martedì 28 ottobre 2014

Perchè non si chiedono pareri a tecnici non coinvolti in pastoie politiche


> Perché non si chiedono pareri tecnici a ingegneri idraulici che non siano coinvolti, loro malgrado, in pastoie politiche? Oppure perché non si favoriscono le tesi dei laureandi in ingegneria idraulica sull'eterno disastro che incombe da molti anni su Genova?  Perché non si va a vedere a Quezzi il disastro che ha creato la pista da bob? E' stata realizzata sotto la costruzione di 300 e più parcheggi, sopra il Ferregiano, ed è ovviamente sempre percorsa da acque che si presentano furiosamente e all'improvviso! Perché questo disastro lo deve risolvere lo scolmatore con un diametro ridotto a 5 metri, nonostante a suo tempo sia stato costruito per quasi un chilometro con un diametro di 9 metri? Perché si deve presentare la risoluzione del Ferreggiano come se fosse il proposito di tutti i disastri delle ultime alluvioni, mentre questo non è? Perché ancora una volta assistiamo muti e impietriti alla  decisione di rovinare definitivamente l'opera nata e pensata per sistemare, questa sì definitivamente, la fabbrica delle disgrazie della nostra città? Buttare via lo scolmatore del Bisagno per risolvere il problema del Fereggiano, che razza di idea sarebbe? Perché non si amplia l'ultima parte del Ferreggiano, allargando l'immissione dentro il Bisagno e realizzando uno sbarramento robusto a monte della congiunzione fra i due torrenti, in modo da impedire alla piena dello stesso di fare da tappo al torrente che scende velocissimamente da Quezzi? Non potrebbe essere una soluzione di buon senso? Perché a queste domande non risponde nessuno? Ha ragione ancora una volta Maggiani, avremmo dovuto fare la rivoluzione quaranta anni fa, la colpa è anche nostra, che oltre a non fare la rivoluzione abbiamo permesso l'esistenza consociata di un regime a cui è sempre stato permesso di non dare risposte a quesiti normali quanto imbarazzanti (questa ultima considerazione non è di Maggiani). Ormai noi non possiamo fare domande perché non esiste più opposizione, essendo lorsignori tutti ricattabili e quindi tutti reciprocamente d'accordo nel tacere per coprirsi l'uno con l'altro! Ma puntare il dito ora su chi si sente legittimato, dopo una serie impressionante di errori, a porre rimedio a questo disastro, non solo è giusto ma anche doveroso; e, dico anche a lei signor Maggiani, ora è giunto il momento di puntare il dito contro l'incapacità manifesta. Almeno chi ha voce parli. 

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