domenica 3 marzo 2013

Il problema AMT non lo si è mai voluto risolvere.

Se fossimo andati sempre a piedi a Genova saremmo meno poveri. La municipalizzata del trasporto pubblico è stata sempre gestita dalla politica come posti di lavoro per dirigenti trombati, personale amministrativi costante mente superfluo e quindi naturale bacino elettorale, con un sistema ciclico di acquisti dissennati di materiali ormai obsoleti e mai utilizzati ma rigorosamente portati a bilancio da dirigenti incompetenti e senza nessuna responsabilità. Il comune (nella dirigenza dei suoi soliti burocrati....vendere e comperare è bello!) si leggeva sul Secolo XIX che in una prossima delibera avrebbe proposto la vendita di quote azionarie della municipalizzata AMT e tanto per rendere appetibile questa vendita sarebbe disposto ad aggiungere la cessione di Genova Parcheggi detentrice del monopolio di tutti i parcheggi della nostra città. Una delle poche municipalizzate che rendono utili al Comune, l' ultimo Sindaco di Genova ebbe a dire che con i tagli del Governo la nostra società di parcheggi aveva elargito due milioni l' ultimo anno per fa fronte ai servizi sociali. Questa società, al tempo della sua costituzione, doveva anche aiutare gli esuberi dell' AMT attuati in minima parte. E se l' operazione di vendita andrà in porto (le operazioni di vendita vanno sempre in porto!) dovremmo fare a meno dei due milioni annui per i servizi sociali? L' AMT è sempre stata un disastro dove sono evaporate vere e proprie fortune di proprietà della nostra città. Vanno ricordati i disastrosi bilanci di AMT, per i quali nessun politico si è voluto fare carico di portare trasparenza ed efficienza in questa società, tutte le amministrazione politiche della città, dico tutte, hanno venduto delle perle che erano nostre, dei genovesi, per non concludere mai niente ma mettendole a disposizione dello sperpero amministrativo sistematico riuscendo solo a rendere i dirigenti di AMT solo terribilmente permalosi se uno li indica come responsabili di ripetuti disastri. Come non si può non ricordare quello che è stato costretto ad alienare il Comune di Genova in passato per non fare fallire questa società: La Diga del Brugneto con annessa la strada, i quattro piani del parcheggio di Piccapietra, la rimessa di via F. Cavallotti, la rimessa Gulielminetti, e anche la struttura per ampliare il Crematorio di Stalieno, creando l' abbandono di fatto del nostro cimitero monumentale; per non risolvere mai, mai il problema! L' ultima beffa è l' investimento, di 4 o 6 miliardi, delle biglietterie elettroniche a bordo dei mezzi, che peraltro ho visto magnificamente funzionare a Lisbona su tram che avranno 70 anni, ma a Genova nessuno parla di questo investimento, e nessuno si sente obbligato di spiegare alla cittadinanza come mai si sprecano così tante risorse. La democrazia è partecipazione e la partecipazione per chi è abituato a fare tutto in sordina è invivibile. Ma ci viene in soccorso per capire certe sistematiche deficienze quello che ha detto il Presidente della Corte dei Conti Luigi Giampaolino alla inaugurazione di questo anno giudiziario, nella indifferenza generale di quasi tutti gli italiani: In Italia la corruzione ha assunto una "natura sistemica" che "oltre al prestigio, alla imparzialità e al buon andamento della pubblica amministrazione pregiudica l' economia della nazione". 6 Febbraio 2013

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