venerdì 21 febbraio 2020

Altri investimenti al sud...Speriamo siano migliori di quelli della Cassa per il Mezzogiorno o per affrontare i danni del terremoto.

Leggo con molta tristezza che esiste un piano da 123 miliardi di euro (Cioè 246.000 miliardi delle vecchie lire) di investimenti per il Sud. Dico tristezza perché sento parlare di finanziamenti al Sud come di un problema da risolvere politicamente per la prima volta! Chi ha una settantina di anni ricorderà come vergognosamente si arricchivano i rappresentanti politici del Sud e le ora notissime mafie, gestendo in modo indegno immense quantità di miliardi di lire della Cassa del Mezzogiorno prima e di altre quantità enormi di miliardi per i paesi terremotati dopo! Ricordo filmati di capannoni mai usati perché non ve ne era alcun bisogno e strade, anche importanti, mai ultimate perché vi era il veto di personaggi potenti, in quel caso non tenuti forse nella "giusta considerazione" ! La Cassa per il Mezzogiorno era un ente con Personalità Giuridica di Diritto Pubblico istituito il 10 agosto del 1950, per predisporre programmi, finanziamenti e opere straordinarie da attuarsi in 12 anni. Tutti sappiamo come è andata a finire. La Cassa fu soppressa nel 1984 e sostituita due anni dopo dall'agenzia per lo stesso sviluppo, anch'essa soppressa nel 1992. Ma il vero motivo del disastro fu che ai forti finanziamenti che elargiva la Cassa  erano interessate la grande industria pubblica e quella privata, che avevano messo gli occhi su quei fondi ed in cambio non erano disposti a dare nulla, solo aprire fabbriche inquinanti al sud; anche perché nessuno doveva chiedere nulla. Quindi si trascurò l'unica risorsa importante del sud; il lavoro, privilegiando soltanto il capitale.  I settori a cui si danno finanziamenti e contributi sono quelli in cui l'impiego della manodopera è il più basso rispetto all'investimento di capitale: quello chimico, petrolchimico e siderurgico. Vennero penalizzate le industrie meccaniche e alimentari che, collegandosi all'agricoltura,  favorivano l'aumento della manodopera. "In questo modo - come osserva Petriccione - mentre al sud si favoriva l'insediamento industriale ad alta intensità di capitale, le industrie ad alta intensità di lavoro si sviluppavano al nord. Questa politica è stata una delle cause più importanti dell'emigrazione di massa. Questo saccheggio a spese del Mezzogiorno è potuto avvenire anche perché dietro la distribuzione degli incentivi c'era il problema del finanziamento ai partiti." Ora sentire parlare di investimenti importanti al Sud, senza alcun accenno al saccheggio perpetrato negli anni della seconda metà del secolo scorso, è semplicemente avvilente!

Nessun commento: