mercoledì 6 maggio 2015

In accordo con Franco La Cecla. 7 aprile 2015

La polemica dello studioso Franco La Cecla riservata agli urbanisti; (Secolo XIX di venerdì 10 aprile) "razza dannata asserviti al potere e agli immobiliaristi" Non può che essere condivisa sopratutto a Genova. I nostri urbanisti hanno permesso ogni tipo di costruzioni, prima asfaltando le nostre colline regalandoci un dopoguerra carico di alluvioni, e le ultime che qualunque studio di mercato avrebbe fortemente vietato, rendendo meno visibile il decadimento della nostra città. Non hanno mai tenuto conto che a Genova ci sono circa centomila case sfitte che il mercato non vede e non cerca; semplicemente perché è una citta vecchia, con poco lavoro e giovani genovesi devono cercare lavoro altrove! Gli stessi immigrati sud americani tornano ai loro Paesi che in alcuni vi è il pil a due cifre. Sostiene La Cecla che secondo Shakespeare le citta sono la gente. Ma se gli urbanisti appena si libera un'area cercano di favorire il massimo del profitto e non prendono in considerazione l'odiato termine "gente" andremo sempre peggio! Che dire dei palazzi costruiti dall'area ricavata dal dismesso deposito dell'Amt in via Baccadasse in gran parte non venduti e non occupati? Che dire dei palazzi costruiti sul porto visibili come mostri inabitati di notte mentre si percorre la sopra elevata? Per non parlare della regina delle brutte figure degli Erzelli!! E del vuoto che creeranno quando si sposteranno le facoltà e le altre strutture ora alloggiate in altri siti? Voremmo sapere che intenzioni hanno gli urbanisti relativamente all' area liberatasi da parecchi anni del vecchio mercato all'ingrosso di Corso Sardegna. La fruizione sportiva di una simile area(campi da calcetto,palla volo, tennis) non potrebbe che portare felicità alle famiglie, basterebbe per una volta tenere conto della "gente" che sarebbe molto difficile sbagliare.

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