martedì 28 marzo 2017

Non sempre è solidarietà l'aiuo ai profughi.

Ong; organizzazioni non governative che con le loro navi affittate forniscono i migranti,alcune spero senza saperlo, a chi servono in Italia, prelevandoli in nord Africa. Così comportandosi non si attengono alla convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare, trattato firmato anche dalla Tunisia. Le persone salvate nelle acque internazionali andrebbero portate nel porto sicuro più vicino, che in questo caso è in Tunisia e non in Sicilia. Questa fornitura di materiale umano rende ricchi gli scafisti e i loro colleghi gestori degli emigranti; sempre gli stessi e ancora oggi vale lo stesso pensiero come dicevano Buzzi e Carminati dell'affare noto al pubblico come "Mafia capitale": "Si guadagna più con loro che con la droga." Naturalmente in questa confusione di arricchimento derivante dalla gestione di questi sfortunati per il raggiungimento di poco onorevoli obiettivi è sfuggito che in questi ultimi due anni sono decuplicati i morti​ affogati molto vicini alla costa africana. Questo semplicemente perché gli scafisti, sapendo che erano aiutati fin sotto costa dai loro amici, hanno risparmiato sui gommoni e sui mori aumentando il lavoro sperando di non dover attuare la traversata.
Purtroppo i  morti sono decuplicati, le cooperative continuano ad investire in questo affare e i veri responsabili si chiamano fuori. Un governo che fa finta di nulla e non considera questa una notizia da approfondire e da spiegare ai suoi elettori si dimostra colluso o incapace e quindi meritevole di non governare. Ma lasciamo che le responsabilità penali e morali vengano accertate e quantificate, anche in termini numerici di vite umani, dagli organi competenti preposti. Limitiamoci ai cosiddetti "conti della serva": tre miliardi di euro italiani, a fronte di 100 milioni elargiti dall'U.E., spesi per gli immigrati senza cercare di regolamentare questo disastro, sono una cifra veramente insopportabile
E poi qualcuno si meraviglia che l' opposizione galoppa!   

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