martedì 28 ottobre 2014

I pericoli che nasconde la carne americana.

 Tutte le persone che hanno avuto la oppurtunità di passeggiare per New York o altre città americane, non possono non ricordare giovani donne, giovani uomini e molti bambini che superano in modo preoccupante il peso normale. La loro giovinezza fa sembrare il loro ingombrante peso sopportabile. La vera difficoltà si presenterà loro quando si avvicineranno alla età di quaranta/cinquanta anni!  Questo è dovuto al fatto che la Nazione più potente del mondo non ha dato la possibilità ai suoi cittadini di conoscere la qualità del cibo che ingurgitano, e in particolare il sistema di produzione della carne! Nella carne italiana non sono presenti ormoni e antibiotici che sono invece presenti, senza nessuna norma, nelle carni americane. La carne americana non è tracciabile, la nostra sì!  La carne italiane segue delle rigide regole di produzione elencate dal venditore, quelle americane no! Gli americani non sanno quello che mangiano. Il Governo americano sugli OGM non ha mai chiesto nessun parere ai propri cittadini! Se, come sostengono Renzi e la Marcegalia, dovremo permettere alle multinazionali americane di vendere la loro carne dopata in Europa, probabilmente i quattro anni che viviamo in più degli americani, perché mangiamo meglio, spariranno; e incominceremo a vedere anche in Europa persone in sovrappeso. Il T.T.I.P. ovvero il Trattato Transatlantico per il commercio e gli investimenti è un accordo di libero scambio che si sta definendo tra i paesi dell'Unione Europea e gli Stati Uniti. Matteo Renzi lo ha già definito come "una scelta strategica e culturale". Secondo il Premier "farà aumentare il PIL e i posti di lavoro, per merito dell' abolizione dei dazi doganali, l'eliminazione e il superamento delle diverse regole sui prodotti fra Europa e America". Secondo la signora Emma Marcegaglia questo Trattato è un argomento troppo delicato per renderlo pubblico. Deve essere eseguito dalla Politica. Al di là del concetto morale di trasparenza, e alla faccia della "democrazia come partecipazione", occorrerebbe valutare che, con il livello di politica che possediamo oggi in Italia, la delicatezza dell'argomento cela come minimo una catastrofe per tutti noi. Che Dio ce la mandi sopportabile, perché la colpa, alla scoperta di un'ennesima fregatura ai nostri danni (ha tutta l'aria di esserlo), sarà sempre e solo la nostra. 

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