martedì 16 dicembre 2014

Credo che la politica sia in grande difficoltà.

 Credo che la politica così come è, con la "p" minuscola, non riesca più ad affrontare quello che sta accadendo e quindi non è più in grado di svolgere il suo lavoro. Non è più possibile nessuna promessa per calmare sia pure una minima parte di piazza che inevitabilmente incontra la terrorizzata politica. La valanga di insulti e l'esasperata incomprensione che ha dovuto subire l'incredulo D'Alema, sotto una mitragliata di improperi rivolti alla politica e quindi a lui, non è una situazione sopportabile. Quando il politico cerca di parlare alla "gente" e questa gli risponde "sei un ladro, un corrotto, basta rubare, siete delle bestie" è difficile rispondere "non è questo il problema" oppure "così facendo non si va da nessuna parte" oppure ancora "noi volevamo fare la legge sulla corruzione ma tutti hanno preferito stare zitti per 20 anni". Quando poi si capisce, si percepisce che mentre alla "gente" incomincia a mancare il necessario, verranno elargite somme consistenti e immeritate ai dirigenti delle "partecipate", che sono il vero disastro e per giunta quasi tutte in rosso. Il motivo di questi premi è legato al "raggiunto obiettivo", ma attenzione, raggiunto solo in compagnia delle perdite e di riconoscimenti economici sproporzionati e demenziali per questi nominati dirigenti. Come sosteneva il Comissario Cottarelli, esistono partecipate con più cariche nel Cda rispetto al numero dei dipendenti per ciascun settore di attività!  Allora, come diceva il poeta, fra non molto saranno c...i. Anzi, forse sono già iniziati.

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