giovedì 17 marzo 2011

Le promesse di Marchionne.

In questa settimana, o forse nella prossima quando il governo si sarà fatto prendere in giro da Marchionne, perché riuscirà ad accontentare tutti; E non avrà nessun problema a piazzare centri dirigenziali in ogni dove anche se poi lui deciderà con tutta calma da dove governerà (finanziariamente) la sua Fiat. E gli uomini del governo usciranno con parole di una rassicurazione impressionante, specialmente per i menagramo a cui non va mai bene nulla. Sarebbe bello che lei dicesse, dott Di Pietro, che se fosse stato al posto degli uomini di governo, avrebbe preteso, e quindi condizionando l' elargizione alla famiglia Agnelli, dei due miliardi di euro occultati dall' Avvocato, all' investimento familiare di un miliardo di euro in Fiat. Non gli avrebbe mica chiesto di buttarli via questi soldi, a tutti gli effetti dello Stato italiano, ma semplicemente di investirli nella azienda per la quale il nostro Stato ha speso quasi un terzo del nostro debito pubblico. E Marchionne se a dire una cosa così, fossero stati rappresentanti di una nazione normale non avrebbe potuto fare il figurone che ha fatto schaffeggiando i sindacati, proprio nel momento più avvilente per il nostro paese, non comunque da una posizione di forza, proprio mentre la Fiat in Italia accumula con una continuità impressionante, sopratutto per il fatto che le catene di montaggio sono le più obsolete (Mancanza di investimenti.) una perdita di una infinità di quote di mercato, a tutto vantaggio di quelle aziende che hanno saputo fare il loro lavoro, esempio la Wolkswagen. Cioé investire. Io credo che una reprimenda così lineare se la si può dire entrerebbe a forza nella testa di chi ascolta. E' chiaro che il PD non potrebbe dire una cosa così per come si é comportato nel periodo della trattativa, marco grasso buona fortuna.

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