lunedì 2 marzo 2009

La dittatura del consenso

La dittatura del consenso.
Sono stato una settimana in Valle d' Aosta e ho constatato anche con l' aiuto di un programma televisivo nazionale di quale vantaggio esagerato usufruisca questa regione a statuto speciale.
Dagli investimenti in strade ed autostrade, dalla costruzione di impianti di risalita di ultima generazione,dalla ristrutturazione di castelli e messi a profitto con intelligenti gestioni, ( questo è doveroso riconoscerlo valga per tutti l' esempio del forte di Bard.) Il fatto che a fronte del valore di cento di tasse pagate dai residenti valdostani, lo Stato ne restituisca centoventi alla Regione, e che mille litri di benzina a metà prezzo per ogni singolo residente, l'equivalente di una regalia annua di 500 euro. Buona parte degli sciatori pagano una assicurazione giornaliera del costo 2.5 euro; Questo permette alle singole valli di costruire e gestire “Pronto interventi” di traumatologia con la fruizione di elicotteri per il soccorso alpino finanziando un indotto che di per sé è una ricchezza. Tutto questo aveva un senso subito dopo la guerra, quando la popolazione delle valli potevano essere costrette ad emigrare per una obbiettiva difficoltà di esistenza. Ma ora con questa crisi devastante, l' anomalia Valdostana diventa orticante. Come orticante è l' ignorare il problema da parte delle forze politiche che trattano gli elettori valdostani come un negoziante tratta i clienti, con il terrore di perderli. Neppure Bossi parla di questi privilegi, il costo dei quali vengono spalmati su tutta l' Italia allo sbando. Questa dittatura del consenso che terrorizza la classe politica con la paura di non poter controllare 120000 voti valdostani la rende miserrima e di qualità scadente. Marco Grasso.

1 commento:

Anonimo ha detto...

.....e sci perchè oua, le tuttu cumme se fuise na bitega...tuttu ti capisci, ma propriu tuttu...