giovedì 1 ottobre 2009

L'insana incapacità di ridimensionarsi

Sono lontani i tempi in cui il ministro.Maroni appartenente alla lega, ad una consueta richiesta di cassa integrazione da parte della dirigenza FIAT, rispose che dopo una spesa pubblica superiore a mille miliardi maturata fino a quel tempo, con la lega al governo era impensabile pensare di soddisfare richieste che ormai appartenevano al passato. Fu a quel punto che la FIAT chiamò alla direzione il dottor Marchionne, dirigente che rivitalizzo l'industria e la portò, al pareggio prima e poi allo utile, il titolo fece una performance notevole, e tutti erano contenti, perché certi che sciupii di danaro pubblico come nel passato non si sarebbero più ripetuti. Non si poteva che dare il merito del positivo sviluppo attuato dalla nostra industria automobilistica, al ministro Maroni e quindi alla lega e indubbiamente anche al nuovo AD Sergio Marchionne. Ora, si pensava, saranno più attenti alle esigenze del mercato, non si metteranno in condizioni di avere i piazzali pieni di auto invendute. La crisi è vero, c'è, ma potrebbe essere una opportunità di un sano ridimensionamento, visto che ora non c' è più lo aumento del debito pubblico a finanziare l' immutabile ottimismo produttivo. Invece no. Alla lega probabilmente è stato detto di fare finta di niente, e così ha fatto, e ora è lo stesso Marchionne a chiedere interventi pubblici. Spiace anche vedere che la migliore produzione della FIAT, la nuova 500 con il suo sanissimo indotto, che avrebbe protetto il lavoro ai propri dipendenti per un duraturo periodo è interamente prodotta in Polonia, ma questo a noi umani non è dato di capire.

1 commento:

Anonimo ha detto...

...sulu che u titutlu, me fa cianse...da tantu che di disgi ben...