martedì 17 febbraio 2009

Il coraggio di agire

l coraggio di agire.
Il costo per mantenere in vita l' industria automobilistica americana e il suo indotto sta per dimostrarsi insostenibile. Specie per General Motors che la prima iniezione di 13,4 miliardi di $ è ora considerata inutile, se non seguita da altri corposi finanziamenti. A questo punto mi viene da fare una considerazione: Prima di elargire somme così importanti, non converrebbe fare un' analisi della situazione onde evitare di rovinare le future generazioni. Solo dopo aver accertato, e sotto la responsabilità dello accertatore, si potrà intervenire. Il politico deve trarre forza per la sua decisione da uno studio corretto e competente. E' questo modo di ragionare la normalità, diversamente, elargendo somme esagerate a velocità inutili, si è ancora vittime della finanza creatività. Chi non è salvabile deve fallire, a meno di distruggere il futuro e perdere per sempre la fiducia, elemento indispensabile per qualunque ripresa economica.
Senza considerare che con 13,4 miliardi di $ si fanno un sacco di interventi sociali e anche investimenti completamente nuovi che darebbero sicuramente nuova occupazione, che ora parrebbero per l'America più appropriati che non aumentare il costo del fallimento della industria automobilistica. Marco Grasso.

mercoledì 11 febbraio 2009

C'è troppa religione.

La vita è un dono e come tale va accettata, ringraziando il donatore. Verrebbe da dire che una cosa giusta sarebbe dare l'opportunità a chi riceve qualunque dono di accettarlo o rifiutarlo. Però può scappare di non credere a questa teoria perché chi è colpito da simili doni resta sia pur suo malgrado preso dal vivere il regalo giornalmente, mensilmente,annualmente molto coinvolto e in un sprazzo di normalità pensa che è meglio pensare che non ci sia nessuno capace di fare simili regali perché se si convincesse del contrario veramente non si darebbe pace. Ora convinto di essere vittima di una disgrazia, cerca di porre fine a sofferenze che solo chi come lui ha patito per un tempo esagerato può capire. Invece si trova al centro di una guerra che la sua figliuola è improvvisamente amata da tutti, e che tutti piangono, sperando di arrivare per tempo per poterla fare soffrire per qualche anno ancora. Le forze politiche che sperano di ricompattarsi su simili disgrazie meritano la giusta sconfitta, e le religioni che vogliono primeggiare prima sulla disgrazie e poi sulla politica meritano l' abbandono. Come disse pochi giorni fa Obama, le religioni devono unire e non dividere. Marco

martedì 10 febbraio 2009

La crisi è più di quel che si pensava.

La crisi è enorme, più si va avanti e più ci si rende conto del disastro che è riuscita a combinare questa economia ex creativa.
Il presidente Obama ha messo un tetto a tutti i più alti stipendi americani pari a 500 mila $ all' anno. Potranno sicuramente vivere bene , ma non potranno più comprarsi gli atolli nel pacifico e divertirsi ad ammobiliarli. E noi? Noi non abbiamo ne l' autorità, ne le competenze per
diminuire gli stipendi di questi signori. Anzi, se possiamo, legiferiamo in loro favore affinché la legge non li colpisca quando hanno anche
dimostrato colpa grave nel costruire disastri. Noi ci meritiamo tutto questo perché siamo pessimisti e non cambiamo la macchina e i vestiti.
Si aggiunga che se si fosse seguito il consiglio del presidente dell' esecutivo, e avessimo investito in borsa, avremmo perso il 10% del nostro capitale solo nell' ultimo mese.

Il problema dell' eutanasia.

Se uno stato sente suo il problema della eutanasia, lo deve trattare ma non mentre persone vere soffrono pene terribili, e altre persone che per lavoro parlano in modo dotto e si esibiscano in anatemi molesti. O mentre programmi televisivi entrano anche nella casa di Eluana con una non celata invasione. I genitori di Eluana non andrebbero mai menzionati, semmai a loro andrebbe il rispetto che si deve alle persone sfortunate, a cui la sofferenza ha tenuto compagnia per un numero esagerato di anni; invece a loro si rivolgono ragionamenti dotti del tipo: L' eutanasia è una grande ferita per la nostra cultura, capisco che il padre della ragazza possa sentirsi disperatamente indignato, e con tutto quello che ha sopportato non è poco. Oppure che la deriva eutanasica se esiste non la si può considerare come un prodotto abominevole del signor Beppino. A me sembra che la famiglia di Eluana abbia già sofferto abbastanza e alla decisione cui è arrivata sia stata favorita da tanta sofferenza la stessa che dovrebbe far fare un passo indietro a tanti. Fioror

Si sentiva la mancanza di questa bufera.

Bisogna cambiare velocemente questa costituzione opera di filosovietici" Questa è una battuta da oscar alla rovescia , Da premio Lucca Bonassolese, comunque da imbarazzarsi a farla ma ancora di più ad essere costretti ad appoggiarla. Credo che nella nostra politica su poche cose ci sia stato un trasversale accordo, sulla onesta della nostra Carta Costituzionale c'è sempre stato. Quando si dice passare le responsabilità ai giovani vuol dire dire questo, qualunque giovane di destra o di sinistra non avrebbe iniziato questa penosa guerra. Perché i giovani hanno vergogna, e la vergogna nella fase iniziali di certe decisioni aiuta. I vecchi, non tutti per fortuna, confondono le difficoltà, la incapacità, con le loro turbe, lui ha il bolscevismo. Avremmo bisogno di teste lucide per fronteggiare tutto il marcio che i furbi del mondo hanno lanciato sul mondo del lavoro, teste giovani che operino per una minor sofferenza sociale, e lascino al padre di Eluana prendere le sue decisioni. marco grasso

venerdì 6 febbraio 2009

L'eutanasia.

Se uno stato sente suo il problema della eutanasia, lo deve trattare ma non mentre persone vere soffrono pene terribili, e altre persone che per lavoro parlano in modo dotto si esibiscano in anatemi penosi. O mentre programmi televisivi entrano anche nella casa di Eluana con una non celata invasione. I genitori di Eluana non andrebbero mai menzionati, semmai a loro andrebbe il rispetto che si deve alle persone sfortunate, a cui la sofferenza ha tenuto compagnia per un numero esagerato di anni; invece a loro si rivolgono ragionamenti dotti del tipo: L' eutanasia è una grande ferita per la nostra cultura, capisco che il padre della ragazza possa sentirsi disperatamente indignato, e con tutto quello che ha sopportato non è poco. Oppure che la deriva eutanasica se esiste non la si può considerare come un prodotto abominevole del signor Beppino. A me sembra che la famiglia di Eluana abbia già sofferto abbastanza e alla decisione cui è arrivata sia stata favorita da
tanta sofferenza la stessa che dovrebbe far fare un passo indietro a tanti.