lunedì 16 marzo 2015

corruzione e consociativismo.

L' inchiesta nata nel 2007 ha fatto pretendere dal fisco la richiesta di 98 miliardi di euro ai concessionari dei giochi. Il più grosso scandalo, quantitativamente, di tutti i tempi: equivalenti a 196.000 miliardi delle vecchie lire. Ora la conclusione vergognosa di una casta politica: pene leggere in appello per i signori delle macchinette; assolti tutti i big dei monopoli! Impossibile il terzo grado di giudizio perché la prescrizione cancellerebbe tutto. Questo alto tradimento da parte della politica è possibile solo per il perpetuarsi del consociativismo, che inevitabilmente permette alla prescrizione di non fermarsi durante i processi, e a nessuno verrà mai in mente di abolire questo abominio. Ieri in un discorso pubblico il Governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco ha sostenuto che è previsto per il prossimo anno un aumento dello 0,5% del Pil, ma che la corruzione è arrivata ha un punto di insostenibilità. Che poi altro non è che una tassa occulta da pagare all'infetto sistema politico, giudiziario, economico e bancario, che pesa sui bilanci e assottiglia i profitti. Tutta la politica ricorderà che sta arrivando l'aumento del Pil, ma farà melina sulla corruzione! Come vorrei già essere nel 2500.
Genova, 7 febbraio 2015.

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