lunedì 29 febbraio 2016

Non regaliamo i nostri confini.

L'accordo di Caen, che modifica palesemente i confini marittimi a vantaggio della Francia, è per noi dannoso; nessuno è stato in grado di spiegare, con parole normali, quali siano i vantaggi dell'Italia. Questo accordo è stato firmato il 21 marzo 2015. Per fortuna tutta la normativa è sottoposta, per la sua validità, anche alla ratifica parlamentare, pertanto non è ancora valida. Il fatto che la guardia costiera francese abbia sequestrato e multato il nostro peschereccio ci fa presupporre che quello sia il modo con il quale i francesi intendevano tutelare i loro confini, in quanto convinti della perfezione del contratto. Questo comportamento autoritario e lesivo dei diritti dei nostri pescatori ha palesato la volontà francese, molto più chiara e determinata di quella italiana. Ora dire che si sono scusati e che non lo faranno più, è un po' poco! Di sicuro chi ha sviluppato questo accordo da parte francese ha le idee più chiare di quelle dei negoziatori italiani. Per fortuna la gherminella si è palesata per colpa dei francesi; sfruttiamola e difendiamo i nostri attuali confini. A maggior ragione se io fossi il Ministro Gentiloni direi: "Lasciamo le cose come stavano prima dell'accordo di Caen, perché su una figuraccia così si perdono le elezioni; se stavate zitti le cose andavano come sono sempre andate ma dopo lo zelo della vostra guardia costiera il colpevole è chi perfeziona l'accordo". 

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