sabato 10 agosto 2013

Le nostre privatizzazioni dovremmo ancora studiarle per una italia futura migliore

Le nostre privatizzazioni sono state la vera vergogna della politica italiana! Hanno dato origine a governi di persone, politici e boiardi di stato, cioè amici di politici che avevano il potere di cedere, a propria discrezione, al prezzo da essi stessi pattuiti (e senza rendere conto a nessuno) industrie pubbliche, cioè nostre, mie e tue, che stai leggendo. Costoro sono stati capaci di generare immense e privatissime ricchezze senza che nessuno potesse dire od obbiettare alcunché. Dopo queste cessioni, per lo più industrie automobilistiche che già avevano una certa visibilità, ad acquirenti esteri disponibili a pagare cifre doppie, i nostri politici hanno fatto finta di niente, giustificando l' italianità dell'acquirente sempre a prezzi decisamente inferiori e sulla base di semplici acconti, purtroppo rimasti tali per sempre, con grande felicità degli artefici di dette contrattazioni. Il risultato è stato quello di un inesorabile arretramento da parte della ricchezza pubblica (cioè nostra), con la più che giusta riconoscenza di detti limitati costi da parte degli amici acquirenti e più di 500 miliardi di cassa integrazione tuttora gravanti sul nostro debito pubblico. La "ricompensa" di questo enorme sacrificio dell'economia italiana sta nelle parole del più alto dirigente della principale tra le aziende che hanno subìto questo processo, il quale, tutto sostenuto (quasi offeso) annuncia con toni di minaccia che può tranquillamente delocalizzare la produzione e pagare le tasse sui suoi milioni di euro annui di guadagno nell'amica Svizzera. Per non parlare dell'ILVA che ha toccato il livello più alto di inciucio fra proprietari privati, acquirente e ministri di Stato o loro rappresentanti venditori, i quali hanno permesso un odioso arricchimento a favore di privati senza neppure preoccuparsi che questi effettuassero sopportabilissimi e indispensabili controlli sull'ambiente. E' stata infatti perpretrata una odiosa connivenza con la proprietà per attuare il risparmio più indecente e criminale del dopoguerra, elargendo gravi malattie agli abitanti dei quartieri vicini agli stabilimenti. Complimenti.

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