martedì 28 marzo 2017

Una dignitosa richiesta è sicuramente compresa. capita e rispettata da tutti.

​Caro Paolo Gentiloni, non perda anche Lei l' occasione che gli porterà il rispetto degli italiani e sicuramente anche quello del Presidente degli Stati Uniti d'America.​

 L'italiano Chicco Forti ha già scontato 17 anni di una condanna all'ergastolo inflittagli da un tribunale di Miamy per una accusa di omicidio. Ha subito un processo farsa della durata di 24 giorni e basato su accuse così flebili e dubbiose da fare ritenere pilotata la sentenza. Abbiamo avuto l'occasione di chiedere a Obama di interessarsi alla riapertura di questo deprecabile processo, quando lui ci ricordava il nostro impegno all'acquisto degli F-35. Occasione persa. E ad essere stati "coraggiosi", in quel frangente, gli si poteva anche ricordare che le bravate criminali degli americani di stanza in Italia sono al 95% "processate" in America. Come la spacconata del Cermis (03-02-1998), in cui il divertimento di irresponsabili piloti americani costò la vita a venti persone. I responsabili furono tutti giudicati e poi assolti in America. Siamo una Nazione in cui la maggior parte dei parlamentari non sa neppure chi sia Chicco Forti. Ora apprendiamo che il Presidente Mattarella ha "favorito" con una "grazia parziale" la sentenza inflitta all'ex agente Cia De Sousa, artefice del sequestro di Abu Omar anche torturato prima di essere liberato. Certo il nostro Presidente della Repubblica può anche non rammentare, data la mole di lavoro da svolgere, ma qualche consigliere poteva ben ricordargli il caso Chicco Forti. In occasione della concessione della grazia all'agente, si poteva chiedere l'impegno dell'America a concedere almeno la revisione del processo all'italiano. L' America ci avrebbe chiesto ed ottenuto la scarcerazione se Chicco Forti fosse stato americano! Purtroppo in Italia si sono dimenticati tutti di questo caso. 
​Ora lei fra non molto andrà in America a parlare con il Presidente che sicuramente gli chiederà cose che salvaguarderanno oltre ai sani principi dell'America anche l'interesse del Paese americano. Sicuramente se lei avrà "il coraggio di pretendere" la revisione del processo del nostro sfortunato connazionale, non potrebbe che suscitare stima da parte di tutti, e sicuramente anche dal Presidente americano!  Sono altrettanto certo che ​s
e Chicco Forti fosse americano di sicuro non sarebbe in carcere
​ in Italia​
!

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