mercoledì 1 dicembre 2010

Marco Grasso
mostra dettagli 19 nov (12 giorni fa)

La paura della morte ha qualcosa a che fare con la paura del parto per le donne che stanno per avere un figlio. A volte le partorienti colte dal terrore, dell' inelutabilità del parto, soffrono in modo molto incontenibile, per fare accettare loro questo momento di tensione e normalmente superarlo, basta con calma dire loro:- Guardati in giro, tutta la gente che vedi é nata allo stesso modo. A volte la quantità umana, può tranquillizare.
Allo stesso modo quando uno é colto da crisi di panico, per l' inelutabilità della morte che dovrà affrontare, credo che sia sufficiente fare un giro al cimitero e fare notare che tutto sommato i morti presenti, non danno la sensazione di presenze sofferenti. Comunque il pensare alla morte solo quando si sta male oppure si è molto vecchi, può essere una prassi che faccia vivere si spensierati per tutto il tempo che si sta bene, ma che si possa lasciare questo mondo con molta paura e poca dignità.
Diverso è per i paesi nordici, che ad ogni rogito ad esempio, si prende in considerazione dei contraenti quale sarà il comportamento del notaio in caso di morte immediata ad esempio fra il periodo dell' impegno dell' atto e la sua perfezione. Questa abitudine, che elimina spiacevoli accadimenti nei confronti degli eredi, porta la popolazione nordica ad avere sempre presente che si deve morire mentre se se ne parla con i popoli meditteranei, una buona parte o "si tocca" o fa scongiuri.
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Marco Grasso

domenica 21 novembre 2010

Il gioco di Stato.

Caro A.B. E-Mail, aumentare le quote delle combinazioni minori del superenalotto sarebbe onesto, e un poco rispettoso per chi ha un vizio che solo in questo buio sociale può essere esaltato.
Il prelievo (oggi ogni due giorni, una volta quando avevano più pudore ogni settimana) generato da una promessa per una vincita sempre più alta è ossequioso solo verso che guadagna sul giuoco, e non per le classi più sfortunate che si immergono in un falso sogno. Aggiungi poi quando la vincita raggiunge (ormai li raggiunge sempre) livelli astronomici, i signori del superenalotto possono contare su una pubblicità di uno Stato amico a costo zero attuata da tutti i telegiornali che li rende semplicemente ricchi.

Imparino dal Dott. Marchionne i nostri politici.

Imparino i nostri governanti dal Dott. Marchionne, che per investire in Italia 20 miliardi di euro vuole revisionare tutti i contratti o comunque imporre situazioni alla sua direzione sempre più vantaggiose.
Imparino i nostri governanti cosa vuol dire, quando dice che " devono aver aperto lo zoo........" E' vero. Ha ragione. Solo una classe politica che esce dallo zoo può elargire più di 500 miliardi di euro di aiuti alla Fiat senza nulla chiedere in cambio.

Il ministro Tremonti nomona una commissione.

Marco Grasso a Secolo
mostra dettagli 13 ott

Il ministro della economia, Giulio Tremonti, nomina una commissione tecnica per attuare ragionevolezza alle multe che ammontano a 95 miliardi di euro, elevate a 10 società concessionarie delle slot-machine. Dopo un approfondito studio a cui è stato applicato scienza e coscienza, la cifra giusta per detta commissione e di 804 milioni di euro, poco più dell' 1% della cifra contestata dalla Corte dei conti a dette concessionarie che è di 95 miliardi di euro.
La famiglia Agnelli ha ritirato i 2 miliardi di euro dalla Svizzera pagando solo 100 milioni di euro, come voleva lo scudo fiscale. 5% del malloppo. Peccato che il periodo per il ritiro dei soldi sotto la protezione dello scudo fiscale era già scaduto. E che comunque lo scudo fiscale non si applica a procedimenti aperti come nel caso degli eredi Agnelli.
"Aliquota complessiva del 5% applicata sulle attività finanziarie e patrimoniali detenute al 31 dicembre 2008 o rimpatriate e regolarizzate a partire dal 15 settembre2009 e fino al 15 aprile 2010: questi i due aspetti principali dell' emendamento sullo scudo fiscale E che comunque lo scudo fiscale non si applica a procedimenti aperti". Come nel caso degli eredi Agnelli.
Chiunque di noi si fosse trovato con sentenze negative della Corte dei conti, o che il nucleo antifrode della Guardia di Finanza ci avesse messo la prua sopra, avremmo avuto a che fare con Equitalia che avrebbe semplicemente applicato la legge, mentre ora commissioni e nuclei antifrode stanno cercando di interpretare la legge secondo criteri di ragionevolezza, che si usano solitamente per amici degli amici, cricche e intoccabili, operazioni comunque che così spudoratamente non si possono fare in paesi di normale civiltà. Senza contare che il prosperare di questo tipo di società è direttamente proporzionale con l'aumento della disperazione delle classe sociali più sfortunate che sperperano denaro sperando di migliorare la loro esistenza e invece arricchiscono questi signori che non pagano nemmeno le tasse.

Equità fiscale!

MARCO SODANO
TORINO
Un patrimonio personale di oltre un miliardo, forse quasi due, depositato in Svizzera e sconosciuto al fisco italiano. Nella vicenda dell’eredità di Gianni Agnelli si fa spazio per un nuovo protagonista: l’Agenzia delle Entrate. Che vuole far chiarezza sul presunto tesoro nascosto dell’Avvocato e, soprattutto, incassare eventuali pendenze fiscali. La notizia è stata lanciata ieri dal Tg5, nell’edizione serale. La cifra in questione sarebbe stata «accumulata negli anni in Svizzera attraverso attività riconducibili ad Agnelli e mai dichiarate al fisco». Gli 007 fiscali sono stati messi sulla pista nel 2007, quando Margherita Agnelli (la figlia di Gianni), decise di avviare una azione legale contro i gestori del patrimonio del padre e di conseguenza contro la madre Marella, l’unica coerede e quindi «interessata a una valutazione corretta della consistenza dell’eredità», come ebbe a dire la stessa Margherita cercando di spiegare perché avesse fatto causa a sua madre. Un anno dopo la morte di Gianni Agnelli, nel marzo 2004, madre e figlia avevano raggiunto un accordo sull’eredità.

Margherita avrebbe rinunciato alla successione della madre, vendendole le proprie quote nelle attività industriali di famiglia e permettendo a suo figlio John Elkann di avere la maggioranza in Dicembre, la società che controlla Fiat e tutto il resto. Il patrimonio personale dell’Avvocato era invece nella fondazione Alkyone, costituita nel 2001, della quale erano beneficiarie le stesse Marella e Margherita. Chiuso il capitolo industriale senza scossoni, restava quello famigliare. E lì gli scossoni sarebbero arrivati eccome: nel 2007 Margherita Agnelli annuncia una causa per ottenere rendiconti più precisi sull’eredità che ha diviso con la madre. È convinta che Gianluigi Gabetti e Sigfried Maron, curando la successione, non abbiano messo sul piatto l’intero patrimonio di suo padre. Sostiene di aver scritto almeno sette lettere e di aver ottenuto solo un inventario «limitato ai beni italiani». A giugno di quest’anno, l’ennesima sorpresa: ancora Margherita, ancora una lite. Questa volta contro i legali - lo svizzero Jean Patry e l’italiano Emanuele Gamna - che avevano curato per conto suo l’accordo sull’eredità del 2004. Margherita sostiene che gli avvocati avevano lavorato per lei avendo un mandato anche da Gianluigi Gabetti e Sigfried Maron. Per convincere il legale italiano ad ammettere l’esistenza di quel mandato, Margherita non esita a riferire di una parcella da 50 milioni di euro transitata su conti via Singapore. La Finanza si mette sulle tracce di Gamna, mentre dalla Svizzera spunta un documento da cui risulta che Margherita Agnelli avrebbe preso come liquidazione per l’eredità un miliardo e 166 milioni di euro. C’era dell’altro? Margherita sostiene di sì e ne chiede ragione. Ovvio che ne chieda ragione anche l’Agenzia delle Entrate. Il calcolo che quantifica quel patrimonio in due miliardi è basato sulla valutazione della rivista americana Forbes, la bibbia dei patrimoni personali.

Nel 1990 attribuiva all’Avvocato un patrimonio di 1,7 miliardi di dollari: oggi la cifra avrebbe raggiunto 1 miliardo e 950 milioni (in euro) tenendo conto della crescita della Borsa, della bolla nella new economy e dell’attacco alle torri gemelle l’11 settembre 2001. E non si tratta solo di denaro. Secondo Margherita il tesoro comprenderebbe posti barca in Costa Azzurra, appartamenti di pregio a Parigi e New York, quadri di grande valore, conti correnti e pacchetti azionari mantenuti riservati - a detta di Margherita - anche dopo l’apertura della successione del padre. Con le nuove norme del decreto anticrisi sull’evasione, concludeva il servizio del Tg5, se il Fisco trovasse davvero un patrimonio simile, la multa potrebbe superare il capitale. Niente scudo fiscale: non si applica ai procedimenti aperti. Come questo.

Povera Italia.

Tutti proprio tutti hanno allungato le mani sulla nostra nazione.
A nessuno interessa il continuo aumento del debito pubblico, il compiere precise azioni politiche per favorire la ripresa, cercare di ridurre la disoccupazione che incomincia ad essere insostenibile. Tutti sappiamo cosa succede quando qualcuno ricorda che la Corte dei conti asserisce essere di 98 miliardi di euro ii debito dovuto dai concessionari dei videopoker. Tutti gli addetti alla riscossione dei tributi guardano sotto il tavolo, specialmente Equitalia. Queste società hanno bisogno di una concessione per operare? Concessionari appunto; si cominci a togliere la concessione, sequestrare le macchinette. Un guadagno lo sentirebbero i più inconsciamente colpiti dal vizio qualora tutti i giochi si fermassero, e questo sarebbe comunque un guadagno sociale specialmente se lo stato non percepisce le tasse. Sicuramente si raggiungerebbe un accordo, perché nessuno abbandona la gallina dalle uova d' oro. Ma questo argomento è pericoloso per tutti i partiti politici. Il leader politico protettore di questa lobby è stato attaccato su questini private, ma mai per questa costosa scorrettezza dei suoi amici. E' chiaro che la delicatezza sarà ricambiata, perché questi sono atteggiamenti bipartisan che permettono a tutti di fare tutto.

Equità fiscale.

Il ministro della economia, Giulio Tremonti, nomina una commissione tecnica per attuare ragionevolezza alle multe che ammontano a 95 miliardi di euro, elevate a 10 società concessionarie delle slot-machine. Dopo un approfondito studio a cui è stato applicato scienza e coscienza, la cifra giusta per detta commissione e di 804 milioni di euro, poco più dell' 1% della cifra contestata dalla Corte dei conti a dette concessionarie che è di 95 miliardi di euro.
La famiglia Agnelli ha ritirato i 2 miliardi di euro dalla Svizzera pagando solo 100 milioni di euro, come voleva lo scudo fiscale. 5% del malloppo. Peccato che il periodo per il ritiro dei soldi sotto la protezione dello scudo fiscale era già scaduto. E che comunque lo scudo fiscale non si applica a procedimenti aperti come nel caso degli eredi Agnelli.
"Aliquota complessiva del 5% applicata sulle attività finanziarie e patrimoniali detenute al 31 dicembre 2008 o rimpatriate e regolarizzate a partire dal 15 settembre2009 e fino al 15 aprile 2010: questi i due aspetti principali dell' emendamento sullo scudo fiscale E che comunque lo scudo fiscale non si applica a procedimenti aperti". Come nel caso degli eredi Agnelli.
Chiunque di noi si fosse trovato con sentenze negative della Corte dei conti, o che il nucleo antifrode della Guardia di Finanza ci avesse messo la prua sopra, avremmo avuto a che fare con Equitalia che avrebbe semplicemente applicato la legge, mentre ora commissioni e nuclei antifrode stanno cercando di interpretare la legge secondo criteri di ragionevolezza, che si usano solitamente per amici degli amici, cricche e intoccabili, operazioni comunque che così spudoratamente non si possono fare in paesi di normale civiltà. Senza contare che il prosperare di questo tipo di società è direttamente proporzionale con l'aumento della disperazione delle classe sociali più sfortunate che sperperano denaro sperando di migliorare la loro esistenza e invece arricchiscono questi signori che non pagano nemmeno le tasse.

Ricchezza privata e pubblica disperazione.

La ricchezza privata nel mondo continua a salire, negli ultimi 10 anni i patrimoni sono cresciuti del 72%, nonostante le ripetute crisi delle borse e le esplosioni delle bolle. Ciò significa una sola cosa, che le crisi fanno crescere i patrimoni (giganti) privati, ma i veri costi della crisi sono pagati da chi patrimoni non ha, diminuendo la loro sicurezza sociale con la diminuzione esagerata di risorse, a loro destinate in tempi normali, perché qualcuno ha abbattuto le due torri, o qualche banca (quasi tutte) anno fatto speculazioni demenziali, e lungi dall' essere pentite esigono per i loro direttori vergognosi regali, perché non si possono proprio chiamare retribuzioni! Peraltro in Italia non si mettono le mani in tasca a nessuno ma si usa tutto quello che si raccoglie dalle tasse con forte parsimonia quando si deve spendere per scuola, sanità, sicurezza, e tutte quelle cose che usufruiscono quelli che fanno conto su detti servizi , avendo contribuito per il maggior finanziamento di queste pubbliche risorse. I tagli orrizzontali del 10% di Tremonti sono solo sentiti dai meno abbienti e più tartassati, i figli dei ricchi andranno alla Bocconi, perché la produttività delle università (restando lettera morta ogni sorta di riforma per mancanza di risorse) pubbliche é sotto gli occhi di tutti. E' evidente che il risparmio che si attua è impressionante ma nello stesso tempo si impegna anche il futuro dei meno fortunati, aumentando il debito pubblico. Non prendere nemmeno in considerazione di tassare i redditi finanziari, gli unici che hanno tratto giovamento da questa crisi planetaria, o fare qualcosa per una corruzione devastante come é stata dichiarata proprio ieri dal presidente della Corte dei Conti non solo é da incoscienti ma anche un poco da criminali.
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Nucleare? Io aspetterei.

La ricchezza privata nel mondo continua a salire, negli ultimi 10 anni i patrimoni sono cresciuti del 72%, nonostante le ripetute crisi delle borse e le esplosioni delle bolle. Ciò significa una sola cosa, che le crisi fanno crescere i patrimoni (giganti) privati, ma i veri costi della crisi sono pagati da chi patrimoni non ha, diminuendo la loro sicurezza sociale con la diminuzione esagerata di risorse, a loro destinate in tempi normali, perché qualcuno ha abbattuto le due torri, o qualche banca (quasi tutte) anno fatto speculazioni demenziali, e lungi dall' essere pentite esigono per i loro direttori vergognosi regali, perché non si possono proprio chiamare retribuzioni! Peraltro in Italia non si mettono le mani in tasca a nessuno ma si usa tutto quello che si raccoglie dalle tasse con forte parsimonia quando si deve spendere per scuola, sanità, sicurezza, e tutte quelle cose che usufruiscono quelli che fanno conto su detti servizi , avendo contribuito per il maggior finanziamento di queste pubbliche risorse. I tagli orrizzontali del 10% di Tremonti sono solo sentiti dai meno abbienti e più tartassati, i figli dei ricchi andranno alla Bocconi, perché la produttività delle università (restando lettera morta ogni sorta di riforma per mancanza di risorse) pubbliche é sotto gli occhi di tutti. E' evidente che il risparmio che si attua è impressionante ma nello stesso tempo si impegna anche il futuro dei meno fortunati, aumentando il debito pubblico. Non prendere nemmeno in considerazione di tassare i redditi finanziari, gli unici che hanno tratto giovamento da questa crisi planetaria, o fare qualcosa per una corruzione devastante come é stata dichiarata proprio ieri dal presidente della Corte dei Conti non solo é da incoscienti ma anche da ingordi.

Un paese bisca.

Il signor Alvigini sostiene che la ultima vincita del superenalotto risale a febbraio del 2010, ma se si giocasse (come sarebbe socialmente giusto) una volta alla settimana saremmo a luglio del 2013. fossero
Il Tg1 propone tre volte alla settimana, prima in apertura e poi alla fine, sperando di annunciare chi ha vinto, uno spot sulle giocate allo superenalotto, che se i proprietari di detta società dovessero pagarli..... invece sono gratis. Pare anche molto strano che non si riesca mai a sapere il nome del vincitore, gli ultimi vincitori sono tutti introvabili. Detta attività, la trovo come una istigazione alla ricchezza di pochi (non importa nulla se lo Stato guadagna parecchio, potrebbe essere considerato anche vergognoso) e un grosso impoverimento di tanti.
E' giunto il momento di sapere chi privatamente lucra su enalotto e slot-machine, perché c'è la certezza che allo interno di queste società "galline dalle uova d' oro" ci siano parenti e amici di importanti politici, e da qui la difficoltà a procedere che ha il fisco nei confronti di quella parte di personaggi occulti ma potentemente protetti, come ha abilmente ricordato Sergio Castellanetta.

Marchionne da Fazio.

Marco Grasso a Secolo
mostra dettagli 25 ott

Caro Dottor Marchionne, il motivo per cui, come ha sostenuto ieri sera dal Signor Fazio, nessuno investe in Italia, é lo stesso identico per cui la famiglia Agnelli ha pagato solo il 5% dei due miliardi di euro che erano stati occultati in Svizzera dall' avvocato Agnelli.
Se nel 1960 ci fossero stati politici che avessero voluto bene alla nostra nazione, e non fossero stati in soggezione davanti a tanta ricchezza, avrebbero sviluppato di più le ferrovie che avrebbero dato un futuro migliore alla produttività dei trasporti pubblici, la cui inefficienza è sotto gli occhi di tutti i pendolari o comunque fruitori di treni. Ed il boom delle vetture sarebbe comunque arrivato dopo.
Invece si fecero strade e autostrade, dando alla Fiat l' opportunità di crescere nel modo che tutti sappiamo.
Ma ad ogni piccola crisi, che noi vedavamo in televisione con piazzali pieni di vetture appena uscite dalla produzione, gli operai Fiat andavano in cassa integrazione sempre pagati da noi italiani.
Ora se é vero che gli aiuti statali, ammontano secondo alcuni a più di 500 miliardi di euro, cioè un terzo del debito pubblico, (che vuole dire al tasso dell'1% 5 miliardi di euro di interessi negativi allo anno, due volte e mezzo l' utile della fiat estera di questo anno)
Quando poi è stata venduta l'Alfa Romeo, il buon Prodi preferì il non pagamento della italiana Fiat alla certezza di un pagamento sicuro della Opel di gran lungo più elevato e sicuro.
Forse un poco di concorrenza alla Fiat avrebbe fatto bene!
Ora lei, Dottor Marchionne ci dice che tutti i debiti della Fiat sono stati pagati, ma a chi?
Anche l' onorevole Calderoli non mi sembra convinto di questi pagamenti.
Perché in Italia non si può mai sapere la verità? forse anche questo è un ulteriore motivo per cui tanti non investono da noi?
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Manutenzione e tapullo, ormai perduti.

Non molto tempo fa, 15, forse 20 anni orsono, al cimitero di Staglieno ha finito di operare una squadra di tapulanti comunali, la cui attrezzatura era: una carretta, armamentario da muratore, qualche pezzo di carta catramata ed una fiamma a benzina per poter incollare la carta catramata. Questi signori si chiamavano Cialli, Egidio, e Bruzzone di Molassana. Quasi senza accorgersene hanno fatto risparmiare al nostro comune cifre notevoli.
Quando qualche utente si lamentava all'ingresso del cimitero di Staglieno, segnalando una infiltrazione nella tal galleria che lambiva la tomba di un suo caro, l'ordine rivolto dall’autorità cimiteriale alla squadra era, rigorosamente in genovese: «Vai a vedere cosa dice questa signora». L' intervento mirato e solitamente rapido, nella maggioranza dei casi, soddisfaceva l'utente, bloccava l'allargamento della falla e rimandava di anni il rifacimento dei tetti delle gallerie, che avrebbe comportato un costo miliardario (a quei tempi erano lire).
Oggi invece assistiamo, con impotente inerzia, a piccole perdite che nel giro di pochi anni diventano ruscelli senza che nessuno possa intervenire, se non transennando l’area e rendendola inagibile per lunghissimo tempo; passato tale tempo (altri anni) la dirigenza cimiteriale “inizierà ad aspettare” il notevole finanziamento, necessario per il lavoro di messa in sicurezza e di ripristino dell’area in oggetto, sfoggiando il comodo atteggiamento attendista di chi non può intervenire in questioni che non investono la propria diretta competenza.
Purtroppo però nessuno potrà mai dimostrare che la squadra Cialli, Egidio e Bazzurro, con il tapullo di un pomeriggio di lavoro effettuato a tempo debito, avrebbe rimandato quel costosissimo intervento di parecchi anni.
Il tapullo è il figlio legittimo della manutenzione ed interviene quando questa non ce la fa più a reggere da sola un problema sulle proprie spalle. Se nessuno andrà più a controllare e a pulire un tetto appena rifatto, la sua durata efficiente verrà come minimo dimezzata, e da qui si può calcolare il valore, occulto ai più, della manutenzione. Teniamo presente che tutti i tetti delle gallerie dei cimiteri sono sovrastati da alberi per decine di metri, e con l' humus che queste piante depositano sui tetti, se essi non vengono puliti, dopo pochi anni vi nasceranno resistenti arbusti dotati di una capacità penetrativa devastatrice e avvilente per chi la percepisce. In altre parole mancano sia il tapullo (inviso alle nuove, rigorosissime leggi) che la manutenzione (evidentemente non gradita da formalismi normativi sempre più cervellottici), attività non conosciute da politici e dirigenti, poiché questi ormai conoscono solo il linguaggio e la tecnica della burocrazia di interventi onerosi e complessi.

Il mercato é cambiato, bisogna adeguarsi.

La Fiat perde in ottobre il 39,5% delle immatricolazioni, le altre marche europee con produzione all' interno delle proprie nazioni, perdono poco più della metà, il 22,9%. Per la metà di questo disastro, la colpa é sicuramente della crisi dell'auto, che io credo strutturale, cioè che il mercato europeo non possa più seguire le fantasie dei produttori di automobili, a meno di sconti pagati dai soliti contribuenti, mentre per l' altra metà, vuol dire che le altre marche europee sono più brave della Fiat. Due considerazioni mi sembrano doverose:
La prima, tutte le industrie automobilistiche dovrebbero aver capito che la produzioni di autovetture, è sana solo la quantità richiesta dal mercato, questo giusto ridimensionamento necessario per soddisfare la vera domanda del mercato, rende dette industrie automobilistiche autosufficienti, anche se in misura diversa fra industria e industria. Non è più accettabile che la crisi gravi costantemente, nonostante lo sforzo attuato sempre con deludenti risultati, sulle tasse pagate da tutti gli italiani.
La seconda, che se interventi pubblici devono esserci, questi devono essere indirizzati per la riqualificazione degli operai trasferendoli eventualmente in settori che possano avere un futuro, quali, ad esempio, le industrie relative alle energie alternative, eolico e fotovoltaico, cercando di combattere la nuova corruzione come ha detto il ministro Tremonti esistere in questo settore.

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Corrotti e corruttori.

L' Italia scende sempre più in basso nella classifica dei paesi corrotti e si attesta al 67° posto mondiale; posizione avvilente, battuta anche dal Ruanda, paese con tradizioni storico-culturali molto diverse dal nostro.
Leggiamo sui giornali che il vero lavoro degli imprenditori affermati è crearsi fondi neri ("per poter lavorare") da distribuire a chi comanda. Naturalmente i loro concorrenti che non sono addentro alla corruzione vivono una crisi insostenibile.
Si aggiunga che le imprese "sane" a livello mondiale scartano sempre i paesi ad alto livello corruttivo. La Corte dei conti asserisce che la corruzione ha un costo sociale nella nostra Italia di 60 miliardi annui di euro.
Ora, se non è realistico pensare che si possa eliminare questo tumore, dovrebbe essere speranzoso ridurlo, esempio della metà.
Ecco una semplificazione della classifica:
1° posto Danimarca punti 9.3
15° " Austria Germania " 7.9
30° " Israele- Spagna " 6.1
-- 45° " Capo Verde " 5.1 5.1
60° " Slovakia " 4.3
66° " Ruanda " 4.0
67° " ITALIA " 3.9
69° e ultimo Brasile " 3.7
In questa situazione il nostro governo non è mai riuscito, o non ha mai voluto sottoscrivere il ddl anti corruzione (SOTTO SCRITTO DA TUTTA EUROPA) che dovrebbe fortemente inibire l' eterna gioia di corrotti e corruttori, comportandosi sempre come se il problema non esistesse e che i veri problema sono altri, e poi segue una sfilza di questioni senza mai nominare la corruzione.
Bisogna purtroppo prendere atto che nessun sindacato, nessuna associazione nessun partito, eccetto deboli eccezioni, ha mai mostrato palese e continuativa sofferenza o ha mai organizzato manifestazioni contro la corruzione.
E' evidente che è necessaria una presa di coscienza da parte delle forze sane del nostro Paese relativamente alla pulizia e ristrutturazione del nostro sistema produttivo a cui come cosa prioritaria dovrebbe essere la sottoscrizione immediata del ddl anticorruzione. Evidenziando quindi i partiti politici che non hanno questo problema che sta soffocando tutto, dando la possibilità all'elettore, forse fra poco , di scegliere.

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Marco Grasso
http://marcograsso.blogspot.com/

Minzolini, uno qualunque.

mostra dettagli 10:46 (3 ore fa)
In una Italia, impoverita come non mai, in parte per la colpa della crisi mondiale, ed in parte per colpa del Governo che doveva affrontarla. Essersi dimenticati ad esempio, (come viene evidenziato oggi) dell' aiuto ai cantieri navali, tutela avvenuta in tutta l' Europa portuale, alle piccole imprese, alla lotta alla evasione, al non riconoscere e quindi non contrastare la corruzione. Ci siamo abituati ad osservare il più totale disprezzo nell' uso dei soldi pubblici da parte di chi ne ha la possibilità. Mi riferisco al dottor Minzolini che iI controllo dei costi di rappresentanza per 66mila euro pagati con la carta aziendale sarà da lui visto con la veste del martire. Perché è vero, così fan tanti. Ma quanti Minzolini ci sono in questa nostra Italia allo sfascio. Ma come si può pretendere di salvarla con il solo rigore di chi paga veramente le tasse, aumentando sempre i tagli su quello che costoro oserebbero pretendere dal normale utilizzo delle stesse. Le uniche tasche non violate sono quelle dei milionari, proprio come ha fatto Bush in America. Ma come possiamo pensare che chi dovrebbe capire le esigenze di tutti noi, abbia una causa di divorzio per la quale gli vengono richiesti tre milioni e mezzo di euro al mese! Anche i reali inglesi sarebbero in difficoltà. Fatto 100 la somma di tasse versate, quanto viene effettivamente speso per spese socialmente produttive al prezzo non gonfiato?

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Marco Grasso

Il nuovo PD.

Marco Grasso a Secolo
mostra dettagli 17 nov (4 giorni fa)

L' evidente mancanza di radici nel PD, dopo la sconfitta alle elezioni primarie per la candidatura del Sindaco di Milano dovrebbe essere supplita con decisioni più coraggiose. Prima di tutto prendere per oro colato il suggerimento di Michele Serra: Da ora in avanti, il PD, dovrà appoggiare solo il vincitore delle primarie, rispettando così la volontà dei suoi elettori, e considerare il suo unico e vero candidato solo quello che vince la competizione, evitando così di perdere prima ancora che inizino le elezioni vere. Inoltre i dirigenti di partito dovrebbero sentirsi all' alba di un nuovo giorno, dovo il rispetto lo si deve meritare e non lo si può più pretendere solo perché si appartiene al secondo partito. Questi sono i tempi che le ideologie sono state battute dalla gestione dei fatti, solo la bravura di queste gestioni dettermina la vera capacità. Ora bisogna dire come ci si comporterà davanti ai nuovi fatti se si verrà eletti. Posizioni chiare su; Corruzione. Evasione. Giustizia, con una chiara spiegazione dei risultati da raggiungere. Acqua pubblica, e spiegare perché si è a favore della decisione presa. Istruzione, tenendo presente che occorre fare ricorso in modo assoluto alla meritocrazia, e stare attenti a non considerare la scuola come un potenziale serbatoio di voti. Rendersi conto che il vero rispetto per la democrazia è la partecipazione, e la sola partecipazione evidente é l' elezione dei propri candidati, perché il nominarli vuole dire trasformarli in tanti servi ben pagati disposti a qualunque compromesso con la propria dignità. Mentre se eletti, certe scelte devono essere comunque spiegate ai propri elettori dei singoli eletti. Tenere presente che bisogna riformare i costi della politica, ridimensionare i privilegi dei parlamentari, inibire l' elezione di parlamentari con carichi pendenti, semplicemente perché si preferisce persone non inquisite.

Saviani Maroni perché non collaborazione?

Viviamo in un periodo storico talmente arido che se venissero al mondo dei Michelangelo o dei Raffaello, potrebbero benissimo non essere riconosciuti, o comunque non avrebbero di sicuro il successo che hanno avuto al loro tempo.
Ma nello stesso tempo è il momento, per fortuna, che ci è dato possibile percepire su quale personale grandezza abbiano dovuto contare uomini come Falcone e Borsellino, per farci capire quale difficoltà hanno dovuto superare, nella suddetta aridità, per renderci edotti di quale aggressione silente sta subendo dalla malavita organizzata la nostra bella Italia.
Ma non abbiamo capito, o non siamo a conoscenza , di quale prezzo abbiano pagato per raggiungere questo obiettivo, prima di aver saldato il tutto col totale sacrificio.
Ora noi spettatori al sicuro, ci rattrista che un Saviano debba scontrarsi con l' ottimo Maroni, e le partigianerie di ambo le parti si punzecchino prima dell' incontro.
Avremmo tutti da guadagnare se l' incontro si trasformasse in una onesta chiarificazione, semplicemente perché i due contenti hanno lo stesso nemico, e quindi si potrebbe anche sperare in una fattiva collaborazione, il che significherebbe che i tempi stanno cambiando in meglio.

lunedì 13 settembre 2010

Sostiene Equitalia.......................

Leggo su La Repubblica di mercoledì 8 settembre a pagina 53: Maradona, polemica sulla festa a Napoli "E' un evasore deve soldi all'Italia"
A parte il fatto che Maradona potrebbe fare la festa del suo compleanno in modo più normale magari in un palasport, ma il veto di Equitalia alla partecipazione del campione alla sua festa per il compimento dei suoi 50 anni, organizzata al S. Paolo di Napoli è dovuto al fatto semplicissimo che Maradona deve allo Stato italiano e quindi agli italiani, dei soldi perché ha evaso il fisco. Sostiene Equitalia che essendo essa la società deputata alla riscossione dei tributi su tutto il territorio nazionale per conto dello Stato non può tacere, e che deve usare tutti i mezzi per tentare di recuperare i soldi che sostiene, quasi con commozione, essere degli italiani; Questo viene affermato con chiarezza solo come chi si sente nel giusto può affermare. Peccato, che Equitalia quando si tratta di una somma, più di 100 miliardi di euro, che devono le società concessionarie di slot-machin, che operando esclusivamente su licenza governativa, avrebbe quindi modo di intervenire in modo molto fattivo, come puro il caso dell' eredità dell' avvocato Gianni Agnelli, relativa a due miliardi di euro, scoperti su un conto svizzero, e ritenuti da tributaristi governativi a tutti gli effetti dello Stato, scoperta fatta solo dopo la denuncia di sua figlia la quale pretendeva chiarezza su somme relative alla eredita paterna, somma alla formazione della quale saranno sicuramente state di aiuto le sovvenzioni della Stato italiano ( e quindi soldi dei cittadini) per agevolare il mercato dell' auto, peraltro sempre sostenute dagli Italiani; Equitalia, almeno per questi due costosissimi casi, cade nel più completo mutismo.
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intervista a Brunetta

Secondo il contenuto dell' intervista fatta a Brunetta, il PDL ha ragione a sostenere che l' Italia è la prima e non l' ultima dopo la crisi mondiale nella classifica dei paesi europei. Se si tolgono quegli agglomerati del sud prevalentemente gestiti dalla sinistra,(Bassolino-Campania) che con le loro negatività fanno stramazzare all' ultimo posto la nostra Italia. Non dice il Ministro Brunetta che i voti in certe regioni sono semplicemente di chi li vuole, salvo dover essere subito dopo riconoscenti con i portatori di detti voti, vorrei chiedere al ministro cosa ne pensa del ponte sullo stretto, quanto pensa possa costare e quanto è già costato. Caro ministro finché si considerano come non esistenti; La corruzione, (100 miliardi di euro l' anno) l' evasione, ( 120 miliardi di euro l' anno ) non quella dei negozianti, ma quella la cui impunibilità è stata possibile con la depenalizzazione del falso in bilancio. Finché non si considera degna di attenzione l' allegra gestione dei "Grandi Eventi" del signor Balducci, e prendere quindi provvedimenti perché ciò non possa più accadere, oppure la mostruosità di far sostenere alla Regione Sicilia il costo di un consigliere la cui certa non presenza, evidente a tutti, costerà ai siciliani (già italiani) solo 3 milioni di euro all' anno. La Sicilia è la regione più generosa nel pagare questo tipo di falso lavoro. Cosa ne dice signor Ministro, il suo partito in Sicilia conta e lei potrebbe intervenire.(Si legga lo articolo di Giannantonio Stella del 9 novembre scorso sul Corriere). E poi come si può pensare e dire (S. B.) che chi subisce più del 50% di pressione fiscale a diritto a ribellarsi e quindi evadere; Una persona che per sua abilità guadagna 10 milioni di euro all' anno, come può sentirsi perseguitato, e non felice di poter pagare alla società, che in qualche modo ha premiato la sua bravura, una cifra sia pure fra le più alte dei suoi concittadini. Dicevo finché questo genere di cose si considerano come non esistenti, ingiuste o comunque argomento da evitare, non si andrà da nessuna parte, e in Europa resteremo sempre dei nani.

venerdì 10 settembre 2010

Le bugie hanno le gambe corte.

Mi piacerebbe, quando il ministro Brunetta, annuncia che si impegna a fare quelle "riforme a costo zero" spiegasse di quali riforme parla, e comunque se il costo é zero, perché non le ha già fatte. Inoltre vorrei ricordare, che quelli che si impegnano a non mettere le mani in tasca agli italiani non devono fare aumentare il debito pubblico. Perché l' aumento del debito pubblico relativo all'anno in corso, più il costo degli interessi relativo ad esso e per tutti gli anni a venire finché non verra restituito, formano una somma di denaro che é stata prelevata esattamente dalle tasche degli italiani e dei loro futuri figli. E dire che così facendo non si mettono le mani in tasca agli italiani si dicono solo bugie. E mi dispiace dover ricordare al ministro Brunetta che le bugie hanno le gambe corte.

raccogliamo anche soldi che gente solvibile deve.

In una lettera del 4 dicembre 2009, rammentavo che la figlia Margherita dell' Avv. Agnelli, con la richiesta di far censire l' eredità del padre,ha fatto scattare una indagine fiscale della Guardia di Finanza, che ha scoperto, un tesoretto di 1 miliardo e 950 milioni di € mai dichiarati al fisco, e quindi gli eredi di detto patrimonio devono pagare allo Stato Italiano, in base alle disposizioni anticrisi, una somma che potrebbe essere anche superiore a quella scoperta.
Da quel momento non si é più saputo nulla, a parte l' efficienza di Equitalia che per fare rientrare lo stato da somme che si aggirano intorno all'1% del valore dell' immobile sul quale usa solitamente iscrivere senza avvisare ipoteca. In questo caso la procedura sembrava semplicissima. A meno che una sorta di soggezione faccia dimenticare un credito del valore dell' 8% della manovra anticrisi. Lo stesso Brunetta attentissimo all' interesse dello Stato ha usato in questo caso il braccino corto. Ma all' orizzonte si intravede un condono che non vorrei salvasse quei 2 miliardi ai componenti di una famiglia che sicuramente non aspettano quella cifra per mettere su la pentola. L' anno scorso quando lo Stato Italiano doveva dare alla Fiat 500 milioni di euro per gli incentivi, li ha dati senza fare tanti complimenti. Per non parlare delle tasse enormi dovute dalle società che operano nel gioco d' azzardo. Su forza Brunetta, si faccia sentire anche da lorsignori. Anche perché se non le pagano loro le pagheremo sicuramente noi.

Le pale della loro felicità.

I corposi finanziamenti dell' EU, e quelli dei governi, relativi alla costruzione di impianti eolici, suscitano interesse da parte di chi ha la possibilità di finanziare la forza motoria delle prime "stecche" a politici corrotti che daranno i permessi atuattivi a velocità oleata. E' chiaro che la delinquenza organizzata ha questa possibilità. Cosa non é chiaro, é come si ci possa abituare a subire l' esistenza dell' organizzazione "a giorno" di tutta la filiera politica atta a corrompere e a rendere tranquilli tutti gli invitati ai "festini" e in particolare: (1) Titolari di banche che occupano i vertici del partito di governo. (2) Scuse indegne che vorrebbero annullare la tracciabilità degli spostamenti inequivocabili di danaro. (3) La più sconveniente, a livello planetario, abolizione di norme relative alla intercettazioni telefoniche( per contrastare gli ingordi di Stato) ultimo baluardo, alla ormai più insopportabile corruzione di Stato. (4) Ed ultima questione che qualunque componente la "cricca" si dovrebbe imporre, che l' opera interamente pagata più la sua inevitabile addomesticata revisione dei costi, ad esempio nel caso delle pale eoliche siano attaccate alla rete, cosa messa in dubbio,(e passata inosservata!!!!) nella trasmissione di GadLerner dal Presidente Della Regine Sicilia.
Vorrei inoltre ricordare un dato tecnico: In Europa vengano realizzati l' 80% degli impianti progettati, in Italia il 20%; Forse a noi questo basta?
Vorrei proporre, che per inibire la più disinvolta scorrettezza al settore dell' eolico, basterebbe pagare l' ultima quota al collaudo, che sarebbe quando la struttura é attaccata alla rete e produce elettricità.

Comincia ad essere difficile a trovare ministri.

Il presidente Berlusconi, all' assemblea generale della Confindustria, invita il presidente, la signora Emma Marcegalia a fare il ministro della Sviluppo economico, e dopo il rifiuto della signora, invita l' assemblea a manifestare il suo assenso, suppongo pensasse un risultato plebiscitario.
Non ha tenuto conto di due fattori: Primo nessuno sale su una barca che naviga male. Secondo che la signora ha fatto un acquisto alla Maddalena troppo vantaggioso per la sua società, e troppo penalizzante per l' Italia in generale e la Sardegna in particolare. Infatti il megacomprensorio dell' arsenale americano della Maddalena pagato meno di 1/5 del solo restauro pagato dall' Italia 254 milioni di euro comprensivo di 155000 metri quadrati, incluso un hotel nuovo e arredato, centri conferenze, spazi da riempire, 600 posti barca, tutto questo al canone mensile di 3 centesimi al metro quadrato, e il tutto in uno dei posti più belli del Mediterraneo. Forsre é anche per questo che il Presidente della Confindustria preferisce stare dove
Vorrei ricordare al Secolo che potrebbe essere giunto il momento di esporsi un poco di più.
Le interviste di Pietro Grasso, Veltroni, Azelio Ciampi e Oscar Luigi Scalfaro dimostrano che qualcosa dovrebbe cambiare, in particolare la stampa. Non bisogna aspettare i tre gradi di giudizio, o vedere se uno é indagato o meno, la stampa dovrebbe sempre poter fare quelle domande che intimamente tutti vorrebbero sentir fare; sono poi le risposte che illuminano eventuali scorrettezze. Guardiamo a quei paesi, nonostante le loro pecche, che da sempre danno esempi di democrazia. America ed Inghilterra. La classe politica viene mandata a casa se non é decentemente pulita, si ha la sensazione che il Primo ministro inglese valga fino al giorno che occupa la sua Istituzione, nessun paese sopporterebbe 40 leggi ad personam, con un costo di tempo perso inimmaginabile sottratto all' attività parlamentare oltre all' eccessiva attività incomprensibile operata dalle stese.
Da noi c'é una vischiosità anonima impalpabile, che se un ministro pensa di abolire una struttura, una provincia troppo costosa, queste come tutti gli enti inutili hanno una capacità, dovuta alla conoscenza del sistema, e quindi con una capacità di resistenza da bloccare qualunque riforma. Ed ecco l' importanza dei giornali di prendere posizione nei confronti del disastro che avanza. Sta cambiando qualcosa, e c'è bisogno di tutti i giornali. Grasso.
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La paziente lotta alla crisi.

L' Italia figura al 22° posto nella graduatoria del PIL pro capite, balza all' 8° per quel che riguarda la ricchezza netta pro capite, davanti a economie come Francia, Germania, Australia e paesi scandinavi. Se nell' affrontare la crisi si é solo pensato praticamente ai dipendenti pubblici, ai percettori di reddito fisso, all' evasione di negozianti, mai avviliti come in questo periodo, al ritardare la riscossione della liquidazione, senza pensare che qualcuno potrebbe aver previsto quel credito e magari averlo già speso: Ma nessuno ha pensato di intervenire su stipendi che so, sopra ai 100.000 euro nella misura di una percentuale accettabile. No queste persone, sicuramente per loro merito fortunate, che abbiano un presidente del Consiglio che li difenda con una detterminazione così feroce ed abbia un consenso del 60% mi sembra impossibile. Tenuto presente che non pochi fra i fortunati benestanti sarebbero stati disponibili a prendere parte alla lotta contro la crisi.

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Questo caso và chiarito.

L' Italia figura al 22° posto nella graduatoria del PIL pro capite, balza all' 8° per quel che riguarda la ricchezza netta pro capite, davanti a economie come Francia, Germania, Australia e paesi scandinavi. Se nell' affrontare la crisi si é solo pensato praticamente ai dipendenti pubblici, ai percettori di reddito fisso, all' evasione di negozianti, mai avviliti come in questo periodo, al ritardare la riscossione della liquidazione, senza pensare che qualcuno potrebbe aver previsto quel legittimo credito e magari averlo già speso: Ma nessuno ha pensato di intervenire su stipendi che so, sopra ai 100.000 euro nella misura di una percentuale accettabile, anche se alcune di questi abbienti si presterebbero volentieri a una forma di onesta partecipazione nel contribuire alla lotta alla crisi. Cercare di risolvere ( sia pure parzialmente) quella questione sui 98 miliardi evasi dalle 10 concessionarie DI STATO che ridurrebbero i nostri sacrifici, ma che di questa questione nessuno ne parli lascia aperta la possibilità di fantasticare su qualunque possibilità.
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Largo ai giovani.

L'altra sera a Porta a Porta, il rappresentante del PD non mi é piaciuto, sa tenere bene la scena come un buon sportivo o un bravo cantante, ma politicamente, pur avendo il requisito più richiesto, (la giovinezza) pur esprimendo le sue idee con volonta e certezze granitiche, mi é parso deboluccio sui contenuti. Secondo il nostro giovane politico, l'Italia dovrebbe imitare l' America che ha messo a disposizione dell' industria automobilistica tre miliardi di $. Non sapendo che l'Italia alla Fiat ha già "regalato" più di 500 miliardi di euro,( che con più gli interessi pagati ammontano a più di 1/3 del debito pubblico) ottenendo in cambio una copiosa produzione delocalizzata. E il vecchio volpone Vespa che quando vede uno avversario politico infilarsi in un buco diventa di burro oltre che gaudente e stupendamende ingenuo ha chiesto" E allora il nostro governo quanti miliardi di euro dovrebbe dare alla nostra industria automobilistica". Il giovane Colaninno rispondeva: "Non lo so....non posso fare i conti ora....". Io credevo che il nostro giovane dirigente di partito avesse come convinzione che i finanziamenti sistematici a qualunque settore senza nessun disegno strategico, portano a dopare qualunque mercato così sostenuto, così come si é capito ieri sera, ad anno zero, che le quote latte hanno fatto arricchire chi le ha comperate non avendo nemmeno una mucca e ha rovinato chi ha costruito stalle moderne.

Vietato vietare.

Vietato filmare chi commette reati, (sembra scritto nel paese di bengodi dei delinquenti) nuovo impedimento sulle indagini. All' estero si chiedono chi governa, e come si possa emanare certi provvedimenti legislativi, trattati con una urgenza superiore ai provvedimenti anti crisi.
L' anacronismo di certe leggi balza agli occhi, specialmente dopo aver visto in mondo visione la ex moglie del principe Andrea mentre intascava una tangente. Nessun parlamentare britannico ha pensato di vietare simili tranelli, o considerarli sleali, ma nonnostante siano sudditi, ne hanno preso atto. Sicuramente l' attività promozionale dell' ex moglie del principe ha subito una battuta di arresto.
Anche la nuova legge che si sta preparando per consentire a milionari proprietari di panfili ad essere considerati affittuari, non pagando la IVA sull' acquisto dell' imbarcazione, sottraendo le spese di manutenzione, e pagare il carburante come i pescatori. Sono tutte cose che si sono sempre fatte, ma nessuno ha mai avuto l' ardire di cercare di tutelarle legalmente. Poco tempo fa la Guardia di Finanza aveva scoperto un signore che era su un panfilo di una sua societa, con tutte le facilitazioni che ne conseguivano; Si accordarono, per evitare il sequestro, del pagamento dell' IVA, mi pare 4 milioni di euro sull' unghia, un compromesso che può essere accettato.

giovedì 9 settembre 2010

Più che stufi siamo infelici.

I poteri di controllo e garanzia del Capo dello Stato non sono stati esercitati, i contrappesi su cui si basa la democrazia non hanno funzionato. Purtroppo le opportunità che ha il nostro Presidente della Repubblica per inibire, diciamo così, gli errori del Presidente del Consiglio non sono stati messi sul tavolo ormai inclinato verso una discesa democratica avvertita anche da una parte dei partiti di governo.
E' evidente che l' ultima infelice scelta per sottrarre Brancher al processo, nominandolo Ministro senza portafoglio della Repubblica, sia giudicata da molti devastante. Ora l' attività politica del paese, in un momento di grande crisi, dove tutte le forze politiche dovrebbero forse non andare nemmeno in ferie, si troveranno a disquisire, su che tipo di oberante lavoro é avvolto il Ministro in questo momento iniziale del suo lavoro e altri a controbattere che vogliono vedere le deleghe del neo Ministro. E mentre fior fiore di avvocati vivranno sui giornali il loro momento di gloria, ( per carita, fanno il loro lavoro) ma c' era proprio bisogno di questo evento, é difficile pensare che nessuno degli attori e loro consiglieri non lo abbiano previsto nella sua stupidità. Eppure é proprio così. Noi italiani avremmo avuto bisogno di ben altro.

Manca l' ottimismo.

Avevamo bisogno di auto elettriche e invece l' industria automobilistica ci ha proposto/imposto i Suv. Abbandonando sul nascere una fortunata esperienza per la costruzione di auto elettriche che avrebbe aiutato a risolvere il problema dell' inquinamento. Il disappunto dei petrolieri é stato immediato, tutte le nuove auto elettriche distrutte. Un tempo le industrie producevano secondo le esigenze del mercato, oggi pilotando e dopando il mercato con finanziamenti pubblici e con potenti bombardamenti pubblicitari si può produrre per le esigenze delle industrie. Il Presidente Obama ha stanziato due miliardi di dollari per industrie che producano panelli solari, dopo il terrorizante inquinamento creato dalla BP nel golfo del Messico, ed ancora lungi dall' essere risolto. Cosa impensabile con l' ex Presidente Bush. Non potremmo anche noi stanziare risorse per l' energia alternativa, oppure aspettiamo che furbacchioni esperti in finanziamenti pubblici si impadroniscono di dette società. Cosa che pare sia avvenuta al sud con le pale eoliche.
Stiamo assistendo a trionfanti comunicati che ci vogliono convincere che stiamo uscendo dal tunnel della crisi, ma difficile farlo capire ad un tasso di senza lavoro che da da moltissimo non raggiunge questo livello, specialmente per i giovani che solo due su tre ha trovato lavoro e con garanzie del tutto nuove.
I carabinieri hanno proposto il commissariamento del comune di Bordighera per infiltrazioni mafiose, ci stiamo abituando anche qui in Liguria a uomini politici che candidamente affermano " Si da quegli indagati ho ricevuto aiuto, ma non denaro" sapendo tutti che é da eletti che ci si deve sdebitare.
E il nostro Presidente del Consiglio che sacrifica l'amico ministro Aldo Brancher, reo di aver usato il legittimo impedimento, che assieme alla rinuncia della legge sulle intercettazioni , pretende l' estensione del lodo Alfano.
Assieme ad altre cose in questo periodo é l' ottimismo che manca.

Manca l' ottimismo.

Avevamo bisogno di auto elettriche e invece l' industria automobilistica ci ha proposto/imposto i Suv. Abbandonando sul nascere una fortunata esperienza per la costruzione di auto elettriche che avrebbe aiutato a risolvere il problema dell' inquinamento. Il disappunto dei petrolieri é stato immediato, tutte le nuove auto elettriche distrutte. Un tempo le industrie producevano secondo le esigenze del mercato, oggi pilotando e dopando il mercato con finanziamenti pubblici e con potenti bombardamenti pubblicitari si può produrre per le esigenze delle industrie. Il Presidente Obama ha stanziato due miliardi di dollari per industrie che producano panelli solari, dopo il terrorizante inquinamento creato dalla BP nel golfo del Messico, ed ancora lungi dall' essere risolto. Cosa impensabile con l' ex Presidente Bush. Non potremmo anche noi stanziare risorse per l' energia alternativa, oppure aspettiamo che furbacchioni esperti in finanziamenti pubblici si impadroniscono di dette società. Cosa che pare sia avvenuta al sud con le pale eoliche.
Stiamo assistendo a trionfanti comunicati che ci vogliono convincere che stiamo uscendo dal tunnel della crisi, ma difficile farlo capire ad un tasso di senza lavoro che da da moltissimo non raggiunge questo livello, specialmente per i giovani che solo due su tre ha trovato lavoro e con garanzie del tutto nuove.
I carabinieri hanno proposto il commissariamento del comune di Bordighera per infiltrazioni mafiose, ci stiamo abituando anche qui in Liguria a uomini politici che candidamente affermano " Si da quegli indagati ho ricevuto aiuto, ma non denaro" sapendo tutti che é da eletti che ci si deve sdebitare.
E il nostro Presidente del Consiglio che sacrifica l'amico ministro Aldo Brancher, reo di aver usato il legittimo impedimento, che assieme alla rinuncia della legge sulle intercettazioni , pretende l' estensione del lodo Alfano.
Assieme ad altre cose in questo periodo é l' ottimismo che manca.

Prima o poi bisognerà pur incominciare.

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Il decalogo del professor Musso fa sognare, dando la percezione che esistono ancora persone che usano la propria testa per la soluzione di problemi sociali. In particolare il punto 7 " Parcheggi gratis nelle zone blu per veicoli elettrici o ibridi " se attuato, ( sarebbe auspicabile che ad attuarlo potrebbero essere anche altri sindaci) favorirebbe un inizio verso un' era intelligente, verso il vero rispetto dell'ambiente e del petrolio, che si potrebbe utilizzare per una sana produzione di derivati meno fobica di benzina cherosene e diesel e più utile che non nel solo bruciarlo. Sempre il punto 7 creerebbe una sorta di "status symbol" che sarebbe apprezzato da tutti, (é chiaro che lo "status symbol " dei Suv ha avuto un altro impatto, avendo come sostenitori i soli fruitori di queste vetture gigantesche) dando inoltre una giusta risposta all' industria automobilistica, che di auto elettriche non vuole sentire parlarne, sperando che il futuro sia nella nuova 500 a 4 litri ogni 100 chilometri, mentre il vero bisogno é nell' usare l' energia pulita e meno costosa. Favorire questo inevitabile sviluppo non può che essere aprezzabile.
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Perchè Grillo ha successo?

Possibile che nessuno si chieda come mai Grillo abbia questo successo politico? Basta prendere in considerazione alcuni fatti importanti. Con la sua attività artistica ha sviluppato un controllo territoriale, che gli ha permesso di conoscere le persone quanto non è concesso a nessun membro dell'attuale classe dirigente. Di conseguenza, da profondo conoscitore dei gusti e delle aspettative degli italiani, ha avvertito ed avverte quanto le loro esigenze politiche siano state completamente disattese da una gran parte dei partiti politici tradizionali. Si é così accorto, praticamente lavorando, che la gente non ne poteva più di capitalisti che entravano in società che erano produttive, e ne uscivano ricchissimi lasciando le società devastate (la colorita espressione grilliana per questi soggetti, è "capitalisti con le pezze al culo", molto condivisa dai suoi spettatori). Certo che tutti preferiscono i capitalisti come Henry Ford che considerava il progresso valido solo se il vantaggio era di tutta la società. Toccava con mano che la gente era avvilita dall' impunità di titolari di scaldali economici come il vergognoso caso Parmalat, e che il potere é una sorta di tutore di questi predatori. Così come tutte la scalate bancarie che tutto avevano come obiettivo tranne l' interesse pubblico.
A questi accadimenti Grillo, nei suoi spettacoli, si opponeva con certezze granitiche, portando l'esempio di problemi già risolti da paesi normalmente evoluti, come ad esempio la soluzione del problema parcheggi nelle città. Mai nel centro e mai nelle città satellite, si é preferito stazioni periferiche di metropolitane, che eliminano praticamente l' uso della automobile, senza la evidente dipendenza nostra nei confronti dell' industria automobilistica, né verso demenziali speculazioni edilizie che vogliono costruire boxes in centro città, come dimostra la battaglia tutta genovese e grilliana dell' Acquasola.
E' sempre stato contrario alla privatizzazione dell' acqua pubblica, certo del fatto che chi vuole controllare l'acqua, non lo fa per amore sociale ma per pura speculazione personale, e che gli unici gestori deputati sono e dovrebbero essere sempre i comuni.
Come può non essere condivisibile operare per non fare accadere, come è successo in Liguria, che il costo chilometro di una pista ciclabile sia 1 milione di euro quando in Francia è soltanto centomila euro, cioè dieci volte meno? Se tutti i costi dei manufatti stradali fossero messi in rete, cosa che é da sempre nella sua testa, certe furberie sarebbero semplicemente impossibili. Per non parlare dell' avversione che da sempre dimostra alla criminalità politica, ora diventata evidente a buona parte dell' elettorato, visto che il problema assorbe quasi tutto il tempo del Parlamento.
Comunque il risultato di Grillo non sarà di raggiungere il 51% dei consensi, ma di migliorare una buona parte dell' elettorato, sia pure all' interno degli altri partiti. Sarebbe già un successo enorme, che potrebbe ampiamente compensare le eventuali gaffes, che molti forse a ragione temono, del politico non professionista.
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Noi, speriamo che ce la caviamo.

Speriamo che ce la caviamo.
Rispondi
Marco Grasso a Secolo
mostra dettagli 9 ago
In riferimento alla lettera del 7 agosto del signor Osti, i suoi "qualche dubbio" sulla correttezza del superenalotto, si trasformano in un aumento enorme dei dubbi quando le perplessità passano sotto il vaglio del comune buon senso. Una buona parte degli italiani convivono con questi dubbi. Se è giusta e comprensibile l' anonanimità del vincitore, sicuramente l' ente erogante non può non sapere a chi ha versato ormai solo più di 100 milioni di euro. Perché la magistratura non interviene, e se si prova che col sistema attuale dell' estrazione é possibile pilotare le vincite, Allora possiamo stare tranquilli che il coraggio di pilotare queste montagne di soldi non manca a nessuno. Tanto meno la paura del pericolo di essere scoperti e legalmente dover pagare, sappiamo come normalmente va ha finire da noi. Sopra tutto quando le cifre sono così rilevanti, la soggezione della casta amministrativa è totale, come lo è stata con l'eredità degli Agnelli, (2 milardi di euro) le tasse non pagate dalle società di gioco che (tra l' altro per operare) hanno bisogno dell' autorizzazione governativa. Sicuramente non può durare in eterno, questo ben godi per pochi fortunati, ma a tutti spetta l' onere di velocizzare il ritorno alla normalità,

Il senso della vergogna.

Marco Grasso a Secolo
mostra dettagli 13 ago
La Mondadori, proprietà di Berlusconi, transa un debito che ha con l' agenzia delle Entrate dal 1991 di 173 milioni di euro di tasse evase. (grazie al decreto legge del 25 marzo 2010 n. 40 sulla chiusura delle liti pendenti.) con 8.6 milioni.
Credo che il Presidente del Consiglio avrà pensato, quando ha fatto partorire questa legge, che lo Stato sicuramente ci guadagna chiudendo tutti i contenziosi, e che non c'è nulla di male se lui casualmente guadagna 164.4 milioni di euro. Sogno o son desto.
Anche quando devi pagare e con disinvolte gherminelle non paghi, metti le mani in tasca a tutti gli italiani.
Certo che se ci fosse una opposizione....... Potrebbe fare nascere a chi usufruisce di cosi scandalosi vantaggi quel senso di sana vergogna, sentimento che ci differenzia dalle bestie, e che serve a far pensare a questi disinibiti personaggi che forse stanno vivendo fuori dal mondo degli umani. Speriamo che prima o poi nasca una opposizione.

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mercoledì 8 settembre 2010

Guai in vista per Vasco e Boldi.

Guai in vista per Vasco e Boldi. Ma quali guai? Tutto al più pagheranno quello se avessero avuto un poco di dignità, avrebbero pagato prima. Tenuto conto che la sorte con loro è stata almeno benigna. Ma la dignità nel nostro paese e nel nostro regime fiscale, in questo periodo storico, si è avvicinata troppo alla stupidità, quindi chi paga è stupido, e a nessuno piace essere stupido. Hanno anche un Presidente che si fa una legge per risparmiare 164.4 milioni di tasse in una unica botta. Un altro tipo di evasori più politicizzati, sostengono che essendo il governo ladro e corrotto, e gli esempi da loro portati non mancano, non pagare le tasse è una questione di principio quindi.
In questo periodo di verminaio politici, ho cercato almeno una persona alla quale poter dire fra 50 anni " era diverso" ma tolti gli ammazzati non vedo nessuno.

Confidiamo ormai solo su Rotondi e Capezzone.

Conflitto di interessi da 60 milioni per Denis Verdini. Ma il conflitto di interesse esiste ancora? Non è stato evaporato appena è stato menzionato parecchio tempo prima?
Bankitalia accusa: Nel momento del grande crack mentre tutti gli imprenditori subivano il blocco di qualunque forma di finanziamento, fiumi di soldi erano elargiti alla "Cricca " dall' indiscusso amministratore del Credito Cooperativo Fiorentino. Il signor Verdini sostiene che le ipotesi su cui si basano le accuse sono infondate. Comunque vadano le cose: O abbiamo una azienda dell' importanza di Bankitali che non sa fare il proprio lavoro accusando il coordinatore del Pdl su basi infondate nonostante la materia sia di sua esclusiva competenza, oppure il signor Verdini dovrebbe fare un salto indietro. Ed qui che l' Italia è diversa da tutte le altre Nazioni evolute del mondo. Riesce a convivere su un argomento così importante per mesi e mesi mostrando i più alti vertici dello Stato e le più alte cariche delle più importanti societa Italiane sostenere una guerra di comunicati come se fossero certi che nessuno le leggerà mai. Ma semplicemente hanno la presunzione di farci spiegare, questo guazzabuglio di informative dai loro esperti ( Rotondi e Capezzone ) gli unici deputati a capire chiaramente cosa sta succedendo in questo momento.

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Il vergognoso metodo Boffo.

Quando nella dialettica politica si abbandona il dialogo, e si da mandato agli "sputtanatori" di vincere alcune battaglie, è evidente che tutti i contendenti perderanno la guerra per indegnità nei confronti del Paese perché é difficile che Questo meriti una classe politica così di basso livello. L'esempio lampante è la vera denuncia del signor Briguglio( membro del Comitato Parlamentare per la sicurezza della Repubblica organo del Parlamento italiano, con funzioni di controllo sui Servizi Segreti) ha fatto e che forse in tempi normali ci avrebbe pensato più di una volta. Cioè che i servizi segreti non sono limpidi perché vi lavora una persona indagato per la strage di via D'Amelio. L'uomo di cui parla Briguglio è Lorenzo Narracci, indagato dalla Procura di Caltanissetta. << Ho chiesto che venisse sospeso,ha concluso Briguglio membro del Copasir, ma è ancora è in piena attività>>. Questo tipo di dichiarazioni si portano dietro una quantità di domande pesatissime del tipi: Quali colpe ha questo signore? Chi sono le persone che hanno tutelato il Narracci e perché ? Come dire che il tempo volge al brutto.
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Ma perché non si riesce mai a capire.

Tempo fa leggevo sui nostri giornali che l' Italia aveva reagito, alla crisi mondiale, meglio di tutta l' Europa. Spigavano i nostri esperti, supportati da buona parte dei politici governativi con meticolosa precisione, che erano due le ragioni che avevano favorito la nostra situazione privilegiata:
1) Il grande gruzzolo di risparmio pro capite degli italiani, che in qualche modo contrasta il Debito Pubblico (questa è una nebulosa a cui molti fanno finta di appartenere al gruppo che la ha capita.)
2) La manovra finanziaria di Tremonti, la cui temerarietà ha mandato in delirio il Gota economico dell' Europa, contribuendo a contrastare gli effetti della crisi globale.
Poi, con una nobile tranquillità, e il piglio di chi se non detto lo ha comunque sempre pensato, hanno detto " L' Italia è in coda alla crescita mondiale" essendo il Paese con il minor aumento del Pil in Europa.
Credo che i nostri politici e i loro esperti, siano da qualche parte in vacanza a sbudellarsi dal ridere, pensando che qualunque cosa che sentenziano verso gli italiani a loro non interessa se vera o falsa. Sanno che hanno la facoltà della cancellazione, potendo dire: "Non abbiamo detto questo, comunque quello che abbiamo detto è stato frainteso." Sarebbero più simpatici se sbottassero dicendo, questa volta sicuramente con una espressione sincera: "Insomma che colpa abbiamo se voi non siete maturi per la verità ma più preparati al gossip " Lo sapete che noi diamo sempre quello che la gente vuole. Il momento è interessante, vale la pena di viverlo.

Ottimo lavoro signor Ferrando. Da domani stia pure a casa

La struttura della Centrale Regionale di Acquisto costituita per soddisfare il fabbisogno di tutto il materiale occorrente alle ASL e agli Ospedali che è stata gestita con molta bravura dal signor Lionello Ferrando e ha fatto risparmiare per gli acquisti, una notevole quantità di denaro pubblico; Ora detta struttura è stata chiusa e la cosa risulta purtroppo incomprensibile.
Il signor Ferrando sostiene abbia messo le mani in tasca ai venditori tradizionali e quindi dobbiamo continuare a pagare il DEFIBRILLATORE ATLAS VR al prezzo medio di euro 21.716, invece di 5.500.( Quanto da lui già spuntato). Dobbiamo continuare a pagare il DEFIBRILLATORE ATLAS VR al prezzo medio di euro 13.066 invece di 5.500. Dobbiamo continuare a pagare il PACEMAKER VERITY ADX DR al prezzo medio di euro 2.275 invece che 1.800. Dobbiamo continuare a pagare il PACEMAKER IDENTITY ADX XL DR al prezzo medio di euro 3.695, contro il prezzo spuntato dalla struttura Centrale che dirigeva il signor Ferrando al prezzo di euro 1.800. Come pure l' ultima fornitura dei mezzi di contrasto in radiologia con la quale si è ottenuto un ribasso del 60%.
Piacerebbe a tutti che il signor Burlando e il signor Montaldo, Presidente e Assessore alla Regione Liguria e alla Sanità ci spiegassero, come se fossimo umani, cosa intendono dire al signor Ferrando direttore della Centrale che ha ottenuto questi ottimi prezzi ( e che un dirigente con questi risultati nel settore privato godrebbe di indiscusso rispetto) quando affermano che la linea di condotta di detta struttura "Non é coesa col mondo professionale e le singole imprese" operanti nella vendita di questo considerevole fabbisogno. Come sarebbe stato bello che le imprese operanti con la struttura della Centrale Regionale di Acquisto si dovessero adeguare ad essa e che il signor Presidente e il suo assessore avreste detto: Il signor Ferrando, lo teniamo e lo proteggiamo, perché sta facendo gli interessi della Regione. Peccato che non è andata proprio cosi.
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Marco Grasso

Verso la Fiat si ha troppo rispetto.

Come mai il nostro Presidente della Repubblica si rammarica che non sono stati integrati tre operai Fiat nonostante la sentenza a loro favorevole del Giudice del Lavoro. Non tremila, non trecento ma TRE.
E' chiaro che la Fiat vuole fare vedere chi comanda. Vuole farne una questione di principio, dimenticando che le sovvenzioni degli italiani superano abbondantemente i 500 miliardi di euro, e che continua a considerare normale drogare un mercato che prima o poi presenterà il conto, che il non aver finito di pagare il debito nei confronti dello Stato per le acquisizioni fatte dalla Fiat a prezzi inferiori delle sue concorrenti, per una sorta di italianità che ora pare prenderci in giro, non mette la Fiat nelle condizioni idonee per parlare di questioni di principio.
Ma se lo Stato smettesse di regalare i soldi degli italiani alla Fiat, (lo so che la Fiat preferisce considerarli soldi dello Stato) perché senza incentivi non c'è storia, e se lo Stato pretendesse il diritto di incassare quei due miliardi di euro che l' avvocato Agnelli ha accumulato in Svizzera per i suoi eredi, che sua figlia a causa di una lite sull' eredità ha reso palese, e che tutti i funzionari delle entrate sanno che legalmente detta cifra è dello Stato Italiano, perché un così ingente somma di denaro frutto di birricchinate, e favorito dagli incentivi degli italiani, si ha il terrore solo di parlarne.

Leggendo fatti sui giornali a volte si hanno false percezioni.

Leggo sui giornali che una intera famiglia di disabili e che tutti i componenti della stessa percepiscono la pensione di invalidità, è stata scoperta non avendone alcun diritto e le autorità si sono comportate di conseguenza.
Subito dopo, leggo sempre sui giornali che è stato scoperto un signore che percepiva la pensione di invalidità totale per cecità, mentre posteggiava la macchina.
Molti di questi articoli, sono presenti sui giornali, facendo nascere la sensazione che qualcosa sta cambiando, in meglio naturalmente. Qualcuno pensa anche allo effetto del grande Brunetta infaticabile lottatore contro gli sprechi sociali e i dilapidatori di danaro pubblico. Quando poi leggo che l' Italia è allo ultimo posto in Europa nella spesa per la famiglia e maternità; Mentre la spesa per l'invalidità, dove la corruzione ha il suo peso, è fra le più alte e costantemente in aumento. Al sud il 58.5% di invalidi in più rispetto al nord. Nel 2008 si sono spesi 13.050 miliardi di euro, mentre nel 2009 il 18.7% in più, cioè 15.504 miliardi di euro.
Allora penso che la sensazione che ho avuto leggendo i giornali è esattamente contraria alla realtà che se il Governo e il Ministro Brunetta volessero, di lavoro vero ce ne sarebbe molto.

Certe colpe si devono lasciare a chi le ha commesse, difenderle è da sprovveduti.

Il triste caso di Daniele Franceschi, morto in un carcere della Costa Azzurra, a Grasse, non nel nord Africa o nella Corea del Nord, o in Cambogia, ma nella Francia di Nicolas Sarkozy e Carla Bruni; Paese che pretende, giustamente, essere considerato moderno e democratico. Purtroppo la Francia non è riuscita a trovare, per ora, la strada per uscire da questa situazione in modo dignitoso. Quando qualcuno sbaglia, in democrazia, mettendo a repentaglio il prestigio (dignità) nazionale, lo si deve lasciare alle sue responsabilità, difenderlo ad oltranza per un pesante e colpevole comportamento, oltre che da anti democratici è da sprovveduti, perché si trasferisce su tutta la Nazione colpe che possono essere comprese se riferite a singole persone. Fioror.
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Per certi crimini, espiazione e non pena.

Il serial killer delle lucciole, Gianfranco Stevanin, vuole farsi francescano e naturalmente esercitare in convento, ci sarà qualche criminologo, senza nome e senza responsabilità, che troverà giusto giurare sulla propria competenza, che il signor Stevanin, è persona completamente diversa da quella per la quale è stata comminata la pena e quindi questa è ingiusta. Cosa fatta e detta per Izzo, salvo poi, come spesso succede a certi recuperati, tornare quello che sono, criminali.
Trovo molto singolare che la società cerchi spasmodici recuperi per Izzo, Ghira, Stevanin, Maso Erika e una infinità di altri e si trovi intransigente nel recupero di qualche tossico che magari ha fatto del male solo a se stesso, ma essendo anonimo non interessa a nessuno la sua salvezza. A volte basterebbe inserirlo in un normale ciclo di lavoro.
Il più delinquente dell' era manzoniana, l' Innominato, si è convertito in piena libertà. Da recluso, con il suo passato non lo avrebbe preso in considerazione nessuno.
Trovo giusto che per certi crimini abominevoli, come quelli seriali, ripetitivi anche per anni, che hanno dato gioia al criminale e sofferenze indicibili ai parenti delle vittime debba esistere solo l' espiazione.
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Marco Grasso

Per certi crimini, espiazione e non pena.

Il serial killer delle lucciole, Gianfranco Stevanin, vuole farsi francescano e naturalmente esercitare in convento, ci sarà qualche criminologo, senza nome e senza responsabilità, che troverà giusto giurare sulla propria competenza, che il signor Stevanin, è persona completamente diversa da quella per la quale è stata comminata la pena e quindi questa è ingiusta. Cosa fatta e detta per Izzo, salvo poi, come spesso succede a certi recuperati, tornare quello che sono, criminali.
Trovo molto singolare che la società cerchi spasmodici recuperi per Izzo, Ghira, Stevanin, Maso Erika e una infinità di altri e si trovi intransigente nel recupero di qualche tossico che magari ha fatto del male solo a se stesso, ma essendo anonimo non interessa a nessuno la sua salvezza. A volte basterebbe inserirlo in un normale ciclo di lavoro.
Il più delinquente dell' era manzoniana, l' Innominato, si è convertito in piena libertà. Da recluso, con il suo passato non lo avrebbe preso in considerazione nessuno.
Trovo giusto che per certi crimini abominevoli, come quelli seriali, ripetitivi anche per anni, che hanno dato gioia al criminale e sofferenze indicibili ai parenti delle vittime debba esistere solo l' espiazione.
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Marco Grasso

Per certi crimini, espiazione e non pena.

Il serial killer delle lucciole, Gianfranco Stevanin, vuole farsi francescano e naturalmente esercitare in convento, ci sarà qualche criminologo, senza nome e senza responsabilità, che troverà giusto giurare sulla propria competenza, che il signor Stevanin, è persona completamente diversa da quella per la quale è stata comminata la pena e quindi questa è ingiusta. Cosa fatta e detta per Izzo, salvo poi, come spesso succede a certi recuperati, tornare quello che sono, criminali.
Trovo molto singolare che la società cerchi spasmodici recuperi per Izzo, Ghira, Stevanin, Maso Erika e una infinità di altri e si trovi intransigente nel recupero di qualche tossico che magari ha fatto del male solo a se stesso, ma essendo anonimo non interessa a nessuno la sua salvezza. A volte basterebbe inserirlo in un normale ciclo di lavoro.
Il più delinquente dell' era manzoniana, l' Innominato, si è convertito in piena libertà. Da recluso, con il suo passato non lo avrebbe preso in considerazione nessuno.
Trovo giusto che per certi crimini abominevoli, come quelli seriali, ripetitivi anche per anni, che hanno dato gioia al criminale e sofferenze indicibili ai parenti delle vittime debba esistere solo l' espiazione.
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Marco Grasso

La ferrea detterminazione di Equitalia.

A parte il fatto che Maradona potrebbe fare la festa del suo compleanno in modo più normale magari in un palasport, ma il veto di Equitalia alla partecipazione de campione alla sua festa per il compimento dei suoi 50 anni, organizzata al S. Paolo di Napoli è dovuto al fatto semplicissimo che Maradona deve allo Stato italiano e quindi agli italiani, dei soldi perché ha evaso il fisco. Sostiene Equitalia che essendo la società deputata alla riscossione dei tributi su tutto il territorio nazionale per conto dello Stato non può tacere, e che deve usare tutti i mezzi per tentare di recuperare i soldi che essa sostiene, quasi con commozione, essere degli italiani; Questo viene affermato con chiarezza solo come chi si sente nel giusto può affermare. Peccato, che Equitalia quando si tratta di una somma, più di 100 miliardi di euro, che devono le società concessionarie di slot-machin (di gioco), che operando esclusivamente su licenza governativa, avrebbe quindi modo di intervenire in modo fattivo, come puro il caso dell' eredità dell' avvocato Gianni Agnelli ( Fiat) relativa a due miliardi di euro, scoperti su un conto svizzero, e ritenuti da tributaristi governativi a tutti gli effetti dello Stato, scoperta fatta solo dopo la denuncia di sua figlia la quale pretendeva chiarezza su somme relative alla eredita paterna, somma a cui saranno sicuramente state di aiuto le sovvenzioni della Stato italiano ( e quindi soldi dei cittadini) per agevolare il mercato dell' auto, peraltro sempre sostenute dagli Italiani; Equitalia cade nel più completo mutismo, classico solo a chi non ha più la voce.

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martedì 18 maggio 2010

Un Comune come nemico.

revisione sul nostro comune Rispondi |Marco Grasso a enricano
mostra dettagli 03/10/08


Chiunque circoli da parecchi anni per stada con due ruote si rende conto che il motivo piu colpevole di disgrazie è la mancanza di uso della freccia. E' facilmente immaginabile specie in autostrada cosa puo accadere attuando un sorpasso da agitato avendo nel punto di visuale "morto" un motociclista. Oppure l'uscita da un posteggio senza freccia al sopraggiungere di una moto, e anche quando si cambia corsia, sempre senza freccia. A questo punto sorge spontanea una domanda: Quante multe ha fatto il Comune per omissione di freccia . Ora il rischio per i dueruotisti sta aumentado perchè per non pagare 80 € in caso di invasione della corsia dei bus (manovra peraltro consentita dal Comune di Milano apparentemente piu’ sensibile alla fluidita’ del traffico che al finanziamento del suo bilancio), i motociclisti si trovano costretti a prendersi qualche rischio in piu’. Ma qui ci si scontra con la setta di “educatori” che invece di agevolare lo scorrimento del traffico puntano le loro autovetture contro i motociclisti e purtroppo a volte con disgrazie anche mortali ma rimanendo impossibile accertare la responsabilità, questi signori mettono a repentaglio la vita di motociclisti per affermare il loro credo. Nasce l’esigenza di difenderci: ci sentiamo nel giusto e siamo certi di avere come Comune un nemico che invece di fare l’ interesse della comunità cerca di sacheggiarla. E la presenza di questi “educatori” certamente non aiuta...

Truffa a Wall Street

notizia scomoda Rispondi |Marco Grasso a Secolo
mostra dettagli 13/12/08


TRUFFA A WALL STREET - Bernard Madoff, 70 anni, personaggio stimato della Borsa americana (era stato presidente del Nasdaq), ha ammesso di aver fatto sparire negli ultimi anni qualcosa come 50 miliardi di dollari. Da anni la sua casa casa di brokeraggio, dopo avere celato ai clienti grosse perdite sugli investimenti, operava come una catena di Sant’Antonio: la massa gestita era praticamente ridotta a zero e le richieste di riscatti venivano pagate con le nuove sottoscrizioni di capitale di altri clienti.

A metà novembre la contabilità della Bernard Madoff Investment Securities mostrava un patrimonio gestito di 17,1 miliardi di euro. Di quei soldi, oggi, saranno rimasti sì e no 200 milioni che Madoff, stremato dalle richieste di riscatto che non riusciva più a fronteggiare, pensava di distribuire nelle prossime settimane a dipendenti, amici e familiari, prima di denunciare il crack.

Ma l’Fbi e la Sec non gli hanno lasciato il tempo e ieri mattina è stato arrestato nella sua bella casa di Manhattan. Ora rischia una condanna a 20 anni di reclusione e i suoi clienti tremano: Wall Street sarà investita da una nuova ondata di perdite miliardarie. I dettagli nell’artcolo sul sito.
http://www.websim.it/prodotti/free/wsjnews.asp?id=172283

Come mai una notizia cosi' non si è letta su nessun giornale, potrebbe avere die risultati positivi per i lettori.
Marco grasso

Il reato non deve essere: Facile punito e conveniente

Il reato non deve essere:Facile impunito e conveniente Rispondi |Marco Grasso a Secolo
mostra dettagli 13/01/09


Leggendo la risposta di Ruffolo a Sartori relativamente a chi “sono i colpevoli della crisi globale”, mi sono convinto che se non si considera reato il trasferimento nel futuro, di un qualunque debito sociale al solo scopo di trarne un vantaggio presente, e avendo la certezza, che la situazione nel divenire sara' comunque aggravata dall'ingiusto vantaggio presente più i costi esagerati di detta operazione non si va da nessuna parte.
Esempio, una regione ha 1000 di debito, il suo presidente tratta con un amico che è dirigente in una banca che opera nel settore della " finanza creativa".Per intenderci dette banche "le vere colpevoli, secondo me assieme ai loro clienti della crisi globale" ed arrivano ad un accordo.Tu funzionario, amico, a volte figlio, che operi per conto di detta banca, mi versi 500 e porti il debito della mia regione a 1500. E' chiaro che la restituzione avverrà con rate amiche, sopportabili per i primi anni, che sono poi quelli che io governerò ancora, dopo di che le rate si trasformeranno in un castigo per i futuri governanti e cittadini.
E' questo che è successo, ed è questo che deve essere considerato reato, almeno per il futuro.
Si aggiunga che gli artefici di simili operazioni hanno guadagni immediati che sono percentuali di cifre enormi.
Marco Grasso

lunedì 17 maggio 2010

Ridate l' Ici ai Comuni

l' ici ai comuni. Rispondi |Marco Grasso a Secolo
mostra dettagli 09/10/09


Ridate l 'ici ai comuni, forse smetteranno di comportarsi in modo indegno per una qualunque amministrazione pubblica.
Al nord certi semafori avevano il giallo talmente veloce, che chi lo rispettava veniva pericolosamente tamponato, chi procedeva veniva inevitabilmente fotografato in compagnia di un inequivocabile semaforo rosso e quindi "giustamente" multato. Si scoprì poi che la gestione dei semafori truffaldini era il frutto del consenso comunale,alle ditte costruttrici di autovelox, per poter trarre profitto dai soliti sfigati. L' articolo del secolo di ieri venerdì 9 ottobre spiega come il comune di Borghetto Vara, con "la furbata" di restringere il centro abitato per rendere giuridicamente possibile l'opera dello autuvelox permettendo quindi al comune di infilarsi nelle tasche degli ".....utenti". E l' elenco degli indecenti abusi amministrativi potrebbe continuare . E' un po come quel tale che aveva un figlio spendaccione e ogni tanto lo castigava togliendogli i soldi. Il figlio regolarmene andava a rubare perché per lui importante era spendere. Quelle persone che subivano i furti, quasi sempre le stesse, supplicavano il padre del ladruncolo di non castigarlo più, perché ci rimettevano sempre loro.
- Mostra testo citato -

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Marco Grasso
http://marcograsso.blogspot.com/

Gravi lutti per una stupida superficialità

Gravi lutti per una stupida superficialità. Rispondi |Marco Grasso a Secolo
mostra dettagli 13/12/09


Non mi sento anti americano, e quando posso andare in questo paese ci vado con gioia. Però, quando questa grande nazione, compie degli atti disdicevoli nei confronti dei suoi alleati, mi farebbe piacere che il Governo Italiano lo facesse notare. Ieri sera su Rai news 24 si vedevano soldati americani che ispezionavano un teatro di guerra precedentemente da loro bombardato. Questo accadeva in una zona non precisata del Corno d' Africa, i militari erano bardati in modo che sembravano visitassero un sito interessato da un bombardamento atomico. Caschi, maschere facciali, tute bianche ( per poter evidenziare ogni sorta di pulviscolo) stivali e guanti. Praticamene attuavano quelle precauzioni che i nostri ragazzi non hanno attuato nel Kossovo, perché non sapevano nulla, con il risultato che 77 sono morti a causa del linfoma di Hodghing e 1700 con questo tipo di malattia stanno combattendo, e parecchi bimbi nati malformati. Se tutto questo si poteva evitare, o comunque ridurre mediante una comunicazione che i proiettili usati contenevano uranio impoverito, e che a causa della sua trasformazione in polvere letale subito dopo lo scoppio, avrebbe causato la probabile morte all' ingnaro soldato che si sarebbe trovato in quella posizione geografica anche mesi dopo. Se questa imbarazzante situazione nemmeno la si fa notare agli americani che per altro i vertici politici possono non sentirsi moralmente responsabili ma politicamente lo sono. Ebbene questa non è piaggeria, ma sudditanza tra l' altro non richiesta.

venerdì 14 maggio 2010

Qualcosa mi dice che voi siete convinti che noi siamo scemi.

Sissignori, dovevano fallire tutti al tempo della crisi americana e subito mondiale del 2008, e dovevamo far fallire la Grecia ora.
Più che la cancellazione della richezza dei poveri!!!!!!!!!!!!! Ci sarebbe stata la cancellazione dei delinquenti di Stato, artefici con i furbi d'Europa di un aggiustamento, che riabilita gli scellerati e condanna i figli dei disperati per molto tempo a venire. La così detta futura generazione.
Comunque i figli della futura generazione se sono ricchi se ne fregano del debito pubblico e se sono poveri fatti loro.
Ma come, siamo usciti dalla seconda guerra mondiale, volenti o nolenti, e ci volete far credere che non usciremo da un fallimento ora???????
Certo che con il fallimento, quelli che si sono divertiti a giocare a monopoli coi nostri soldi, TUTTI A CASA, e sotto i nuovi.
Certo che con gli interventi geniali, ci tocca ancora ingraziarli che ci anno salvato dalla loro rovina.
L' altra sera, stavano intervistado Tremonti (il meno peggio) e l'intervistatrice con l' emozione di chi sa di chiedere un particolare che rimarrà impresso a tutti e per tutta la vita. " Signor ministro, quando si é accorto che stava giungendo l' idea che ci stava salvando tutti " E dopo una pausa concentrata e sofferta............................." dall' una e mezza alle due ................... e poi la telefonata di Berluscone alla Merkel a fatto intravedere che eravamo sulla buona strada" E noi che volevamo sapere quanto Berlusconi avesse sofferto per quell' intervento, e soprattuto se si é reso conto di quanto a fatto perl' Europa tutta; E poi con volto sofferente da sforzi come solo loro sanno sopportare....."vorrei andare...........grazie"
E ora forse la giornalista non lo ha chiesto perché il Ministro era stanco, ma si capiva che dalla faccia volesse dire: " Si si lo sò fra tre anni il cancro..

Il senza tregua della Confindustria alla perduranti cronache del malaffare.

senza tregua della Confindustria alle perduranti cronache del malaffare. Rispondi |Marco Grasso a Secolo
mostra dettagli 13 mag (1 giorno fa)



Non molto tempo fa, ho letto un articolo sulla rivista Panorama, della Presidente di Confindustria la quale sosteneva che le imprese devono essere le prime a produrre e diffondere legalità, sosteneva che questa era una svolta a cui teneva molto e che quindi questo pensiero lapidario era da ritenersi quale risposta ufficiale della Confindustria a 15 anni di perduranti cronache di malaffare.
Poco tempo dopo questa dichiarazione che trovavo coraggiosa e determinata, e che mi aveva fatto ancora più apprezzare per il fatto che gli industriali avessero scelto una donna, pensavo, loro sanno chi é. Leggo in un articolo dell' Espresso che il presidente di Confindustria ha acqistao il megacomprensorio dell' arsenale della Maddalena utilizzato fino a poco tempo fa dalla marina militare americana. La ristrutturazione di detto sito é costata allo Stato Italiano e Regione Sarda 254 milioni di euro (cioè a noi) per la trasformazione dell' ex aerea militare. Si é poi saputo che se la é aggiudicata l' unica società ammessa alla gara, ( potenza della normativa di "evento straordinario) la Mita Resort, una srl di cui é capo del consiglio di amministrazione la signora Emma Marcegaglia, Presidente di Confindustria. Non si conosceva la cifra, ma ora si sa: 60 mila euro annui per 40 anni, e 41 milioni di euro da versare in 3 rate e entro 13 mesi. Ma lo spostamento del G8 all' Aquila ha recato all' acquirente un danno valutato dalle parti in termini di pubblicità mancata, la somma di 10 milioni di euro, e in tal senso si é ristipulato il contratto.( Quindi 31 milioni di euro in 13 mesi inveci di 41). Ed é quanto incasserà la Regione Sarda, proprietaria della struttura: 155mila metri quadrati incluso un hotel nuovo e arredato, centri conferenze, spazi da riempire, 600 posti barca, che rendono moltissimo, in uno dei luoghi più esclusivi del Mediterraneo, tutto questo al canone mensile di di 3 centesimi al metro quadrato.
Trovo che lo Stato, e quindi noi , siamo stati mal rapresentati, che comunque se occorre velocità per costruire, per evitare pastoie burocratiche, pretendere una sana concorrenza per la vendita di una struttura così importante e di un costo cosi elevato sia semplicemente normale. Penso che ci siano tutti gli estremi per una revocatoria, e non penso che il presidente della Confindustri voglia opporsi, specie dopo la dichiarazione di intenti che ho ricordato all' inizio.

--
Marco Grasso

I furbi del fallimento

Ci sono vari tipi di fallimento, quello onesto, che a detterminarlo sono gli eventi sfavorevoli, la congiuntura avversa, e a volte anche l' incapacità.
Si vende tutto e si ripartisce fra tutti i creditori pro quota e privilegi. Di questo tipo di fallimento ne beneficiò anche un presidente degli Stati Uniti che ha pagato gli ultimi creditori con lo stipendio della Casa Bianca.
Quelli pilotati dai furbi, che mirano solo a rovinare il fallito. di solito si vendono cose ad un valore molto ridotto rispetto al valore di mercato, approfittando della confusione del fallito, e nonostante queste vendite volutamente distratte, si riesce a ripagare i creditori al 100%.
Ciò significa che si poteva evitare la procedura fallimentare. E' quello che é successo a una nota famiglia di armatori genovesi.
E poi ci sono i fallimenti alla Parmalat, che parecchio tempo prima si procede all' occultamento delle ricchezze per sottrarle a quelli che hanno sottoscritto i bond che servivano per tappare il buco e aprire la voragine.
E poi ci sono i fallimenti delle nazioni, che nonostante la gente comune non abbia colpa, sarebbe l'unica che dal fallimento trarebbe vantaggio, perché si ripartirebbe da zero e senza debiti, e i responsabili se non puniti, comunque sarebbero allontanati.
Con il salvataggio, tutto lo scempio amministrativo viene coperto e spalmato sul futuro dei figli dei più deboli.

sabato 8 maggio 2010

Un non allineato.

Fini si è reso conto di aver sbagliato a confluire nel PDL. E' ammirevole che cerchi di tornare sui suoi passi perché il costo sarà salatissimo, e il gesto generoso. Restando non ha nessuna possibilità di influenzare una politica di ideali che non siano condivisi dalla lega e approvata da Berlusconi, men che meno considerarsi il successore del partito che ha contribuito a fondare.
Lo scettro di Berlusconi lo prenderà inevitabilmente uno dei suoi figli( Forse Marina ), e la lega dovrà tacere. Il Trota insegna!
Ci stiamo avviando verso una monarchia mediatica. Non c'è che prendere atto che il Silvio è stato grande, anche se ha potuto contare sulla stupidità di chi lo doveva contrastare.

Ridimensionare chi si è dato titolo.

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Trovo l' Europa incapace di sottrarsi alla disinvolta capacità di
allargare la crisi finanziaria da parte dell' indisturbato giudizio di
ratin delle agenzie americane che illuminano il percorso della più
feroce speculazione. Mai come in questi momenti, e alla luce di
giudizi a volte sballati ma mai disinteressati, sempre furbi e soprattutto
senza responsabilità, comunque in evidente conflitto di interessi,
capisco che per quest' ultima scorettezza noi italiani siamo in
difficoltà. Però perché a nessuno viene in mente di citarle in
giudizio. Al pensiero che sotto ci potrebbe essere qualche
gherminella......abbiamo visto di cosa sono capaci i signori di Wall
Street.....potrebbe essere terrorizzante all' idea di dover risarcire
un danno di cui qualcuno si cimenta a evidenziare il responsabile e l' ammontare. Ma
cosa aspettiamo! Sono sicuro che solo questo gesto le
ridimensionerebbe. E poi una volta trovato il coraggio di non subire
dai furbi, potremmo pensare al nostro paese, ed io proporrei a
Tremonti di fare pagare le tasse a chi ha guadagnato dalla crisi;
alzando un po l' aliquota agli amministratori delle società, delle banche e delle
imprese private specialmente quelle sostenute con denaro pubblico come la Fiat, che c'é da
vergognarsi a leggere gli emolumenti annui di quei signori,
praticamente pagati da noi. Adeguare l'aliquota della rendita
finanziaria almeno a quella dell' ultimo lavoratore dipendente. E poi
la pregherei di controllare chi ha il coraggio di driblarla avocando a
se parte di soldi, che sono sempre stati di competenza del suo
ministero, per poter essere libero di poter fare "lavorare" conoscenti e
amici. Ed inoltre pensare anche in questo momento che non bisogna mettere le mani in tasca agli italiani conviene cambiar mestiere. Marco Grasso

Chi non combatte la corruzione è perché da essa ne trae vantaggio

Perché il Governo italiano non recepisce la norma europea nota come "
Il traffico di influenze illecite" che combatte la corruzione
contro quei sistemi gelatinosi di cui gli scandali dell' Aquila,
della Maddalena e degli acquisti di appartamenti romani per ministri
del governo che stanno avvilendo tutti gli italiani?
Perché la Gran Bretagna, Belgio, Paesi Bassi,Finlandia, Svezia,
Norvegia, Portogallo, e Grecia hanno tutti sottoscritto, tale norma
europea che combatte in modo efficiente la corruzione e noi no?
Quale motivo adducono i nostri governanti e la loro opposizione(ad
ecezione dell'Idv) per questa defezione che ci
fa vergognare di essere governati da persone così diverse da noi,
specialmente ora che stiamo percependo lo scempio che
si sta perpetrando sul debito pubblico perché i soldi sono finiti!
L' inchiesta di Firenze sicuramente avrebbe un altro risultato se il
Governo avesse sottoscritto come tutti gli altri Governi dell' UE la
norma europea anti corruzione.
--Marco Grasso
http://marcograsso.blogspot.com/

Non può sempre farci credere che...........

Il non voler mettere le mani in tasca agli italiani, e voler farci credere che la realtà vera é quella degli ottimisti, il pretendere di essere stati buoni ad aver tolto la tassa di successione, cespite irrinunciabile e equo per qualunque società, (che con la finanziaria ritornerà) l' aver abolito l'Ici anche ai più abbienti, l' aver scialacquato irresponsabilmente forti somme di danaro pubblico, fuori da ogni controllo, per il repentino spostamento del sito di accoglienza della sede per la celebrazione del G8, senza aver noi italiani percepito il vantaggio di detto spostamento, se non i sistemi vischiosi degli scandali, Maddalena, Aquila, case romane a ministri. Il voler distrarre ingenti somme di danaro normalmente sotto la tradizinale competenza del ministro del Tesoro, e pretendere di portarle sotto la propria diretta gestione in nome di una efficienza che sta facendo il paio con la corruzione, e il voler insistere contro ogni ragionevole evidenza internazionale, che l'Italia non appartiene al gruppo dei Piigs, (Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia, Spagna.) cioè nella fascia debole dei paesi dell' euro. Il voler fare tutte queste cose convinti di non pagare mai niente vuol dire essere irresponsabili come sanno essere solo i vecchi cresciuti con il principio " dopo di me il diluvio"
Una riforma positiva é stata fatta,( e mettendo anche la mani in tasca, ma ad una parte di italiani a cui si riesce con facilità a spalmare i costi.) per fortuna, la riforma dell' INPS, che manifesta quest'anno risparmi o utili di circa 6-7 miliardi di euro, nella speranza che il Ministro del Tesoro vigili su questo NOSTRO risparmio

domenica 25 aprile 2010

La minzione.

LA MINZIONE
(racconto di Marco Grasso)
Son quasi trent' anni che ho lasciato la mia matura giovinezza, e da quel lontano ricordo affiorano ora, talvolta, tutte le più impellenti esigenze. In particolare quelle a cui, all’epoca, non facevo caso più di tanto e che solo adesso, al ricordo, mi stupiscono per come riuscissero ad essere soddisfatte da me con una noncuranza sfacciata. Sto parlando della fame, della sete, della voglia di perdere tempo, del desiderio di incontrare amici, amiche… tutto veniva da me fatto con la stessa voracità e, ciò che più pesa oggi, con la stessa naturalezza. Come non potesse mai essere messa in discussione la riuscita di ciascun movimento, la facilità con cui mi procuravo le cose, la condivisione di tutto con gli amici.
Ogni cosa accadeva, si manifestava, si verificava secondo le mie previsioni sotto la spinta di quel, come definirlo… prurito che quando lo avverto oggi, nell’aria, emanato dai miei figli, devo essere sincero, mi dà fastidio. Intendiamoci, sono felicissimo che loro lo abbiano, mai e poi mai vorrei che qualcuno o qualcosa glielo portassero via, ma non sopporto l’idea di non averlo più io.
A voler essere precisi, tra le tante sensazioni, voglie, smanie che mi coglievano quotidianamente accavallandosi l’una all’altra fino al loro soddisfacimento… ne mancava una che, purtroppo, adesso avverto con fastidiosa regolarità, con insopprimibile impellenza: è la voglia di andare a mingere. Sì, la necessità di fare pipì è l’unica che, ancora oggi, riesce a mettermi una premura ansiosa, con l’aggravante del mio convincimento incoscio che, in caso di non ottemperanza, verrò inevitabimente castigato, da qualcuno, da qualcosa, dalla sorte, chissà. Certo, è irrazionale come timore, ma provare una voglia senza prurito, una necessità priva di brivido, il panico di un eventuale fallimento senza desiderio, sono tutte cose che mi allontanano dalle mie giovanili sicurezze.
E pensare che all’epoca stavo anche una giornata intera senza nemmeno pensare alla minzione; bastava bere poco, per quel giorno, o sudare un po’ più del solito, o vivere ad un giusto livello di umidità dell’aria per dimenticarsi del tutto di dover aprire ogni tanto la patta dei pantaloni.
Insomma, oggi vivo nel terrore di non arrivare in tempo, di farmela addosso. D’altronde i vecchi e sani vespasiani, che una volta consideravamo nauseabondi, non ci sono più. E pensare che erano sempre più puliti delle rarissime latrine che si possono, con grande fatica, reperire attualmente. Sono quelle a pagamento, scatole cubiche, di cemento, plastica e metallo mescolati insieme, mica i vecchi pisciatoi bifronte con le tettoiette a sbalzo e le grate di cortesia in ferro battuto, con motivi floreali. Oggi quelle scatole cubiche sono di un’efficianza tanto straordinaria che, nove volte su dieci non si aprono perché sono guaste e la decima… ci rimani chiuso dentro per interminabili minuti prima di riuscire, tra il panico claustrofibico che ti assale, a trovare la combinazione giusta per riconquistare la libertà oltre una porta a chiusura automatica che nessun essere umano sarebbe in grado di forzare. (Forse sono a prova di maniaco, diminuiscono le probabilità di essere assalito da qualche forsennato che decide di inchiappettarti a tradimento mentre hai i pantaloni slacciati o abbassati e sei maggiormente vulnerabile nelle parti intime… ma aumentano esponenzialmente le probabilità di finire i tuoi giorni dimenticato da tutti, in una scatola a tenuta stagna, insonorizzata perfettamente e separata dal resto del mondo.)Io vi ho messo piede solo due volte e ci sono rimasto chiuso due volte, cioè sempre; ergo, se posso li evito.
A questo punto rimangono i bar con tre diverse varianti. La prima è quella dei bar di cui sei cliente, e nei quali il cartello posto da anni sulla porta del bagno, con su scritto NON FUNZIONA, per te non vale, ma in genere si tratta al massimo di due o tre esercizi, in genere concentrati tutti nella stessa zona, ovvero quella intorno all’isolato dove abiti o dove hai lavorato in passato.
Poi c’è l’opzione dei bar dei quali non sei cliente, e in cui il cartello NON FUNZIONA vale anche per te. Sai che in questi bar il proprietario basa un aspetto fondamentale della propria posizione filosofica ed ideologica rispetto al mondo, sul profondo concetto seguente: «Hanno mica preso il mio locale per un pisciatoio!?» e sai che, in qualche modo, ha le sue ragioni, benché a nessuno venga in mente di pisciare in un angolo ma la richiesta sia molto più di buon senso, ovvero approfittare della ritirata appositamente concepita, tra l’altro per legge, trattandosi di un locale pubblico e non del salotto di casa del gestore. Tuttavia se lì hai appena preso un caffè di cui non avvertivi il minimo bisogno, solo per la grazia di poter usare il bagno, sai che dovrai prenderne al più presto un altro, di cui avrai ancor meno bisogno, in un diverso locale, sperando che questa volta vada meglio. (So di anziani che non hanno risolto i loro problemi di prostata ma in compenso sono molto preoccupati dall’ulcera peptica, dalle complicanze al duodeno e dai guasti al sistema nervoso. L’unica soddisfazione sarebbe, in tempi di revisionismo storico, una bella campagna di riabilitazione della pisciata nei pantaloni come gesto rivoluzionario e catartico, da salutare ovunque, e da parte di tutti, con solidale allegria. Ma l’umanità non è ancora pronta per questo salto qualitativo del senso civico. Vedremo in futuro, all’occorrenza).
Infine la terza ipotesi di bar in cui si può imbattere, quando la vescica reclama una soddisfazione poco eroica ma molto inderogabile, è quella il cui gestore custodisce gelosamente la chiave del bagno… direttamente nella cassa, in mezzo ai tagli grossi, così da poterla meglio monitorare. Costui, quando il malcapitato bisognoso di liberarsi dal gravame liquido chiede di poter accedere al bagno, afferra la chiave con gesto lento e plastico, rotea il braccio in maniera plateale e vistosa come a voler avvertire tutti gli astanti della sua magnanimità e dell’insopportabile richiesta che gli è appena stata fatta, infine inizia a “locciare” la chiave, tenendola tra due dita dalla targheta di plastica con su scritto, in grande e a pennarello, WC. La parte della chiave propriamente detta, ovvero quella ferrosa, con la capocchietta piatta e circolare e il suo prolungamento liscio sopra e zigrinato sotto, prende ad ondeggiare in modo vigoroso e scomposto, magari tintinnando se è accoppiata ad una consorella di qualche ripostiglio e facendo voltare verso il bancone anche quei pochi che fino a quel momento non si erano accorti della scena. E il locciamento avviene davanti agli occhi di chi ha fatto la richiesta, accompagnato da uno sguardo del barista che, nei casi più fortunati, sta a significare: «Questa è la chiave. Non gliel’ho ancora data, quindi mi stia bene a sentire, se la vuole veramente: si ricordi di chiudere la porta e di restituirmela». Nei casi meno fortunati il barista dirà, con voce chiara come non mai: «Dopo me la restituisce, vero?» e mentre il malcapitato si allontana verso il bagno, a capo chino, aggiungerà, a voce più bassa ma ugualmente percepibile in tutto il locale: «Non sarebbe nemmeno il primo che se la porta a casa dopo aver chiuso il bagno!» Tutti i presenti sembrano non vedere e non sentire, però avverti che vedono e sentono.
E tra questi presenti che vedono e sentono ci sono stato molte volte anch’io, tanti anni fa. Ricordo che si frequentava il bar Cucciolo e si buttava via il tempo in discussioni, in partite a carte e nel continuo tentativo di “rovinare” qualcuno, ovvero metterlo in condizioni psicologiche imbarazzanti, giusto per farsi qualche feroce risata alle sue spalle. Questo qualcuno era spesso uno sconosciuto che entrava nel bar manifestando con evidenza, per sua sfortuna palese, un certo veloce bisogno del bagno. Non ricordo se si trattava di uomini quasi anziani, solo un po’ anziani o anziani del tutto; a quell’età per noi era sufficiente avere qualche anno più dei nostri per considerare, senza alcun distinguo, tutti vecchi. E schifosi, ributtanti piscioni.
Nel caso in cui costui trascurasse il piccolo particolare di lasciare intendere al barista che dopo avrebbe consumato, partiva ineluttabile la “rovina” a cui si partecipava tutti, benché in silenzio, con gli sguardi, i sospiri, i sorrisi sotto i baffi. Il vecchio Rinaldo, il barista, che evidentemente non annoverava nella sua scala di valori la necessità di fare bella figura o di essere accogliente con i nuovi potenziali clienti, inizialmente si fingeva intento a fare dell’altro e non guardava il personaggio che cercava disperatamente di attrarre la sua attenzione, tenendosi a metà strada tra il bancone, dove non aveva intenzione di chiedere alcuna consumazione, e la strada verso il retro che nascondeva senza dubbio, nel suo pensiero, un bel bagno dove poter pisciare in santa pace. L’uomo tentava un gesto, al centro del bar, guardando in direzione di Rinaldo, e Rinaldo si chinava a prendere qualcosa, apriva e chiudeva sportelli, scompariva dietro la macchina del caffè, dava colpi di straccio anche nei punti dove di solito non gli veniva neppure in mente di mettersi a pulire, stava spesso girato verso le bottiglie come se fosse stato colto dall’improvvisa urgenza di contarle, una volta per tutte. Quasi gliene mancasse una all’appello.
In quei momenti nel bar calava un progressivo silenzio; tutti smettevano di parlare, come un sol uomo: andava in onda l'imbarazzo di questo sfortunato signore, e noi, chi roteava la testa, chi si guardava le scarpe, chi fingeva di scorrere i titoli di un giornale che non avrebbe mai letto, nemmeno dietro pagamento, per tutta la giornata.
Allora l’anziano sconosciuto, schiarendosi la voce, provava con tono affannato e impacciato a dire: «Scusi?» ma Rinaldo non sentiva. Quante erano quelle bottiglie? Ce n’era una là, lo ricordo. E l’altro, di nuovo, un po’ più forte: «Scusi?» Allora Rinaldo si voltava come chi ha sentito una voce provenire da qualche parte, ma lo faceva in direzione di qualcuno di quelli seduti ai tavolini, cioè dalla parte opposta a quella da cui era realmente giunta la voce. «Sì, dica?» chiedeva a voce alta ad uno dei quelli seduti, il quale, con gesto lento e serafico, alzava un braccio e, con l’indice della mano ben dritto indicava per lunghissimi secondi il tale che si era appellato a Rinaldo e che si trovava, indifeso e sperduto, in piedi, al centro del bar, esposto al silente, quanto ferinamente pubblico, ludibrio. C’era qualcosa di volutamente accusatorio, in quel gesto; l’anziano ora sembrava rimpicciolirsi, come volesse affondare la testa nelle spalle e lasciarvela scomparire dentro. Tuttavia, a voce sempre più impastata e confusa, riusciva a proferire: «Il bagno?» e Rinaldo, pronto: «Mi spiace proprio tanto ma devono venirlo a riparare in giornata. Si è staccata dalla catenella la manopola dello sciacquone ed è caduta nel buco, otturandolo. Siccome è una manopola piuttosto grossa, e siccome si è messa di traverso all’interno del tubo…» e lì attaccava una solfa senza fine, spiegando nei dettagli l’accaduto all’uomo che visibilmente manifestava una certa fretta di uscire alla ricerca di un altro bar e non capiva come fare per liberarsi dalle meticolose illustrazioni del guasto di un Rinaldo, per l’occasione, insolitamente ciarliero ed oratorio, perchè godeva nel creare disagio a chiunque, mettendo la ciliegina dello spergiuro se qualcuno avesse fatto notare a lui che era uno stronzo, era pronto a giurare su tutta la famiglia, in particolare sulla testa del " su figliolo" che lui non pensava minimamente a creare difficolta e che comunque, se lo andassero a prendere in culo, e nel mio bagno ci va chi dico io. Il desiderio di fare bella figura non albergava nel cuore del vecchi Rinaldo. Si era capaci anche di questo.
Ora ci sono io al posto di quel signore con tutta quella premura che ci faceva divertire, e che Rinaldo godeva nel trattenerlo. L'imbarazzo di quel signore era superficiale il mio è più sofferente più interiore; io infatti ho la sfortuna di essere sicuro di sentire quello che il barista sta pensando, quello che tutti i presenti stanno pensando, e la consapevolezza di averlo pensato anch' io non mi è per niente di aiuto, e sento chiaramente che il barista pensa, dandomi il permesso di usufruire del suo bagno: «Se è per un poco di acqua, si può fare, ma per il resto,.....non funziona bene lo scarico, non voglio poi dover pulire la merda degli altri».
Poi entro nel bagno, e quando lo trovo sporco, mi dico: - Non sono mica stato io! - Sì però lui non lo sa. Alzo gli occhi e c'è un cartello precisissimo, chiaro e scritto a carateri grandi, che mostra l'autorevolezza di un comandamento: “LASCIATE IL GABINETTO COME VORRESTE TROVARLO” -. Ho appena fatto pipi, e avverto che è poca, perchè la prostata si comporta così, sembra che stia con tutti tranne che col suo titolare. Lo so, non perché io sia un genio, ma perché mi é successo molte altre volte, che se non faccio con calma non ci riesco, essere veloce mi é impossibile, perché il tempo che determina la calma che a me serve per poter finire la pisciata, è più lungo del tempo di una normale defecazione, e fra pochissimo si ripresenterà il problema. Inoltre, quando per la premura ne faccio poca, subisco il tremendo ricatto del rumore anche di un semplice versamento di un bicchiere di acqua, e non parliamo di un rubinetto lasciato aperto. Questi liquidi che cadono, gorgogliano, fanno un sciacquio che, se non ho operato con calma, mi piscio subito sopra. Per fortuna il vecchio e perfido Rinaldo non deveva essere a conoscenza di questo fatto, perché altrimenti, invece di pulire o fingere di cercare qualcosa, avrebbe colto al volo l’occasione per simulare l' esigenza, aprendo il rubinetto e lasciandolo scorrere rumorosamente, di vedere come cadeva l' acqua, per vedere l' imbarazzo di quel bisognoso di bagno.
Ecco che cerco di non pensare a quello che ha sicuramente pensato il barista… “vada solo se piscia!” ed io mi sento in ritardo, ho la certezza che il barista possa pensare… “mi aveva detto che avrebbe solo pisciato…!”
Vorrei portare una prova, ma quale? Non siamo mica fra gentiluomini che basta la parola! Un barista giovane non sa mica cosa è la prostata; mi rendo conto che questa società non è attrezzata, né tecnicamente né psicologicamente, per le pisciate dei vecchi. Troppo lente. Mi sembra di vedere nel piccolo cesso, quel signore che tanto ci aveva fatto divertire quarant' anni fa, e che in modo educato mi dica: «Guardi che pisciare con la prostata è un casino, quando esce tutti si crederanno che ha fatto una cagata esagerata. Non se la prenda». Ci mancano anche i sogni da sveglio…! Preferirei essere un cane, anche senza paletta.
Sono agitato, vorrei uscire e pagare da bere a tutti, più un sospeso come fanno a Napoli, ma quando il barista mi dice: «Tutto a posto?» e per un attimo si distrae, in quel momento per me la mia presenza li é insopportabile. Ora il barista sta dando un resto impegnativo; è il momento: ringrazio e scappo, e non consumo come avrei voluto, stando attento a non travolgere nessuno, perché ho una gran voglia di sparire.
Piano piano ti accorgi che per andare in certi punti della tua citta, il percorso che scegli, è già stato scelto dalla tua prostata, sai perfettamente dove sono ubicati gli ultimi vecchi e genorosi vespasiani, dove i bar amici della tua prostata, dove gli eventuali angoli che in caso di bisogno ti fanno sentire un po cane ma ti risolvono il problema; questa involontaria attenzione ti permette di evitare quegli imbarazzi che gia conoscevi quranta anni fa, ma mai potevi immaginare che si sarebbero presentati in modo così imbarazzante.
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Marco Grasso