mercoledì 30 luglio 2008

FIAT

Sono sorpreso di come rappresentanti della FIAT (Montezemolo) si propongono di risolvere (parzialmente e per pochi eletti) il trasporto su rotaia. Loro, che dopo aver affossato le ferrovie italiane con la potente lobby dell’auto facendo privilegiare, negli anni giusti, spazi alle autostrade al posto delle linee ferrate, vogliono ora cogliere l’occasione per far concorrenza al trasporto interno aereo come se ne avesse di bisogno. Naturalmente chi pagherà i rinforzi delle linee ferrate per adattarle all’alta velocità? Da quando esiste la cassa integrazione la FIAT ne ha usufruito per un milione di miliardi. Questo è il modo di affrontare il business col vecchio sistema, sostanzialmente ”privatizzare i profitti e nazionalizzare le perdite”. Maroni è stato l’unico uomo politico che ad una ulteriore richiesta di cassa integrazione presentata dalla FIAT ricordò l’enorme costo sociale già sostenuto e dichiarò che di “cassa” non si sarebbe più parlato. A quel momento la FIAT chiamò Marchionne e le cose per fortuna di tutti cambiarono. Ora ci aspettiamo che questa azienda metta mano alla automobile ibrida, a quella elettrica, che cioè pensi di affrontare i disagi derivanti dall’elevato prezzo del petrolio in modo onesto ed intelligente e che non si ritrovi a dire fra pochi anni “Chi poteva prevedere?”. Meno che meno giocare con i treni belli e veloci.

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