lunedì 12 gennaio 2009

Fallimento globalizzato

Ho letto sul secolo xix di Genova di oggi, l’intervista di Francesco Ferrari a Benjamin Friedman e sono rimasto francamente deluso. Questa fiducia nel capitalismo dopato da parte di Friedman francamente è un poco eccessiva. La gente non si fida più perchè ha capito che le banche, le istituzioni, i presidenti di stati hanno sempre taciuto su tutto, rimandando sempre la catastrofe, mai cercando di af(f)rontarla, blandirla, o comunque attenuarla.Alan Greenspan, se non avesse per anni a(b)bassato i tassi di interesse non avrebbe potuto creare un buco cosi’ gigantesco che solo le guerre mondiali hanno saputo creare. Il mercato globalizzato ha avuto il difetto (di poter nascondere la crisi e) di poterla spostare, ma è impossibile pensare di nasconderla. Con l’aiuto di manovre scellerate sono riusciti a spostare in la il disastro ingigantendolo giorno dopo giorno. Si è ora capito che i mutui a tassi acettabili nelle prime rate,( e per capitali che coprivano il 100% dell’ investimento, non era il sogno americano di dare una casa a tutti,)non solo non sarebbero stati onorati, ma ogni singolo contratto veniva rivenduto sul mercato come una obbligazione creando anche qui un guadagno immediato, ma solo per il venditore. Dopo pochi mesi l’aumento esagerato delle rate successive, e la loro insostenibilità, faceva il paio con la disperazione e l’ umiliazione di chi cercava di resistere, mollando il tentativo di farvi fronte solo dopo sconfitte che per certi pagati con il suicidio . I personaggi che dovrebbero fare le nuove regole secondo Friedman dovrebbero essere quelli “ che otterrebbero una leggittimità, in campo economico e finanziario, e data solo dall’ eperienza e dalla conoscenza della materia”. Cioè quelli che hanno perpetrato il disastro. Da sempre si studia che i mercati si fortificano dopo le crisi perchè queste fanno abbandonare il mercato dalle imprese marginali che non avendo la forza di sopportare il ridimensionamento, chiudono, mentre le imprese più robuste si purificano portando sane innovazioni al loro interno per affrontare la crisi e essere pronte quando il mercato premierà chi ha saputo soprevvivere.
Ma quello che sta succedendo ora, cioè salvare tutti quelli che hanno scientemente sbagliato ,è semplicemente impensabile. Non esiste nessuna possibilità di sopravvivenza economica se non dopo un colossale fallimento globalizzato, chi purtoppo ritiene che con iniezioni di liquidità si risolverà il problema è sulle stesse posizioni di Alan Greenspan. (H)o si dichiara guerra agli ingordi e agli incapaci facendoli semplicemente fallire o ci avvieremo verso un futuro tutto nuovo ma più brutto.

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