domenica 9 giugno 2013

Il costo sociale su Berlusconi è tutto sugli italiani

Cari politici, il consenso servile, la sensazione di essere sempre dalla parte del giusto, gli yes man a qualunque livello, specie nei confronti dei vostri leader, ai quali fanno non sentire più la gravità del buon senso e piano piano li fanno evaporare e innalzare. Quando tutti i milioni di sostenitori perdono la vergogna e si giustificano facendo il pallone come le acciughe, perché impossibilitati a sostenere singolarmente le spudoratezze del loro B. (benefattore) che il buonsenso proibirebbe. Quando i ministri della repubblica rendono omaggio al loro leader non come tale ma come perseguitato politico; attribuendo la colpa ventennale alla magistratura alla quale hanno giurato fedeltà pochi giorni prima, quando tutti come un sol uomo sono "a disposizione"; vuol dire che costoro hanno buttato la propria anima, la propria dignità, e questa doppia "gettata" giustamente non permetterà più a nessuno di loro alcun personale futuro politico. Questo è il giusto prezzo che questo potere basato sull'inettitudine paga attingendo all'anima dei suoi sostenitori. Non si può avere la spudoratezza di fare un processo privato sulle proprie televisioni in netto contrasto con un abnorme conflitto di interessi, negato o comunque minimizzato da vent'anni; significa considerare gli italiani e il Governo a tutti gli effetti pezze da piedi. Non ci si può paragonare ad Enzo Tortora senza avere la certezza che tutti " i tuoi " volevano paragonartici loro! Solo avendo la certezza che quello che ti passa per il cervello, i tuoi sudditi, sono mestamente ma in modo determinato disponibili ad abbracciarlo, dandoti l' opportunità di sentirti un sultano in terra occidentale, non in estremo oriente. Naturalmente tutto questo è possibile anche perché esiste una opposizione in enorme confusione e manipolabile come non mai, con la vocazione all'autodistruzione.

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