mercoledì 17 giugno 2015

Violenze e bullismi andrebbero inibiti.

Si legge sul secolo XIX che un giovane killer ecuadoriano dopo aver ucciso con una coltellata un suo connazionale ed aver gravemente ferito un altro sud americano, è stato ammesso dal giudice ai domiciliari con il braccialetto elettronico!
Per un altro sud americano, che col machete ha quasi staccato un braccio ad un controllore delle ferrovie, quindi si è macchiato di un delitto sicuramente meno pesante, dovremmo aspettarci una pena provvisoria più tenue. Questa inaudita violenza dovrebbe essere fronteggiata con leggi adeguate nel senso punitivo del reato. Occorrerebbe che una parte delle istituzioni lavorassero per l'inibizione di questi bullismi devastanti per i più sfortunati. Perché qualche magistrato non ci spiega il motivo di questi provvedimenti, che per noi normali cittadini sembrano incomprensibili? Come può un ordinamento giuridico essere così incomprensibile a chi dovrebbe invece trovarlo chiarissimo, essendo in ultima analisi il fruitore di queste leggi?
​Non è possibile vedere una ragazza che picchia con una inaudita violenza, praticamente su commissione, una coetanea senza sapere se è stata raggiunta da una pena che ​almeno le rovini l'estate. Ad esempio obbligarla a prestare il suo contributo in istituti che ricoverano disabili o persone anziane non autosufficienti!  Non potrebbe essere un' idea?

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