martedì 26 gennaio 2016

Nessuno dimostra di accorgersi di quello che sta succedendo.

Esiste una ostilità percepita non solo dalle furiose religioni dell'est, ma anche dalla parte miserabile dai Paesi dell'ovest, perché non tutti possono condividere le libertà individuali di cui la nostra società occidentale si vanta di essere portatrice (democrazia).  62 persone possiedono la metà della ricchezza del pianeta. 7 milioni di italiani, l’11,5% della popolazione, vivono in “grave deprivazione materiale”, e nel 2004 erano solo, si fa per dire, il 6,4 %: è stato quasi un raddoppio. Il numero di quelli che, pur avendo un lavoro, sono poveri, è parimenti cresciuto: dall’8,9 all’11 per cento. Nel complesso 22 italiani su cento sono miseri, e il loro numero aumenta. Nello stesso periodo, è triplicato il numero dei miliardari in Italia: erano 13 nel 2004, sono 39 oggi a possedere almeno mille milioni di euro. Ciò mentre il paese ha perso il 25% delle attività economiche, dal momento dell’entrata nell’euro e fino alla grande depressione iniziata nel 2008. "La libera concorrenza dovrebbe ridurre le diseguaglianze". Questo è falso! Le autoregolamentazioni dei mercati dimostrano che "il rendimento del capitale è più alto del tasso di crescita". Quindi le disparità, nel tempo, aumenteranno invece che diminuire!
Unico rimedio una sana tassazione progressiva ma assolutamente improponibile perché la politica è al servizio, salvo rari casi, del capitale. 

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