sabato 25 aprile 2009

Lo spirito della resistenza deve sopravvivere all' evento che l' ha creato.

L'errore della commemorazione del 25 aprile a 64 anni di distanza, oltre ad aver permesso che nelle scuole non sia mai stato storicamente trattato, ma semplicemente ignorato, è di pretendere di celebrarlo con la stessa euforia che la si da ad eventi importanti accaduti pochi anni prima, cercando di rivitalizzare lo spirito della Resistenza.
Oggi è impensabile di suscitare per la Resistenza lo stesso interesse che esisteva negli anni cinquanta, anche se condiviso dalla maggioranza degli Italiani.
Diverso sarebbe chiamare a raccolta lo spirito delle Resistenza degli Italiani per una nuova Resistenza ad una forma di creare ricchezza mediante ignobili metodi di costruzione, in particolare al sud da società ben identificate dalla magistratura e dai familiari delle vittime dei crolli, e ben tutelate dall'attuale potere politico.
Questo nuovo atto di chiamata a raccolta dello stesso spirito nazionale generato dalla Resistenza ma utilizzabile per motivi diversi darebbe ulteriore lustro alla Resistenza dell' aprile del 1945
Se tutti gli Italiani nelle future date del 3 aprile alle ore 03,32 ricordassero assieme ai morti anche il disprezzo per colpevoli, e da non permettere di trasformarli in ricostruttori, allora si potrebbe ragionevolmente pensare che qualcosa di nobile sta rivivendo.
Sulla base del ricordo di questo evento ci vorrebbe qualcuno che creasse una Resistenza che sarebbe sicuramente più sentita di quella che stiamo per celebrare, senza nulla togliere al lontano ricordo del 25 aprile 1945, ma come detto prima ringraziare il glorioso evento storico per avere creato un così grande spirito Nazionale. Marco.

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