomeni di tal tipo". L'Italia al 69° posto nel mondo in Ue; peggio solo Grecia e Romania In una scala che va da 0 (molto corrotto) a 10 (per niente corrotto), l'Italia anche quest'anno ha una valutazione molto negativa:  3,9 punti. La stessa dell'anno scorso, ma con un arretramento nella posizione in classifica poco edificante: Transparency international, organizzazione con sede a Berlino, ora colloca il nostro Paese al 69° posto. E quart'ultima in Europa, davanti solo a Grecia, Romania e Bulgaria. Dato che ha portato la presidente della sezione italiana di Transparency, Maria Teresa Brassiolo, a lanciare un appello: "Fate il possibile per abbattere il livello di corruzione diminuendo i costi pubblici e quindi il debito". "Sono necessarie - afferma Walter Forresu, membro del board - misure strutturali che riducano in maniera drastica il costo della governance e della politica". Fra le proposte di Transparency Italia l'adozione di codici di condotta per i membri del parlamento e del governo. In 5 anni reati in costante aumento prescrizione fenomeno inquietante Anche la magistratura ordinaria registra un aumento dei reati contro la pubblica amministrazione: in particolare i procedimenti per concussione, nei cinque anni fra il 2005 e il 2010, sono stati in costante aumento: da 114 a 144 quelli per cui hanno proceduto otto grandi uffici giudiziari (Milano, Torino, Venezia, Firenze, Roma, Bari, Napoli e Palermo). Il dato, fornito dal governo italiano, è contenuto in un rapporto del Greco datato 14 giugno 2011. L'organismo del consiglio europeo non ha mancato di far notare che "i procedimenti giudiziari falliti per la scadenza dei termini di prescrizione è ritenuta causa, almeno nella percezione del pubblico, di una parte inquietante della corruzione". Il governo Berlusconi, nei dati inviati a Strasburgo, si è vantato di una diminuzione del 3 per cento del numero delle prescrizioni, dal 2009 al 2010. Soppresso l'alto commissariato manca un'authority indipendente Il tema lo hanno posto, a più riprese, organizzazioni internazionali come l'Ocse e l'Uncac (nazioni unite contro la corruzione): l'esigenza, per i Paesi che lottano il malaffare, di costituire un'autorità anti-corruzione "indipendente, stabile, efficace". In Italia questa struttura non esiste, da quando - nel 2008 - il governo ha soppresso l'alto commissariato trasferendone le funzioni al dipartimento della funzione pubblica presso la presidenza del Consiglio. Il Greco, organismo del consiglio d'Europa, nel denunciare una situazione italiana in chiaroscuro, ha additato in un rapporto datato 14 giugno 2011 la mancanza di un programma nazionale coordinato contro la corruzione e parlato di una "parziale indipendenza" delle unità organizzative italianeSoppresso l'alto commissariato manca un'authority indipendente. Nella nuova legge un piano nazionale l'osservatorio e l'incompatibilità Un piano anti-corruzione nazionale che sarà l'insieme di singoli programmi regionali, da presentare in Parlamento e periodicamente aggiornare. E ancora: un osservatorio che fornisca alle istituzioni dati e statistiche ufficiali sul fenomeno. Quindi norme sulla ineleggibilità alla Camera e al Senato di condannati in via definitiva. Il disegno di legge, varato il primo marzo 2010 dal governo Berlusconi, ha avuto a giugno l'ok del Senato ma attende di essere esaminato dalla Camera. In ogni caso, il ddl che giace a Montecitorio non è sufficiente, secondo il nuovo Guardasigilli Paola Severino: "Ci sono figure giuridiche nuove come la corruzione privata all'interno delle imprese, cioè una forma di corruzione - ha detto il ministro a Repubblica - che non riguarda pubblici ufficiali". Rapporto stretto con il riciclaggio prima "industria" del nostro Paese La corruzione come parte di una zavorra economica più pesante, quella dei costi dell'illegalità. È una particolarità del caso-Italia. Se è vero che, come denuncia il Gafi (gruppo d'azione finanziario internazionale contro il riciclaggio), "è stretto il rapporto fra corruzione e riciclaggio in Europa", è vero pure che quest'ultima voce nel nostro Paese ha una rilevanza non secondaria: 150 miliardi, il 10 per cento del Pil. "È la prima industria italiana", segnala il procuratore antimafia Piero Grasso nel libro "Soldi sporchi" scritto con Enrico Bellavia. E la corruzione, il fatturato delle mafie, il pizzo, l'evasione fiscale fanno crescere ancor di più il peso del malaffare sul debito pubblico. "Un furto da 330 miliardi", secondo Luciano Silvestri della Cgil. L'ultima cifra da raccontare: quella dello spread fra un Paese onesto e uno fuorilegge. 

La nostra Putrefazione.

Quando un paese non parla onestamente del proprio tumore, vuol dire che non gli uomini ma gli eventi gestiranno la crisi. La corruzione ha determinato il nostro costante impoverimento. E se non si lotta contro di essa come si sta facendo (con terrificanti quanto inutili spot) contro l' evasione, saremo costretti, purtroppo, ha considerare le manovre finanziarie come sostenitrici e mantenitrici di questo decadimento, quindi sacrifici e sofferenze buttati per favorire i fruitori della corruzione.

In Francia ci sono 20 aziende e quindi 20 consigli di amministrazione che gestiscono il trasporto pubblico nazionale. In Italia 1200 con 1200 consigli di amministrazione pieni di "trombati politici" che intervengono solo quando si fanno acquisti importanti. poco tempo fa si è costruita una pista ciclabile nella riviera di ponente, con caretteristiche uguali si era costruita anche sulla costa azzurra. La nostra è costata 10 volte di più. L' alta velocit° è costata 3,5 volte il costo medio degli altri paesi europei. Bisogna ricordare che tutti gli altri paesi europei hanno la legge contro la corruzione che noi sono più di 10 anni che ci ingegniamo a ignorarla. Ma se facciamo manovre lagrime e sangue, senza mai prendere in considerazione questo nostro tumore, come si fa a non essere socialmente depressi.

Speriamo succeda


E' arrivato il momento di sane e doverose rivisitazioni, cambiamenti di oggettive e insostenibili situazioni privilegiate. Potrebbe essere benissimo un taglio orizzontale a tutte le pensioni che superano i 10.000 euro mensili. Nessuno può pretendere più di 10.000 euro mensili quando è vecchio. Punto. Perché c'é la crisi, perché la gente prima e presto non può più sopportare ingiustizie medioevali, perché sempre più persone normali visitano i cassonetti dei supermercati, perché si stanno sempre più consumando disgrazie tipiche della povertà, perché se si votasse per questo limite il 99 % degli italiani sarebbero favorevoli.  Destra,  sinistra e centro. Perché siamo in una democrazia e prima o presto così sarà!  Se questo cambiamento la politica non riuscisse a sopportarlo, (poi con parole umane mi si spieghi cosa è il primato della politica)  sarà inevitabilmente l' anti politica a farlo. Nessun pensionato può comprendere privilegi costosi,  come  autista e super vettura 24ore su 24, a nostre spese fino alla morte del fortunato. Non si può più sopportare:  meccanismi oliatissimi, che ad esempio, permettono ai componenti della Corte Costituzionale, che presiedendola anche per pochi giorni prima di andare in pensione, hanno diritto al privilegio a vita di autista e macchina fino alla morte.


Un buon segnale viene da Giampiero Lo Presti nel suo "Basta toghe con doppio stipendio" per i giudici amministrativi. Se questi giudici vengono richiamati dalla politica, devono essere sostituiti, anche perché, remunerati meglio, e alla Corte dei Conti, mancherebbe un addetto; non tenere il posto per il collega che percepisce un nuovo e più alto stipendio! Tutte queste anomalie hanno portato il nostro paese sul fondo  e pochi incoscienti sempre più in alto. Sono convinto che se si ha il coraggio di iniziare  questa disinfestazione, i primi ad essere ripuliti, daranno una mano a pulire il rimanente. 

Il gioco


Non esiste Zorro e non esiste Superman, questo è sicuro. Esiste la semplicità della domanda mai fatta (in televisione) per ottenere una risposta vera, domanda mai ripetuta, mai pressante. Anche conduttori di un certo spessore lasciano cadere l' argomento come se si trattasse di una situazione personale  particolarmente delicata per l' interrogato. E sono: la definizione della questione dei 95 miliardi di euro  che il  nostro  Stato ha erogato nei confronti di un gruppo di società (che gestiscono  slot-machine) particolarmente fortunate, perche uniche ad avere uno sviluppo annuo a due cifre, ma necessitanti di una autorizzazione  governativa annua.

Speriamo nel futuro


L' altra sera nella trasmissione L’infedele, ho capito che andremo tutti a bagno. Perché non si vuole  (non si può) parlare chiaramente dei problemi dell' Europa dei suoi Stati associati.
L' Italia è una Nazione il cui PIL da 20 anni non supera l' unità. Vanta un livello di corruzione che non ha nessuna Nazione europea (eccetto forse la Grecia). Questo ammorbamento per il 2011 si avvicinerà agli 80 miliardi di euro. Inoltre l' Italia ha una evasione ed una elusione che superano i 120 miliardi di euro. L' unica attività fiorente ed in espansione, anche perché la più politicamente coccolata dallo Stato e dai diversi governi che si succedono nel Bel Paese, è il gioco d' azzardo! Anche questa attività ha uno sviluppo inversamente proporzionale all' andamento del PIL; leggasi più disperazione maggiore aumento del  gioco, e questo dovrebbe dirla lunga sul livello di degrado sociale a cui siamo giunti. Penso al professor Monti il cui  Governo ignora questi tumori: senza mettere mano a questi presupposti, sarà molto difficile raggiungere la parità di bilancio, l'aumento della occupazione e del PIL.

Capisco le difficoltà dei tedeschi l'altra sera da Gad Lerner, senza, credo, poter toccare questi argomenti (perché è chiaro che c'è un accordo, a meno di pensare che siano tutti scemi, e io l' unico genio). Come si possa parlare di economia senza parlare del "malaffare, che strangola il nostro Paese". Ma, imperterriti, tutti discutono di riduzioni di pensioni, diminuzioni di spesa pubblica in generale, quella della sanità in particolare, una decisa patrimoniale, l' introduzione dell' ICI, e aumentano di nascosto il debito pubblico. Chi li ferma? Chi si oppone a queste logiche che ci presentano come incontrovertibili e assolute?

E' chiaro comunque che questi sforzi possono essere veramente inutili, con conseguenze inimmaginabili quando tutti percepiranno quali erano le altre cause da prendere in considerazione per non rendere vano tutto questo sacrificio. Per un corretto funzionamento dell' Europa, L' Italia e la Grecia, e tutte quelle Nazioni che si trovavano affette da questi cancri, avrebbero dovuto prima combatterli, e solo dopo entrare nella Unione Europea. Unica consolazione che questo periodo sarà necessario, e servirà da esperienza per i nostri figli quando rifaranno la nuova EU. Questa senza libertà di influire sui bubboni dei suoi associati è  giunta ormai alla fine. 


I veri delusi saranno quelli che non vogliono sacrificarsi per le generazioni future, perché "cosa mai hanno fatto per noi?". Quelli del tornaconto personale ad ogni costo, qui e subito. Invece  quelli che vedono in questa decadenza tutti colpevoli eccetto loro sono una innumerevole quantità di persone, a cui io sicuramente appartengo, che con una malcelata spocchia prima o poi diranno (ma sarà una magra consolazione): "lo avevo detto". 

Dove erano le agenzie di ratin nel 2002?


Quando il presidente George W. Bush nel 2002, annunciò il piano per allargare il mercato dell' acquisto della prima casa, anche a chi non aveva soldi a sufficienza, dove erano queste agenzie di rating? Quando le 5 banche di affari, chiesero al più sprovveduto presidente degli USA, di poter non tener conto del sano vincolo fra capitale netto e rapporto medio fra i debiti. Concessione fatta, i dirigenti delle banche di affari raggiunsero utili e quindi stipendi mai raggiunti prima. Trasformarono ogni contratto di acquisto con mutuo in una bomba a orologeria per tutte la banche del pianeta. Le 5 banche di affari volevano solo contratti da impacchettare e rivendere. A presentarli come buoni furono proprio le agenzie di rating che spesso assegnano la valutazione migliore, la tripla A. E, come se non bastasse, anche la compagnia di assicurazioni più importate degli USA, la Aig si fa garante che in caso di "default" ne risponderebbe con le sue  ricchezze.  Il messaggio è chiaro: i rischi sono limitati. Hanno impestato il mondo e ora fanno le verginelle, le agenzie di rating, e non c'è nessuno che dica almeno, agli americani, che ce ne siamo accorti. (il sole 24 ore: LA GRANDE CRISI)

La nuova corruzione


Siamo all' inizio di una nuova tangentopoli, con protagonisti più determinati e capaci del precedente periodo corruttivo. Il meccanismo endemico della falsa fatturazione, da cui si percepiscono le somme per pagare la corruzione, favorisce il rapporto trilatero fra committente appaltatore e esponente politico. Quest' ultimo è in grado di soddisfare la troica. Tutti ne godono, eccetto noi. Ed è facile capire perché qualunque esponente politico quando si parla dei 60 miliardi di euro di corruzione, con un indotto negativo difficilmente quantificabile( in aziende escluse e quindi fallite perché prive di lavoro) risponde piccato, che si sta facendo dell' anti politica, e che comunque è tutto da dimostrare, e quando i giudici diventano pericolosi, perché hanno prove inconfutabili, sono comunisti che vogliono sovvertire un governo nominato democraticamente dagli elettori. Ma comunque i 60 miliardi sono tutti da dimostrare, dimenticando che è la Corte dei Conti che ha dato questa cifra.(per difetto) Le parole di Lorenzo Bargogni sono ben più illuminati e chiare di quelle di Mario Chiesa del Pio Albergo Trivulzio, che dette l' avvio a tangentopoli: Per l' autorevolezza del soggetto e per il ruolo occupato e la chiarezza della sua dichiarazione." Io sono il collettore di rapporti con i politici per conto di Finmeccanica e mi sono sempre occupato di trasferire le loro richieste alle società del gruppo, nomine assunzioni ed appalti: Sono in grado di ricostruire quanto è accaduto negli ultimi anni. Ho sempre agito in pieno accordo con il presidente Pier Francesco Guargaglini del quale sono uno dei collaboratori più stretti. Ora si incomincia a capire perché nessuna formazione politica ha mai voluto sottoscrivere la legge sulla corruzione. Questa libertà di operare era considerato da tutti il vero premio, perché forse in pochi considerano il mandato politico un impegno sociale. Mentre loro si arricchiscono l' Italia sta per fallire, e mentre nuovi tecnici cercano di porre rimedio al modo devastante con cui si è affrontata la crisi, la vecchia classe politica chiede a Mario Monti un impegno a non presentarsi più a fine legislatura! 

Una buona parte dei nostri parlamentari europei

sono persone senza responsabilità, che hanno capito che, una volta arrivati lì, sono tutti  impunibili.  Si pensi che Brunetta faceva dei corsi alle signorine che dovevano andare nel parlamento europeo,  e  buona parte di quel programma demenziale non si è realizzato, grazie alla moglie di Berlusconi che denunciò il ciarpame.  Se poi pensi che nel sud buttano via gli aranci perché in Europa, grazie alla preparazione e al modo di selezionare  i nostri parlamentari europei, sono riusciti a fare passare una legge grazie alla quale le aranciate  (Bevande)  si possono fare senza arance. Se la produzione delle arance fosse stata in Germania, col ca..o che sarebbe passata questa legge. E questo non lo si può che vivere che con un avvilimento puro. 

mercoledì 8 febbraio 2012

Giocate ma con "moderazione"


Due cose che ritengo da portare a conoscenza a quelli che ancora non lo sanno,  sono: 

1) l’Italia non ha mai sottoscritto la legge europea anti corruzione perché governo e opposizione sono sempre  stati d' accordo nello scordarsela mentre tutte le nazioni della UE le hanno controfirmate

2) il governo legifera sempre  a favore della bisca di stato delle 10 società di gioco delle slot-machine che devono allo Stato 95 miliardi di euro,  e anche questo se lo scordano facilmente tutti, eppure queste società operano su licenza di Stato e quindi anche uno stolto potrebbe capire che non ci vorrebbe nulla per raggiungere un accordo normale, perché basterebbe volerlo e all’occorrenza minacciare di non rinnovare  più la licenza. 

Dove troverebbero un’altra attività così remunerativa e protetta? Si aggiunga che queste società riescono a sottrarre, al consumo normale della nostra società, qualcosa come più di 60 miliardi di euro, che se inserite nel ciclo produttivo genererebbero un buon aumento di PIL. Mi si dirà che anche attraverso questo canale si può aumentare  il PIL;  probabilmente è vero, ma a prezzo di quanta disperazione, di quante famiglie rovinate, di quanta dispersione di energie  e  di talenti e di quanti suicidi?  Qualcuno crede che si tratti di moralismo? No, è concretezza. Ma a queste  lobby non interessa nulla, tanto più ai deputati che si fanno in quattro per fare aumentare il gioco. E Tremonti voleva risolvere la questione, in modo tombale, con meno dell' 1% del debito erariale.


Quando vedrò anche questi due problemi sull' elenco, allora manderò a tutti i miei indirizzi.

Sempre le stesse cose


Caro Galletta


ben venga la massima espressione politica se occorre per fare un governo tecnico; il brutto è che ora siamo alla minima e peggiore  espressione politica. Quando un governo è di fatto a gambe all’aria e tutti fanno finta di non accorgersene, se la situazione precipita, anche l' Europa si sente in diritto di dover intervenire, anche se molte delle colpe sono sue. Non dovrebbe essere permesso ad uno stato membro di avere una corruzione e un’evasione  ai livelli della Grecia ed Italia, pena il non ingresso, o la momentanea espulsione.  Il pretendere tutti gli Stati virtuosi è da sciocchi. Valga per tutti la non sottoscrizione della sola Italia delle norme relative alla corruzione, e l' inesistenza della lotta all' evasione se non a persone non protette. Come il costante ricorso al condono, che oltre a premiare i soliti furbi (che pagano solo sull’ammontare dichiarato)  danno l' opportunità di liberare tutti i controllori e puntarli contro chi il condono non lo ha fatto perché troppo costoso. Solo un bambino cattivo potrebbe dire che se uno ha la coscienza a posto,  non ha paura di nulla.  Ora paura la abbiamo tutti, e tutti sappiamo di chi è la colpa. 

E' facile dare tutte le colpe a Grillo


A parte che le elezioni si dovrebbero vincere sempre e comunque a prescindere, trovo poco conveniente dare la colpa della non vittoria in Abruzzo a chi ha votato per la lista "5 stelle" . E' come dare la colpa a chi si è astenuto dal voto. Ricordo quando Grillo era accusato di fare politica negli spettacoli,  e in molti sostenevano che se aveva coraggio doveva "scendere in politica". Ha avuto coraggio, ma chi si aspettava di poterlo annientare con il politichese si è sbagliato. Ma come può la sinistra non capire che con il comportamento devastante e incosciente della Lega e del partito di Fininvest lei è rimasta comunque al palo e divisa? Ma come può non capire la sinistra che se volesse vincere, dovrebbe umanizzare e cercare di fare proprie le “farneticazioni” dei grillini? Dovrebbe copiare buona parte del comunicato politico 47 di Grillo, magari renderlo meno provocante, ma dovrebbe capire che quello che è contenuto nel comunicato va studiato  e tenuto in considerazione, non disapprovato. Perché il 6% degli italiani votanti sono troppi per considerarli farneticanti. La sinistra dovrebbe anche capire che mai come ora c'é bisogno di un governo il meno politico possibile. E presentarsi con un partito di cinque correnti, a loro volta ridivise in 15 altre correnti, crea confusione e ansia. (1) Esiste una idiosincrasia mai percepita prima nei confronti della politica! Bisognerebbe avere l' umiltà e il coraggio di amare sinceramente il nostro Paese e procedere nella costituzione di un governo tecnico che sfrutti la situazione "favorevole" per fare cose, e riforme che non si é mai riusciti  a portare a termine, con qualunque normale maggioranza. Con questo tipo di governo si dovrebbe compiere la modifica della legge elettorale, si dovrebbero realizzare le liberalizzazioni di tutte le categorie privilegiate, le ristrutturazione pensionistiche, portando la stessa somma ricavata a vantaggio dei più colpiti dalla crisi,  (i pensionati a basso reddito): allo stesso tempo si dovrebbe sferrare la lotta all'evasione, quella vera, combattere la corruzione con leggi approvate e non da tutti sempre vergognosamente dimenticate, colpire la ricchezza disonesta, che è stata fino ad ora stupida mente protetta, e si dovrebbero attuare tutti quei cambiamenti che mai si potrebbero portare a termine con compagini politiche corrotte da lobby, di amici, amici di amici e incapaci - che, specie questi ultimi, creano filiere di incapacità che devastano la ricchezza della nostra nazione, a svantaggio di tutti. Costoro per il periodo del governo tecnico dovrebbero rimanere senza voce. E questo potrebbe essere agevolato anche dalla presenza del nuovo movimento che ha tolto la sicurezza a chi ha troppi amici per governare in questo momento, sia a destra che a sinistra.  Se poi il movimento favorisse, con la sua sana insicurezza, il Professor Monti, si potrebbe avere un governo  in grado di lavorare e rassettare questa nostra sfinita Italia. Nominando persone per capacità provata, non per riconoscenza o premio. Vogliamo provare a guardare al nuovo Presidente del Consiglio  e ai suoi ministri con fiducia e sentirli per la prima volta come persone migliori di noi, perché più capaci, convinti di essere chiamati a svolgere con orgoglio un nobile lavoro. Invece oggi, purtroppo, nell' intimo ci sentiamo migliori di tutti i nominati di questo governo; tale è la stima che abbiamo dei politici in generale. Solo dopo un certo periodo di tempo, quando il nostro Paese sarà in condizioni accettabili, i partiti potranno riprendere  il loro posto, sperando che nel frattempo abbiano allontanato i peggiori, anche se tutti noi saremo più vigili, e potremo guardare i più giovani con meno vergogna.
 Marco Grasso

(1) Area Socialdemocratica: Insieme per il PD, questa è l' area Socialdemocratica: Riformisti e Democratici, Veltroniani, A Sinistra, Democrazia e Socialismo, Semplicemente Democratici, Vivi il PD-Cambia l' Italia, insieme per il PD. 

Area Cristiano-sociale:
I Popolari/Quarta fase, Democratici Davvero/Bindi, Teodem,Ulivisti, Cristiano Sociali.

Area Liberale: 
Associazione TrecentoSessanta, Democratici Rinnovatori e corraggiosi, Liberal P.d.

Area Eecologista:

Ecologisti Democratici.


Poi c'è la Collocazione Europea, ma per capire quella bisogna essere bravi. 

A voi non metterò mai le mani in tasca


Il Presidente del Consiglio e tutti i suoi ministri, sono andati fuori, su un balcone dal quale non  è data possibilità di vedere il panorama a noi uomini normali. Il poggiolo è quello dell' insensatezza, dove  se uno è indeciso sulla lunga marcia del capo, viene cacciato con ignominia. La realtà è completamente diversa:  la conoscenza delle esigenze degli italiani si risolverà a tempo debito. Comunque il “premier”, sollecitato nel proporre una manovra, l’ha presentata: 1) colpisce i redditi del lavoro; 2) non colpisce i patrimoni;  3) taglia il finanziamento alle Regioni, e quindi diminuisce le prestazioni ai cittadini; 4) introduce nuove tasse, che colpiscono orizzontalmente, facendo il solito "baffo" alle fasce più abbienti; 5) si potevano colpire i patrimoni immobiliari a vantaggio del reddito da lavoro, invece si è preferito colpire chi le tasse  le paga già. 6) inesistenti le misure contro l' evasione fiscale: la tracciabilità passa a 2500 euro, ma si è di fatto depenalizzata per i milioni di Verdini e dell’Utri; 7) diminuendo i consumi e quindi il PIL, ci guadagneranno come sempre in casi di forte crisi le bische di Stato: Gratta e vinci, slot-machine e superenalotto, perché aumentando a loro le tasse, usufruiranno di maggiori possibilità di rapina legalizzata con nuovi e sempre più struggenti giochi. 8) La corruzione che in questi momenti viene dimenticata anche dall’opposizione, dovrebbe essere considerata come un costo sociale, con tutte le conseguenze del caso.

Fuori sul balcone si sente il pensiero unico che sentenzia: Voi del gruppo 1-4 non mi votereste mai. Voi del gruppo 5-8 spesso mi votate e colpirvi mi sanguinerebbe il cuore, e quindi manterrò la mia promessa:  non vi metterò mai le mani in tasca! 

Squadra che perde non si tocca


A volte le frasi più giuste si sentono dire dalle persone che meno si stimano, indipendentemente dalla loro fede politica, anche se in questo momento le fedi politiche stanno passando un brutto momento.  Esempio di frase sibillina ma azzeccata é quella del Ministro Tremonti: la posizione migliore della Spagna rispetto all'Italia é dovuta al fatto che la prima ha riconosciuto l' incompetenza della direzione politica e va alle urne. Qualunque società di rating aspetta a dare un qualunque giudizio se uno Stato va alle consultazioni! Direi che non fa una grinza questo ragionamento, indipendentemente da chi lo fa. 

L' Italia sembra sostenere invece  che "squadra che sbaglia non si tocca... ma continua a litigare." Dopo i risultati raggiunti solo da noi si discute eternamente per dare un senso diverso agli stessi, sulle responsabilità di una gestione senza colpe ma sfiduciata da altre nostre istituzioni, e le liti diventano "rattelle", le incompetenze diventano invidie, il comunismo è sempre il nemico da battere, e tutta questa pochezza é sotto gli occhi tristi di tutti.  

Negli stessi giorni in cui la terza agenzia del mondo declassa l' Italia, il nostro Primo Ministro vola ad una festa di compleanno dell' amico Putin.

L' uso silenzioso di veleni anche agli alleati.

Non mi sento anti americano. Però, quando questa grande nazione, compie degli atti sconvenienti nei confronti dei suoi alleati, mi farebbe piacere che il Governo Italiano li facesse notare. Ieri sera su RAI news 24 si vedevano soldati americani che ispezionavano un teatro di guerra precedentemente da loro bombardato. Questo accadeva in una zona non precisata del Corno d' Africa, i militari erano bardati in modo che sembrava visitassero un sito interessato da un bombardamento atomico. Caschi, maschere facciali, tute bianche ( per potersi proteggere da ogni sorta di pulviscolo) stivali e guanti. Praticamene attuavano quelle precauzioni che i nostri ragazzi non hanno attuato nel Kossovo, perché non sapevano nulla, con il risultato che 77 sono morti a causa del linfoma di Hodghing e 1700 con questo tipo di malattia stanno combattendo, e parecchi bimbi nati malformati. Tutto questo si poteva evitare, mediante una comunicazione tecnica, rendendo noto agli alleati che i proiettili usati contenevano uranio impoverito, e che a causa della sua trasformazione in polvere letale subito dopo lo scoppio, l' avvicinamento a quel teatro di guerra era da effettuarsi solo con opportune schermature. Questo taciuto problema ha creato molta sofferenza, anche se non portata a conoscenza. Se questa imbarazzante situazione non la si fa notare agli americani nemmeno quando ci chiedono un importante aumento dell' impegno militare italiano, vuol dire che chi tratta per noi è in uno stato di profonda sudditanza, oltre che una potentissima merda umana.
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Marco Grasso



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Marco Grasso
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Il sacro valore del fallimento


Passeremo i prossimi lustri a sanare l' insanabile che finanzieri alienati hanno creato perché coraggiosi e furbi, inebriati da questo presente che ha dato a tutti la certezza di essere impuniti, "perché così fan tutti". In breve tempo si sono dotati tutti di una ricchezza inconcepibile ad una sana imprenditoria, e senza aver mai dovuto pensare a una sana produzione, ma solo spostando ricchezze non di proprietà,  per acquisire società e farne spezzatini, creando illusori aumenti di valori azionari, e lavorando sulla vendita di titoli  capaci  solo di rappresentare la loro scaltrezza. Naturalmente tutto il risultato della loro destrezza si è sempre presentato col duplice risultato: loro sempre più ricchi e gli altri disperati. Pronti, ora con soldi loro, a ripetere il giochino. Finché la politica lo permetterà. Produrre significa lavorare, guadagnare, essere seri e soprattutto intelligenti, mentre arricchirsi devastando il bene di altri é sicuramente da furbastri pericolosi per la collettività. Soggetti eversivi, si dovrebbe chiamarli, invece di ammirarli o scimmiottarli come certa cultura pretenderebbe da vent’anni a questa parte. Così quando questo disastro si è presentato in tutta la sua immensità, lo si poteva risolvere nel modo sano che impone l' economia: fallire. Ma ci sarebbe stato da  punire i colpevoli. Allora si è preferito il sacrificio di molti per salvare i pochi veri responsabili.  E così è. Un sano fallimento avrebbe allontanato i furbi e i corrotti, avrebbe dato inizio a un periodo senza zavorra e le nuove generazioni ci avrebbero sicuramente ringraziato. Si sarebbe dovuto considerare questo evento al pari di una guerra, con la differenza che i nemici, in questo caso, li abbiamo in casa.

Per queste vendite ci vuole una capacità e onestà!


Qualora la nostra nazione avesse bisogno di vendere delle cose importanti per intervenire sul capitale del debito pubblico, occorrerà farlo con una classe politica (di governo e opposizione)  completamente rinnovata. Perché il vendere ricchezze pubbliche implica fiducia. Questa nostra classe politica è la più corrotta di tutti i tempi. Valga per tutti l' esempio di come si è venduto tutto il complesso ristrutturato della Maddalena. Venduto ad un prezzo molto inferiore di quello che si è speso solo per ristrutturarlo! Se avesse gestito la vendita di un siffatto sito una persona che avesse voluto fare gli interessi degli italiani,  avrebbe reso pubblico il lavoro e illustrato a tutti il sito (che dicono sia meraviglioso) per poi venderlo al miglior offerente.  Il presidente del Consiglio diceva per televisione che si potevano vendere beni nazionali per 700 miliardi di euro e quindi portare il debito pubblico a 1200 miliardi di euro circa. Ma se l' abitudine di vendere  è  quella, per un motivo o per l' altro, di fare sempre godere l' acquirente, e con la scusa, più o meno giusta della crisi attuale (la svendita a prezzi di saldi sarebbe garantita), allora e meglio aspettare una classe politica meno corrotta e con leggi che tutelino di più la ricchezza pubblica. E perché no creare un dicastero a parte, composto da persone di provata onestà, che metta tutte le vendite in internet, insomma operare alla luce del sole, cosa che attualmente è molto difficile.

Fiducia? Sempre meno.

Qualora la nostra nazione avesse bisogno di vedere delle cose importanti per intervenire sul capitale del debito pubblico, accorrerà farlo con una classe politica (di governo e opposizione) completamente rinnovata. (Eccetto pochi casi, nei parlamentari c'è un solo rammarico, quello di non aver operato di più per se stessi.) Va inoltre, per tali importanti operazioni selezionare la classe dirigente, atta a formalizzare le vendite, i prezzi, e selezionare gli acquirenti, e sopra tutto non fare nessuna vendita se non si è fatta propria la legge europea contro la corruzione, che solo l'Italia non è mai riuscita ad adottarla e in questo fortemente aiutata dalla opposizione. Naturalmente il tutto dovrà essere reso pubblico, e quindi ogni vendita evidenziata su internet. Non è certo colpa nostra se non ci fidiamo più di questi signori nominati da segretari di partito, che ora si è venuti a conoscenza in che che modo hanno sempre gestito i nostri soldi! (Come il trucco di acquistare quantità cospicue di azioni a prezzi irrisori per poi dividere gli utili nella seconda vendita.) Figuriamoci se dovessero vendere le nostre (nazionali ) proprietà. Tutti dobbiamo difendere la proprietà di quel centesimo di euro che è nostro in quanto italiani. Il tutto preferirei fosse esposto ad una asta internazionale, dove la domesticità delle offerte è più difficile. Francamente alla italianità (come esempio nella vendita di Alitalia) dell' acquirente, preferisco eventualmente il più capace e motivato straniero. Anche se a favorire gli affari della speculazione ci sarà il solito discorso "siamo in crisi non possiamo pretendere di più".