venerdì 27 novembre 2009

Scorribande Fiat

Vivere completamente avulsi dalla realtà, sempre convinti di essere nel giusto, costantemente avvolti da yes man che contribuiscono alla impenetrabilità di qualunque problema sociale al nostro eroe, con la certezza che l' unica entità a cui bisogna rendere conto è sempre la momentanea produttività; non tenendo mai presente il problema sociale,(generato da continue delocalizzazioni produttive) semplicemente perché non interessa. Fa dire al dottor Marchionne: - Alla Fiat conviene costruire la lancia y in Polonia dove già stiamo costruendo la 500-. Non ricordando lo aiuto sociale sempre ottenuta da tutti gli Italiani in forza del vecchio adagio " Quello che conviene alla Fiat conviene all' Italia". Tutto questo è semplicemente ingratitudine da parte della Fiat agli italiani e ben venga la determinazione del ministro Claudio Scajola  anche se molte cose mi dividono da lui. La stessa oscura svendita dell'Alfa Romeo, definita all'epoca un vero e proprio regalo concesso alla Fiat da Craxi, allora presidente del Consiglio, e da Prodi già presidente dell'IRI, è emblematica delle 'strategie di business' della Fiat e della sua capacità di 'persuasione' delle istituzioni: a fronte di un'offerta Ford di 3.300 miliardi di lire in contanti (nel 1986) si preferì la risibile offerta Fiat di soli 1.072 miliardi, in 5 rate da pagare senza interessi a decorrere dal 1993 (un valore economico reale di non più di 400 miliardi di lire, importo ancora non interamente versato nelle casse dello Stato).
A questo punto è avvilente la notizia sulla eredità degli Agnelli. L' Agenzia delle Entrate ha aperto un' inchiesta. Nel mirino, una somma superiore al miliardo di euro depositata in Svizzera e mai dichiarata al fisco italiano. La notizia è confermata dai vertici dell' amministrazione fiscale, l' indagine dell'Agenzia sul “ tesoro” degli Agnelli, è iniziata quando la figlia dell' avvocato, Margherita, ha chiesto di censire l' eredità. Succesivamente si è aperta l' accertamento.

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