domenica 14 gennaio 2018

Ecu Euro marchi e lire.

Ormai sono in molti a sostenere che l'entrata in Europa sia stato un errore di cambio e non un errore politico! Il cambio andava studiato, condiviso e quindi proposto e magari quel valore ritenuto ora, col senno del poi, sbagliato andava combattuto intelligentemente e non accettato. Ma il problema dell'Italia purtroppo è che tutte le scelte importanti le prendono i politici, 
​tendenti per natura a raggiungere obiettivi immediati ed incapaci ragionare nel lungo periodo quando i benefici possono raggiungere le future generazioni​.
Le altre Nazioni Europee, sapendo che l'Unione stava maturando, si sono preparate in senso politico ed avevano le idee chiare; purtroppo noi no! L'ecu, moneta che serviva a determinare il valore delle valute europee, nel 1992 valeva 1587.48 lire italiane e 2,05 marchi tedeschi. Quindi secondo l'ecu, precursore dell'euro, occorrevano 1587,48 / 2,05 = 785,88 lire italiane per comperare un marco tedesco! Un marco tedesco valeva al momento dell'entrata in vigore dell'euro circa 1000 lire! Perché poi un marco, che valeva un euro e quindi 1000 lire, a noi è stato valutato poco meno di 2000? Praticamente due marchi! Chi erano i nostri geni che hanno subito simili valutazioni, probabilmente senza accorgersene
​ o condividendo i risultati spiegati dalla Germania​
? Ma di questo argomento non ne ha mai parlato nessuno. Eppure questo valore gonfiato ha innalzato la Germania e ha condannato l'Italia. La nostra merce è automaticamente aumentata; latte, grano,zuccheri, acciaio e prodotti dove non avevamo concorrenti, hanno visto diminuire il proprio mercato a vantaggio della maggiore convenienza del latte in polvere, di grani geneticamente modificati e di altri prodotti esteri che costano un terzo del nostro. Ma guai a parlare di questi inconvenienti, sarebbe come offendere i nostri politici! In Germania e in Francia non sarebbe potuto succedere. Forse il fatto di non investire più in cultura ci ha consegnato al governo degli incapaci. Chissà per quanti anni ancora non potremo contare su una classe dirigente normale. Marco Grasso
http://marcograsso.blogspot.com/

Nessun commento: