giovedì 16 luglio 2015

La UE soccombe alle pressioni USA: sparita dal TTIP la proibizione di 39 sostanze chimiche cancerogene

La UE soccombe alle pressioni USA: sparita dal TTIP la proibizione di 39 sostanze chimiche cancerogene

Russia Today 24 Maggio 2015
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Risulta che nel corso dei colloqui sul controverso accordo Transatlantic Trade and Investment Partnership (TTIP), a seguito delle pressioni esercitate da funzionari USA, sia stata accantonata dalla UE la richiesta di regolamentazione delle sostanze chimiche dannose per il sistema ormonale e causa di varie patologie dal cancro al diabete a «problemi» di fertilità.

Stando alla bozza di regolamentazione che era stata predisposta dalla UE, 31 pesticidi contenenti pericolose sostanze chimiche (EDCs), dovevano essere completamente banditi; ma stando ad una documentazione ottenuta dal Pesticides Action Network (PAN) Europe – e citata dal quotidiano britannico The Guardian – tutto è stato accantonato per paura di ritorsioni commerciali da parte della potente lobby americana.

Secondo il documento, una delegazione di alto livello della US Mission to Europe e della American Chambers of Commerce (AmCham) nel luglio 2013 ha fatto una visita ufficiale alla UE con lo scopo di farle abbandonare i criteri predisposti alla identificazione degli ECD e di sostituirli con un nuovo «studio di impatto». Ne andava dell’accordo TTIP... e la UE ha accettato le richieste USA.

Il TTIP è un controverso trattato commerciale di libero scambio fra USA ed UE fortemente criticato perché si svolge segretamente e non ne viene reso conto. Risulta che i rappresentanti della AmCham «si siano lamentati della inutilità dellindividuare delle categorie e, di conseguenza, della messa a punto di una lista» di sostanze proibite. I rappresentanti del commercio USA avrebbero suggerito di adottare, per la regolamentazione, un «approccio basato sul rischio» ed hanno quindi «sottolineato la necessità di una valutazione di impatto».

Il Segretario Generale della Commissione Europea, Catherine Day, risulta abbia inviato una lettera al direttore del dipartimento per l’ambiente, Karl Falkenberg, nella quale gli diceva di lasciar perdere la regolamentazione in base ai criteri di nocività, suggerendo invece che «prenda in considerazione – come hanno già fatto altri direttori generali – di arrivare ad una dichiarazione congiunta sulla valutazione di impatto che possa soddisfare tutte le proposte». Avrebbe anche aggiunto: «Non riteniamo sia necessario mettere a punto una raccomandazione per la Commissione con i criteri per identificare le sostanze dannose per il sistema endocrino».

Stando al The Guardian, l’effetto è stato che la regolamentazione prevista per il 2014 è stata «rispedita come minimo a dopo il 2016, nonostante un costo stimato per la salute [dei cittadini europei] di 150 miliardi di euro lanno da ascriversi ai danni conseguenti alle patologie del sistema endocrino. Danni che spaziano dalla perdita di QI (Quoziente di Intelligenza), allobesità, al criptorchidismo [mancata discesa di uno o entrambi i testicoli], una patologia questultima che colpisce i piccoli della razza umana di sesso maschile [oltre ai vari tumori, ndt]». 

Ciliegina sulla torta sarebbero state le minacce di «pesanti ed ampie ripercussioni» – mosse dai rappresentanti dell’AmCham a quelli della UE prima della riunione – qualora fosse stata approvata la bozza di regolamentazione.

Sempre stando al The Guardian, l’AmCham ha chiesto alla UE uno studio di impatto in modo da ottenere dei valori più alti per la soglia di tolleranza a tali sostanze tossiche, studio che viene indicato come basato sulla «potenza» della sostanza.

Bas Eickhout, membro dei Verdi al Parlamento Europeo, ha dichiarato al The Guardian: «Questi documenti sono la prova convincente che il TTIP non rappresenta il pericolo che in futuro la UE abbassi i propri standard, ma che lo sta facendo già da ora». 

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