lunedì 29 aprile 2013

Aforismi

M Abbiamo contribuito all'avanzare del totalitarismo, allo sviluppo del dominio reale del capitale sull'umanità, alla distruzione degli organismi intermedi e delle comunità, dalla famiglia alla scuola... Ci siamo lasciati dietro una generazione di sbandati, cresciuti alla scuola della deresponsabilizzazione, del vittimismo, del rivendicazionismo. Penso soprattutto a quella che ci è succeduta, che, grazie alle nostre vittorie, ha avuto padri più deboli dei nostri. Uomini e donne incapaci di divenire adulti, di trovarsi, di metter su casa, di accudire ai propri figli e quindi pronti alla manipolazione, al consumo, ai media, a consegnare la propia vita ad ogni tipo di esperto, magistrato, psicoqualcosa, a cadere al primo colpo di gelo della realtà. E ne sono caduti molti. Stefano Borselli L'uomo tende verso il bene ma è pure capace di male; può trascendere il suo interesse immediato e, tuttavia, rimanere a esso legato [...]. Quando gli uomini ritengono di possedere il segreto di un'organizzazione sociale perfetta che rende impossibile il male, ritengono anche di potenziare tutti i mezzi, anche la violenza o la menzogna, per realizzarla. La politica diventa allora una "religione secolare", che si illude di costruire il paradiso in questo mondo. Karol Wojtyla Giovanni Paolo II Vi sono esperienze che mostrano la straordinarietà della nostra situazione, cioè che soprattutto ci siamo e che il mondo c’è; e questo non è ovvio, è qualcosa di estremamente stupefacente che le cose ci si rivelino e che noi siamo in mezzo a loro. È stupefacente; in questa parola è contenuto lo stupore. Stupirsi significa non accettare nulla come ovvio. Materialmente il mondo resta uguale a prima, le medesime persone, le medesime stelle, e tuttavia c’è qualcosa di completamente cambiato» Jan Patocka «Signore, donami una buona digestione e anche qualcosa da mangiare. Donami la salute del corpo e il buon umore necessario per mantenerla. Donami un’anima semplice che sappia far tesoro di tutto ciò che è buono e non si spaventi alla vista del male, ma piuttosto trovi sempre modo di rimetter le cose a posto. Dammi un’anima che non conosca la noia, i brontolamenti, i sospiri, i lamenti e non permettere che mi crucci eccessivamente per quella cosa troppo ingombrante che si chiama 'Io'. Dammi, Signore, il senso del buon umore, concedimi la grazia di scoprire un po’ di gioia e di farne partecipi gli altri» Tommaso Moro L’opposto dell’amore non è l’odio, è l’indifferenza. L’opposto dell’educazione non è l’ignoranza, ma l’indifferenza. L’opposto dell’arte non è la bruttezza, ma l’indifferenza. L’opposto della giustizia non è l’ingiustizia, ma l’indifferenza. L’opposto della pace non è la guerra, ma l’indifferenza alla guerra. L’opposto della vita non è la morte, ma l’indifferenza alla vita o alla morte. Fare memoria combatte l’indifferenza» Elie Wiesel «Il nostro proprio sangue, il nostro proprio destino – ecco che cosa esige la letteratura d'oggi [...]. Si deve e si può scrivere un racconto che sia indistinguibile dal documento [...]. La nuova prosa contemporanea può essere creata solo da persone che conoscono perfettamente il propio materiale, la cui padronanza e trasfigurazione artistica non costituiscono per loro un compito puramente letterario, ma un dovere, un imperativo morale» Varlam Šalamov Quando sei giovane le tue potenzialità sono infinite: potresti essere Einstein. Potresti essere Di Maggio. Poi arriva un momento in cui "potresti essere" va a sbattere contro ciò che sei stato. Non eri Einstein. Non eri niente." (C.Kaufman) Ricerca aforismi Risultati: 42 ________________________________________ • Ciò che inizia in rabbia finisce in vergogna. (Benjamin Franklin) • Il miglior scrittore sarà colui che avrà vergogna di essere un letterato. (Nietzsche) • Un uomo non dovrebbe mai vergognarsi di confessare di avere torto. Che poi è come dire, in altre parole, che oggi è più saggio di quanto non fosse ieri. (Jonathan Swift) • L'enorme aspettativa riguardo l'amore sessuale e la vergogna per questa aspettativa rovinano sin dall'inizio alle donne ogni prospettiva. (Nietzsche) • I libri che gli uomini chiamano immorali sono semplicemente libri che mostrano al mondo la sua vergogna. (Oscar Wilde) • Una brava persona si vergogna anche davanti a un cane. (Anton Cechov) • Nulla consuma il corpo quanto l'ansia e chi ha fede in Dio dovrebbe vergognarsi di essere preoccupato per qualsivoglia cosa. (Gandhi) • Una delle ragioni per cui ho scelto di non essere una cristiana devota è perché molta gente mi ha fatto soffrire solo per il fatto di essere donna e mi ha fatto vergognare di avere un corpo solo perché tentava gli uomini. (Jessica Alba) • Ero solita guardarmi allo specchio e provare vergogna. Oggi mi guardo allo specchio e amo ciò che sono. (Drew Barrymore) • Quando uno stupido fa qualcosa di cui si vergogna, dice sempre che è suo dovere. (George Bernard Shaw) • Eroe o pezzo di fango, non c'era via di mezzo per me, per l'uomo comune, dico, è vergogna infangarsi, ma l'eroe sta troppo in alto perchè si possa infangare del tutto, per conseguenza si può stare nel fango. (Fedor Dostoevskij) • Allo stadio non vado da molto:la tribuna d'onore è ormai una vetrina di urlatori. Ho sentito insulti ferocissimi. Alla fine di Italia '90 hanno fischiato l'inno argentino e mi sono vergognato. Durante la partita fischiate pure ma l'inno nazionale è sacro. (Enzo Bearzot) • Chi fa l'elemosina ha sempre l'aria di vergognarsi più di chi la riceve. (Roberto Gervaso) • Il problema dell'amore è una delle grandi sofferenze dell'umanità e nessuno dovrebbe vergognarsi di pagare il suo tributo. (Carl Gustav Jung) • Ho vergogna di aver creduto in Dio,/ ma mi duole di non credervi più. (Sergej Esenin) • Volevo indagare il senso del divieto, le cause di una vergogna che non ci appartiene, ma viene determinata dallo sguardo dell'altro. (Catherine Breillat) • Finalmente una buona notizia: il governo Prodi ripristina il falso in bilancio com'era prima di Berlusconi, autore della controriforma del 2002 che di fatto cancellava per legge il reato di cui lui stesso era imputato. E che, come scrisse la bibbia del capitalismo mondiale, The Economist, "farebbe vergognare anche una repubblica delle banane". Per i reati futuri non leggeremo più sentenze di assoluzione con l'imbarazzante formula "il fatto non è più previsto dalla legge come reato". Tutti i veri liberali, sempre pronti a tirar fuori dal taschino il "modello americano", dovrebbero esultare. O magari chiedere che la nuova legge venga ritoccata per farvi rientrare le sanzioni previste dalla 231/2001 sulla responsabilità penale delle società (pare che il testo del governo se la sia scordata). (Marco Travaglio) • Avere un cuore da bambino non è una vergogna. È un onore. Un uomo deve comportarsi da uomo. Deve sempre combattere, preferibilmente e saggiamente, con le probabilità a suo favore, ma in caso di necessità deve combattere anche contro qualunque probabilità e senza preoccuparsi dell'esito. Deve seguire i propri usi e le proprie leggi tribali, e quando non può, deve accettare la punizione prevista da queste leggi. Ma non gli si deve dire come un rimprovero che ha conservato un cuore da bambino, un'onestà da bambino, una freschezza e una nobiltà da bambino. (Ernest Hemingway) • Quello che è avvenuto a voi, Ateniesi, in udire i miei accusatori, non so; ma io, per cagion loro, poco meno mi dimenticai di me stesso, cosí parlarono persuasivamente: benché, se ho a dire, essi non han detto nulla di vero. Ma delle molte loro menzogne ne ammirai massimamente una, questa: dissero che a voi bene conveniva guardarvi non foste tratti da me in inganno, perciò che sono terribile dicitore. Imperocché a non vergognarsi che tosto li avrei smentiti, mostrando in fatto non essere niente terribile dicitore, questa mi parve la lor maggiore impudenza: salvo che non chiamino terribile dicitore uno che dice il vero; ché, se intendono cosí, ben consentirei che sono oratore io: ma non a lor modo. Essi dunque han detto poco o nulla di vero, come io dico; ma da me voi udirete tutta la verità. (Platone) • E questo perché tu, o Socrate, mentre sostieni di cercare la verità, in realtà porti gli altri a fare affermazioni di questo genere, grossolane e volgari, che non sono belle rispetto alla natura, ma rispetto alla legge. E queste, vale a dire la natura e la legge, sono nella maggior parte dei casi opposte. Dunque, quando uno si vergogna e non osa dire le cose che pensa, finisce necessariamente per contraddirsi. (Platone) • Mi sarei vergognato moltissimo se mi fossi scoperto un uomo buono solo di parlare e incapace di tradurre in atto le proprie idee. (Platone) • La ragione si vergogna di quelle inclinazioni di cui essa non può render conto. (Luc de Clapiers marchese di Vauvenargues) • Il fondamento della vergogna non è il nostro sbaglio personale, bensì che tale umiliazione sia visibile da tutti. (Milan Kundera) • In Spagna quasi il 50 per cento dei programmi vive di gossip. Una vergogna, il trash del trash, e questo per fortuna in Italia non c’è. Però là non c’è l’uso della donna che si fa nella tv italiana. Ci sono gli stessi format, gli stessi programmi, ma non vedi le ragazze che ballano, le veline, le letterine. (Vanessa Incontrada) • Lo sguardo della Vergine è il solo veramente infantile, il solo vero sguardo di bambino che mai si sia posato sulla nostravergogna e sulla nostra miseria. (Georges Bernanos) • Gli Eagles sono in tour, i Rolling Stones anche. Sono personaggi della mia generazione. Mi sono detta: perché dovreivergognarmi? Avrò presto 70 anni. Se non lo faccio ora, per l'ultima volta, sarà troppo tardi. (Tina Turner) • Mio padre era commerciante, ma contro la sua volontà. Si vergognava di essere un commerciante. Anch'io, da bambino, quando avevo dieci, dodici anni, me ne vergognavo. Se qualcuno mi diceva "sono un commerciante" avevo pietà di lui; mi dicevo "ma come si può ammettere che lo scopo della sua vita sia quello di guadagnare del denaro?". [...] Evidentemente sono cresciuto nel mondo moderno, ma non mi sono mai sentito a mio agio: il mio vero mondo è il mondo precapitalistico. (Erich Fromm) • E voi uomini che senza vergogna andate in questi sexy shop e comperate queste bambole gonfiabili che sono così uguali a una donna che dopo devi anche regalargli la pelliccia! Per punizione passerete l'eternità sposati a un canotto.(Giorgio Faletti) • Sono una vergogna per il Paese i ladri, i corrotti, gli evasori fiscali, i mafiosi oppure chi – come me – li ha scoperti con l'inchiesta Mani Pulite? (Antonio Di Pietro) • La vergogna che i tedeschi non conobbero, quella che il giusto prova davanti alla colpa commessa da altrui, e gli rimorde che esista, che sia stata introdotta irrevocabilmente nel mondo delle cose che esistono, e che la sua volontà sia stata nulla o scarsa, e non abbia valso a difesa. (Primo Levi) • Non me ne sono mai vergognato di quella giovinezza nei Guf, anzi: tutto quel mio essere stato orgogliosamente fascista ha poi reso solido il mio antifascismo. (Eugenio Scalfari) • Finita la mia corsa di gloria, e di vergogna, | Presto sarò con quelli che riposano. (John Milton) • Ce n’è voluto di tempo per smettere di vergognarmi a scrivere "attore" sui documenti. Perché è vero che sono egocentrico ma sono anche un timido. La razza peggiore, in costante contraddizione. (Valerio Mastandrea) • Una buona casa editrice sarebbe quella che si suppone pubblichi, per quanto possibile, solo buoni libri. Per usare una definizione sbrigativa, libri di cui l’editore tende a essere fiero, piuttosto che vergognarsene. (Roberto Calasso) • Le istituzioni sono più corrotte e più guaste degli individui, perché hanno più potere per fare del male, e sono meno esposte al disonore e alla punizione. Non provano né vergogna, né rimorso, né gratitudine, e neanche benevolenza.(William Hazlitt) • Il pubblico non ha vergogna né gratitudine. (William Hazlitt) • Ci sono momenti nella vita che uno non si rende conto di essere ridicolo e sciocco, non puoi cancellarli dal curriculum, poi ti risveglierai, li ricorderai con un po' di vergogna, ma la vergogna è qualcosa che ci attacchi dopo. (Stefano Benni) • Questa Italia infame, capace di fare carne di porco di un personaggio, di un essere umano solo perché è personaggio. Ti inventano addosso ogni vergogna che si portano dentro loro, nell'anima. (Roberto Rossellini) • La coscienza è il caos delle chimere, delle cupidigie e dei tentativi, la fornace dei sogni, l'antro delle idee di cui si ha vergogna; è il pandemonio dei sofismi, è il campo di battaglia delle passioni. Penetrate, in certe ore, attraverso la faccia livida d'un uomo che sta riflettendo, guardate in quell'anima, in quell'oscurità; sotto il silenzio esteriore, vi sono combattimenti di giganti come in Omero, mischie di dragoni ed idre e nugoli di fantasmi, come in Milton, visioni ultraterrene come in Dante. Oh, qual abisso è mai quest'infinito che ogni uomo porta in sé e col quale confronta disperatamente la volontà del cervello e gli atti della vita! (Victor Hugo) • La spaventosa livellatrice dell'infimo, la vergogna, era passata su quelle fronti; giunti a quel grado d'abbassamento, tutti subivano le ultime trasformazioni nelle ultime profondità; e l'ignoranza, mutata in ebetismo, era identica all'intelligenza mutata in disperazione. Non v'era possibilità di scelta tra quegli uomini che apparivano allo sguardo come l'elite del fango. (Victor Hugo) • Credo che la guerra sia una cosa che rappresenta la più grande vergogna dell'umanità. E penso che il cervello umano debba svilupparsi al punto da rifiutare questo strumento sempre e comunque in quanto strumento disumano. (Gino Strada) • Il mio undicesimo figlio è gracile, certo è il più debole di tutti; ma la sua debolezza inganna, perché a volte sa esser forte e risoluto; ma anche allora la sua debolezza è in qualche modo determinante. Non è però una debolezza di cui s'abbia a vergognare, ma qualcosa che sembra tale soltanto su questa nostra terra. Non è per esempio anche la disposizione al volo la debolezza, trattandosi di un vacillare incerto, di uno svolazzare a caso? Qualcosa di simile appare nel mio figliuolo. Il padre, di tali qualità non può certo rallegrarsi, perché tendono evidentemente alla disgregazione della famiglia. A volte mi guarda quasi mi volesse dire: Ti prenderò con me, babbo. Ed io, penso allora: Saresti l'ultimo a cui mi affiderei. E il suo sguardo sembra rispondere: Ebbene, ch'io sia almeno l'ultimo: questi sono i miei undici figli.(Franz Kafka) 3

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