sabato 28 novembre 2009

La mancanza della vergogna.

Credo che al punto in cui siamo arrivati non sia più concepibile ritornare ad una società migliore con i nostri mezzi, semplicemente perché questa società per arrivare dove è arrivata, ha dovuto prima distruggere tutti i paletti, etici e morali che sarebbero serviti per impedire questo scempio. Con i pochi strumenti, gli unici che ci sono rimasti, possiamo cercare di limitare i danni della casta, a cui per altro e in tanti cerchiamo di appartenere.
Se vogliamo migliorare la società futura, dobbiamo cambiare rotta. Dobbiamo stanziare una cifra importante, investire nella scuola, necessaria a formare una nuova classe dirigente che abbia valori,(ora scomparsi) che possiamo condividere solo perché sono di la a divenire. Il senso della cosa pubblica, l' alto onore di appartenere a chi è chiamato a difenderla contro chiunque l' attenti, la soddisfazione che si proverrà quando si raggiungeranno importanti obiettivi sociali, dovrà dare una tale carica ai nuovi dirigenti formati con questa nuova scuola e questi nuovi criteri, che probabilmente, i nuovi quadri da questa formati, ci daranno un gran calcio nel culo. Questo sarà il segnale che abbiamo centrato il problema e raggiunto lo scopo.
Non potranno sopportare che noi abbiamo sopportato una casta così gaudente che tutte le sere sale e scende da palcoscenici televisivi meglio di consumati attori, abituati disinvoltamente a dire tutto e il contrario di tutto, essendo certi che oltre lo schermo non ci sono cittadini ma fans.
Non potranno sopportare che noi abbiamo sopportato che i nostri parlamentari siano stati i più cari di tutto il mondo.
Non potranno sopportare che noi abbiamo sopportato la spartizione iniziale dei giganteschi finanziamenti pubblici di qualunque opera.
Non potranno sopportare che noi abbiamo sopportato l' impunibilità di nefandezze, e che con questo nostra sopportazione abbiamo dato l' avvio al disastro.
Non potranno sopportare che alcune imprese del nord abbiano costruito le autostrade del sud in modo tale che per evitare un probabile crollo sui ponti bisogna andare a una velocità ridottissima; e che ora sono le società deputate alla ricostruzione dello Abruzzo.
Non potranno sopportare che nel 1986 dovendo scegliere fra gli acquirenti della società Alfa Romeo, a fronte di una offerta della Ford di 3300 miliardi di lire in contanti e subito, si preferì la risibile offerta Fiat di soli 1072 miliardi, da pagarsi in comode rate senza interessi a decorrere dal 1993. Un valore reale di non più di 400 miliardi di lire, importo non ancora interamente versato nelle casse dello stato.
Tutti questi accadimenti e non solo questi, ci faranno sentire una grande vergogna, che è liberatoria e migliorativa di chi la prova. Liberatoria perché l' insostenibile rossore fa urlare dentro a ad alta voce “non lo sopporterei più”, e migliorativa perché a volte si mantiene la promessa urlata.
Subito dopo il calcio nel culo, piano, piano i comitati di affari si scioglieranno per vergogna.
Sarà la rivincita della vergogna, sarà la sua presenza a salvare il mondo, perché state pur certi se ora siamo dove siamo è perché è mancata la vergogna.

1 commento:

Anonimo ha detto...

ben detto, vergugneve...