venerdì 7 dicembre 2012

E' la nuova finanza che è un tumore sociale.

Tra il 1951 e il 1954, quando le plusvalenze erano tassate al 25% e l’aliquota marginale sui dividendi in casi estremi arrivava fino al 91%, io vendevo titoli e non avevo problemi a farlo. Negli anni dal 1956 al 1969 l’aliquota più alta era scesa leggermente, ma era ancora assestata su un ragguardevole 70 per cento, e l’aliquota sulle plusvalenze era salita leggermente, al 27,5% A quei tempi gestivo fondi per investitori: non ce n’è mai stato uno che abbia rifiutato un’opportunità di investimento che gli proponevo adducendo come motivazione le tasse. Non solo: quando c’erano quelle aliquote così alte, l’occupazione e il prodotto interno lordo (metro di misura della produzione economica di una nazione) crescevano a passo sostenuto: sia la classe media che i ricchi miglioravano la loro condizione. Warren E. Buffett su"la Repubblica" Queste spiegazioni è chiaro che vengono da un imprenditore serio e di successo, che nella sua vita non ha mai sprecato un minuto per intercettare i componenti della Pubblica Amministrazione allo scopo di corromperla per poter guadagnare di più. Questo signore si lamenta che paga poche tasse ed è, secondo lui, che anche per questo in america non vanno molto bene le cose. In America non c'è una lobby per pagare meno tasse: C'è un partito, il partito dei repubblicani. L' ultimo rappresentante, Bush junior che ha speso il suo incarico a devastare il mondo, togliendo tutti i vincoli alle banche di affari, dando l' opportunità a queste di rovinarci tutti con demenziali speculazioni, con l' uso psicopatico dei derivati e azioni velenose con cui hanno invaso il mondo (e permettere che i miliardari(in $) soprattutto gli ultimi, nati dalle suddette attività, paghino meno tasse delle delle loro domestiche. Noi qualche grande imprenditore lo abbiamo ancora, ne abbiamo moltissimi piccoli che stanno soffrendo moltissimo, perché abbiamo una compagine governativa formatasi sull' altare delle banche alle quali si rivolge sempre carica di attenzioni e di soldi di chi ha pagato le tasse, mentre per i tartassati le casse sono sempre vuote. Inoltre la corruzione, lasciata in disturbata da decenni, decide per la politica, (Ilva di Taranto insegna) pagandola con quattro soldi, "sostituendosi di fatto ai governi e detterminando la loro durata. Ai politici non resta che usare i propri privilegi per fare soldi e cercare avventure sessuali sempre più spinte."

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