lunedì 9 marzo 2009

I tempi dei furbi.

I tempi dei furbi.
Fino a non molto tempo fa pensavo che governare una nazione in tempo di crisi i con una crisi come questa, sarebbe stato una operazione rischiosa perché difficile. Invece ho capito che con un poco di incoscienza, e quella non manca mai, non solo è più facile, ma è anche più remunerativo.
Incominciamo col dire che mai come ora ci sono somme a disposizione dei politici così enormi, semplicemente perché ci è consentito con una facilità estrema di caricarle sulle spalle delle prossime generazioni dato appunto l' eccezionalità della crisi.
Chi poi è in grado di determinare come e a chi dare queste somme e facile intuire che ha un potere nelle mani che mai si era visto prima. E sappiamo che gestire queste per loro, fortunate situazioni, lo sanno fare tutti, e con i risultati che vediamo, siano operatori di destra di sinistra e di centro. Aggiungi che nessuno sa seguire i flussi di denaro, ma sappiamo che la festa comincia con il primo, ora aimé, colossale finanziamento.
Emblematico il finanziamento di Obama alla GM di 13 miliardi di $, la quale dopo pochi giorni ha detto che se non arrivano altri soldi è come avere buttato via il finanziamento. Non è che hanno detto, rifiutiamo il finanziamento perché è insufficiente e sarebbe come buttarlo. Si vede che a buttare via certe somme conviene sempre.
Un altro potente finanziamento, sempre in America, ad una banca, è stato in buona parte usato per le mega retribuzioni ai loro dirigenti, e per la prima volta hanno distribuito il bonus dello anno in corso (2009) in ragione di un dodicesimo perché la operazione è avvenuta a fine gennaio, consci della precarietà del futuro. E' CON QUESTA GENTE CHE ABBIAMO A CHE FARE. Per questo penso che da questa crisi usciranno i nuovi ricchi di gran lunga più pelosi di quelli che operano in tempi normali, perché la contingenza è favorevole ai più spietati, e saranno riconosciuti nel prossimo futuro come uomini fatti da se. Marco Grasso

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