giovedì 17 marzo 2011

Fiat/Wolkswagen.

A Marchionne qualcuno deve aver detto: Qualunque cosa tu dica agli italini, tutti ti seguiranno, picchia forte sulla globalizzazione, che non hanno ancora capito bene, comunque puoi sempre contare sulla maggioranza di teste frollate dalla narcosi televisiva, (la maggioranza). E poi quando inevitabilmenta capiranno, vedrai, non avranno nessuna vergogna e un trpudio di "lo avevo detto" sommergerà tutti. Ma a questo punto il giuoco è fatto. (in tou culo a chi lavora e nuovi soldi al capitale), per non molto naturalmente, ma giusto il tempo necessario di passare l' omino nero ai meno attenti c'è sempre.
L' inizio sibillino ma tosto:- è giunto il momento che chi ha la fortuna di lavorare deve privarsi di qualche diritto, acquisito nel periodo delle vacche grasse, e rinunciarvici ora - la globalizzazione lo impone. Pare sentire una sana voce antisindacale che mormora: - Pensate a chi non ha il lavoro, sta peggio di voi che pretendete l' impretendibile.-
I periodi buoni che hanno permesso i privilegi, ora il buon senso impone di eliminarli. - C'è ancora chi crede che si possa stare nella globalizzazione senza cambiare nulla, bisogna come minimo aumentare le ore di lavoro, e comunque diminuire il costo del lavoro.- A chi scrive e a chi legge sembra che in molti alla Fiat siano in cassa integrazione in questo momento, insomma un poco di confusione c'é, il fatto di pagare lavoratori che non lavoranano con soldi dei contribuenti e nello stesso tempo si parla di diminuire il costo del lavoro, crea un poco di non chiarezza; -Sembra la vocina amica continuare a dire a Marchionne. - Ma se parlerai sicuro e deciso, nessuno che conti avrà il coraggio di ribattere, il ministro e il governo sono tuoi fan, ma dovi lo trovi un paese cosi'!
Parla il giovin Signore della Fiat, John Elkann, - La Cina esiste e dobbiamo confrontarci - . Strano la Cina è invasa da tutte le macchine del mondo eccetto che quelle della Fiat.
Incomincia a sembrare evidente che senza investimenti non si va da nessuna parte anche se si dimezzasse il salario degli operai. Lo sviluppo di India e Cina, sono una grande opportunità per chi come la Wolkswagen, facendo importanti investimenti, riesce a prendere quota parte del mercato Fiat e si sta preparando per la grande opportunità che inevitabilmente deriva dalla crescita dei colossi asiatici.
A noi poco competenti ma diffidenti osservatori, vediamo con preocupazione perdite di mercato mensili sempre più importanti della Fiat, casse integrazioni sempre più lungamente sopportate dal denaro pubblico, e la totale mancanza di investimenti in azienda, mentre il titolo Fiat si comporta come se avesse gli stessi successi della Wolkswagen.
Non si può dimenticare che la Wolkswagen sta affrontando la globalizzazione con 35 ore lavorative alla settimana, contro le 40 della Fiat, che vuol dire, 1807 ore lavorative annue Fiat contro 1429 della Germania, ad uno stipendio medio molto più basso per gli operai italiano che lavorano di più.
In poche parole la Wolkswagen ha inteso la globalizzazione come momento per investire e non per lottare contro gli operai in difficoltà.
Anche il nostro governo quando gli ha restituito i due miliardi di euro irrestituibili, avrebbe potuto dire "uno lo investi nella tua Fiat" ma questo prima di morire vorrei che qualcuno me lo spiegasse.

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