domenica 31 gennaio 2010

Il solito problema Fiat.

Ho letto l' intervista del sindaco di Torino Chiapparino, da questa intervista emerge un consiglio per il governo, denunciando la scarsità di denaro pubblico messo a disposizione della Fiat e quindi di intervenire finanziariamente.
Vorrei dire al sindaco, che a mio modesto avviso saper fare le automobili, solo o dopando il mercato o dopando il costruttore (incentivi alla rottamazione, o finanziamenti necessari alla innovazione del prodotto) è come non saperle fare.
A questo punto la Fiat dopo più di 500 miliardi di euro di finanziamento pubblico, pari a un terzo del nostro debito , e a un terzo del costo del debito pubblico annuo, costo che per tutti gli anni futuri si perpetuerà, non è riuscita ad arrivare la dove vuole ancora tentare di arrivare con soldi pubblici. Non può questa nostra società, andare dagli straordinari quando il mercato lo si insaporisce con risorse non sue, passando alla cassa integrazione con il leggero ricatto del licenziamento se il mercato non tira. La Fiat dovrebbe ridimensionarsi, producendo solo la richieste di un sano mercato,( il mercato sano è quello che la richiesta é basata sull' incontro delle due curve di domanda e offerta che determinano il prezzo) e non forzato da soldi pubblici, evitando in futuro il ricorso a finanziamentì statali. E' vero che in Croazia, come in Polonia il costo della mano d' opera è bassissimo, anche se le macchine li prodotte in Italia verranno pagate come quelle prodotte a Torino. Potrebbe essere che il tempo delle macchine se non proprio finito è comunque ridimensionato, perché non aspettare un poco. Eventualmente sarebbe più giusto e proficuo per tutta la nazione usare gli stessi soldi solo per gli operai che verranno licenziati e poi riconvertiti. Tra l' altro questo è un momento di forte ricerca di personale meccanico specializzato, da parte di piccole imprese,( queste sì vera spina dorsale del nostro paese) che hanno notevoli difficoltà a reperire.
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