venerdì 6 marzo 2020

Cosa è LuxLeaks

Grazie alla creazione di strutture finanziarie complesse e accordi segreti, approvati dal Tax office del Lussemburgo ai tempi in cui Jean-Claude Juncker era primo ministro, molti giganti aziendali hanno goduto di regimi fiscali agevolati facendo perdere, mediante l'esercizio di una massiccia elusione fiscale, miliardi di entrate tributarie ai governi nazionali dei singoli paesi in cui le multinazionali operavano in prevalenza.
Il risultato dell'inchiesta è stata la pubblicazione, nel novembre 2014, di 548 documenti sugli accordi segreti in materia di imposizione fiscale intercorsi tra le autorità del Granducato tra 343 aziende. Tali intese, sebbene probabilmente legali sul piano del diritto interno del Lussemburgo, potrebbero aver violato le norme comunitarie sulla concorrenza e gli aiuti di stato.
KPMG costruisce un nuovo edificio per uffici per 1.600 persone in Lussemburgo[1]
Le aziende coinvolte nel Luxembourg Leaks risultano provenire da 12 paesi e fra esse figurano i più grandi colossi mondiali[espressione vaga].
Le società, per risparmiare miliardi di tasse sui profitti, facevano transitare i capitali attraverso il Lussemburgo, pagando anche meno dell'uno per cento di imposte sui profitti depositati nelle banche del Granducato.
I documenti pubblicati dimostrano come fosse la PricewaterhouseCoopers (PwC), agenzia di consulenza fiscale tra le più grandi al mondo, ad accompagnare le aziende multinazionali nella elaborazione di strategie finanziarie finalizzate a ottenere regimi fiscali favorevoli in Lussemburgo dal 2002 al 2010.
Le LuxLeaks, che non fanno parte di WikiLeaks, hanno attirato l'attenzione e i commenti internazionali sui meccanismi che hanno consentito l'elusione fiscale in Lussemburgo e altrove.

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