domenica 10 aprile 2016

La Germania unica Nazione europea a ribellarsi allo strapotere americano, ma solo perché gli USA hanno voluto punire la Volkswagen.

Quando alla fine del 2015 siamo venuti a conoscenza del maxi-scandalo che ha coinvolto Volkswagen, scoperta dagli U.S.A. a truccare il software per il controllo delle emissioni inquinanti, ci siamo subito resi conto che il fiore all'occhiello della Germania rappresentava anche la locomotiva dell'Europa. Nell'occasione la Germania si è difesa benissimo da sola, portando a Berlino un fiume di 250 mila persone scese in piazza per protestare contro il trattato definito Ttip. Mentre il resto d'Europa subiva la segretezza, imposta a politici sprovveduti, o conniventi dell'Unione, usata per perfezionare questo Ttip che tanto ha fatto piacere a chi ha avuto la "fortuna" di parteciparvi. Ho subito capito, e anche gli americani lo hanno capito, che non tutta l'Europa si lascia terrorizzare! Gli organizzatori tedeschi fecero presente che il Trattato del Ttip, oltre a permettere di vendere la merce americana, abbassava gli standard di sicurezza e qualità facilitando l'ingresso di ogm difficili da rintracciare e comunque da noi  vietati. Come dire: "guarda, America, che se esigi troppo dalla Volkswagen, questo Ttip noi siamo in grado di renderlo pubblico". Da notare che la U.E. ha imposto ai paesi dell'Unione, una diffida con pene pecuniarie se non rinunceranno a considerare cancerogene 39 sostanze; le stesse che in Italia, contrariamente a quello che accade in America, sono sempre state vietate perché ritenute (a buon diritto) totalmente nocive per la salute. Questa inquietante situazione è stata denunciata da Roberto Moncalvo, presidente della Coldiretti. Tutto ciò avviene mentre in Italia una percentuale altissima di persone non sa ancora cosa sia il Ttip, esattamente come vuole l'attuale classe politica dirigente che impone alla grande informazione di parlare sempre di altro.

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