martedì 28 febbraio 2017

Ripristino o rifacimento? Non è un problema: sempre e solo rifacimento!

Tre o quattro anni or sono, camminando in via Quarto e via Quinto e oltre, mi resi conto che sul corrimano della ringhiera posizionata lungo tutta la passeggiata si erano staccati tre o quattro  coperchi che ornavano e coprivano i giunti dei moduli che formavano la ringhiera della passeggiata. Naturalmente ciascuno degli incavi scoperti, oltre a riempirsi di acqua quando pioveva e quindi arrugginirsi, si era trasformato in posacenere. Un mio amico, allergico come me agli sprechi, li ha contati e mi ha fatto notare che attualmente i posacenere sono 300! Naturalmente la ruggine oltre al corrimano sta interessando anche la ringhiera sottostante. Possibile che a nessun amministratore interessi operare attuando un  forte risparmio di soldi pubblici che si raggiungerebbe se questo manufatto fosse ripristinato e pitturato? Viene il sospetto che sia, al contrario, premiante per qualcuno intervenire quando tutto sarà marcito e il rifacimento diverrà obbligatorio! Naturalmente, il tutto, con una sana gara di appalto, magari con la clausola del "massimo ribasso", se non ancora abolita. Ma perché mi sento praticamente solo a pensare che con 300 piattini da posare a coperchio e due squadre di quattro persone che si occupino di aggiustare e tinteggiare la ringhiera, il lavoro sarebbe più giusto, onesto ed economicamente conveniente. Eppure una minima parte di quei soldi, da buon genovese, la sento mia. Magari molti immigrati vorrebbero recuperare la dignità, che sicuramente hanno insieme alle competenze, con un lavoro utile, ma che ai nostri amministratori non interessa. E' certo che il costo sociale del recupero della ringhiera è limitatissimo rispetto al posizionamento di una nuova e allo smaltimento della vecchia quando la situazione lo imporra.

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