lunedì 16 settembre 2013

Grande colpo l' abolizione dell' Imu.

A volte bastano  pochi titoli di articoli di un giornale per fare pensare in che brutto periodo storico stiamo vivendo. Uno di questi è: "Spunta l' una tantum per coprire il buco Imu". Un altro: "Mentre le banche colano a picco, ai banchieri 10 mila euro al giorno". Ancora: "Gli istituti di credito chiedono ai risparmiatori altri 5 miliardi di euro per ripianare i buchi della cattiva gestione dei manager". I quali percepiscono bonus e stipendi, dai 3,9 milioni di Cucchiani (Intesa) ai 3 di Ghizzoni (Unicredit). Cose del genere vengono presentate come dati di fatto, ad affrontare i quali la politica non è ancora attrezzata! L'IMU - Imposta Municipale propria - è un'imposta di natura patrimoniale il cui presupposto consiste nel possesso di fabbricati, aree fabbricabili e terreni agricoli siti nel territorio dello Stato e a qualsiasi uso destinati, e sostituisce sia l'Ici che l'Irpef sulla rendita catastale. 
Una parte politica, conscia di avere a che fare con i governati più gonzi del pianeta, ha deciso che la risoluzione  più spontanea, più giusta, più meritevole, più proficua per il proprio tornaconto fosse la grandiosa pensata dell' abolizione, dell'ICI prima e dell' Imu adesso, senza pensare ad abolire anche ciò che con quei soldi si finanziava. La genialità dove è? E' nel considerare l' Imu una tassa  ingiusta punto e basta. Però diminuire i costi della spesa politica, che dovrebbero essere coperti dall' Imu abrogata,  non è stato preso in considerazione seriamente da nessun politico. I settori che più dovevano essere sottoposti a pressione  sicuramente sono la corruzione, gli stipendi e le pensioni di politici, alti manager, dirigenti, consulenti e funzionari (praticamente quella che chiamiamo "casta") che con cumuli inauditi arrivano a cifre vergognose (vedi stipendi Intesa/Unicredit) per quasi tutto il pianeta. Magari sarebbe bastato abolire, ad esempio, la costosissima confraternita di alti funzionare della società per la costruzione del Ponte sullo stretto di Messina, che gli italiani non vogliono e non possono più finanziare. Niente di tutto questo. Ora invece che con l'IMU continuiamo a finanziare ogni stortura tramite tasse sostitutive: il continuo ed esponenziale aumento dei carburanti (e di conseguenza di tutti i prodotti di consumo), tutte le bollette in galoppo continuo da anni, le sigarette e le aliquote Iva agevolate. Non c'è che dire, sono geniali, ed è per questo che meritano il successo che continuiamo ad accordargli seguendo le loro irresistibili passerelle in tutte le tv, anche in quei programmi che fingono di volerli mettere in difficoltà gettando fumo negli occhi agli allocchi che guardano, si indignano, applaudono e poi vanno a dormire sempre più poveri, di fuori e di dentro!

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