giovedì 15 ottobre 2009

Il problema Fiat

Marchionne, amministratore delegato della FIAT; ha candidamente ammesso sul Sole 24 ORE «Tutti noi che operiamo in questo settore - ha spiegato - sappiamo bene che gli incentivi non hanno smosso soltanto gli acquisti previsti per l'anno in corso ma hanno in parte anticipato anche quelli futuri. È necessario tenere conto di questo aspetto per sapere cosa aspettarci nel 2010 e probabilmente oltre. Non è azzardato ritenere che circa mezzo milione di vetture vendute nel 2009 grazie agli incentivi siano in realtà anticipi di acquisti che si sarebbero comunque fatti negli anni successivi». Non rendendosi conto che se la industria automobilistica per mantenere questo livello di produzione ha bisogno di danaro pubblico, vuol solo dire che le vere esigenze del mercato sono soddisfatte da una minor produzione e quindi una ristrutturazione che tenga conto di questo fattore il buon senso la imporrebbe. Ma invece sembra che la folle corsa a dissipare le risorse pubbliche, da quanto dichiarato dal AD della FIAT sia solo allo inizio. Forse Marchionne non sa che più di un terzo del debito pubblico italiano è da addebitarsi alla societa da lui amministrata.

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